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domenica 3 giugno 2012

Un sogno per far ripartire un mondo


L'umanità si sta "fermando". Non che ci sia una forza capace di arrestare il cammino dell'uomo, ma nella sua lunga storia di presenza sulla terra questa è la prima volta in cui l'umanità non sta davanti ai processi evolutivi e di cambiamento, ma dietro. Questa è la dura diagnosi sullo stato dell'umanità che accomuna, con angolature di visuale diverse, i più grandi pensatori del Novecento. Non solo filosofi ma anche storici, sociologi, psicologi, politologi, economisti...E gli avvenimenti di questi giorni, legati al profitto bieco ed alla finanza involutiva, lo provano.

Quando l'uomo filosofava egli, in qualche modo, dominava il mondo, perché faceva del suo pensiero, con la potenza delle sue domande, il motore per costruire se stesso, il suo futuro e la storia. E per quanto insanguinata questa storia sia, è stata la forza dell'uomo pensante a determinarne sia le tragedie che le rinascite. Ma da quando l'uomo ha smesso di guardare alle stelle e a chiedersi chi o cosa vi è dietro la loro meraviglia, e si è messo a guardarle con i telescopi chiedendosi solo come raggiungerle e conquistarle, quello è stato il momento in cui egli ha perso la forza di muovere il mondo. Dalla forza della filosofia, che scaturisce dal cuore di ogni essere vivente e pensante, si è passati all'uomo della tecnica, che si chiede solo come consumare di più e consumare meglio.
L'umanità vive così una delle crisi di transizione  mai  verificate a memoria d'uomo. Molti potranno vedere in questa affermazione un pessimismo apocalittico, perché occorre uno sguardo di profonda fede in Dio, e, per chi non crede in Dio, almeno nell'uomo, per capire che proprio i questo momento di crisi della storia dell'umanità davanti all'uomo si aprono possibilità immense di rinascita e di trasformazione del mondo. Il mondo si è fermato, perché si è fermata la capacità dell'uomo di sognare. Si è spenta in lui la forza di immaginare... e con essa... il linguaggio per rappresentare i sogni che non ha più. L'umanità ha come "perso" la parola e si è appiattita dentro una esistenza quasi larvale in cui non sa più quante risorse essa abbia ancora da scoprire e far esplodere... svuotata dal suo interno dal messaggio devastante di una falsa civiltà, quella capitalista fondata sul "consumo per essere felici", e ha perso la capacità di pensare... di sognare... di trasformare il mondo.
 
Nessuno uomo è capace di cambiare la storia da solo. Non vi sono eroi solitari che come avventurieri cambiano la storia. E' la sofferenza dell'uomo e dei popoli, la loro forza di sognare un mondo migliore per loro e per i loro figli, la forza carismatica dei leaders che hanno il dono di dar voce agli aneliti inespressi di milioni di individui o di accenderli in coloro che non ne hanno più e vivono nella disperazione o nella solitudine.
Occorre far ripartire il mondo. Occorre riaccendere nell'uomo la capacità di sognare. Occorre ridare forza alle utopie che i più credono essere "cose irrealizzabili" mentre sono "cose che ancora non hanno luogo ma che costituiscono una forza di attrazione, una promessa nella quale credere e orientare le proprie energie". Il cristianesimo offre all'umanità la più grande delle "utopie", quella di un mondo nuovo dal quale ogni lacrima sarà asciugata e la cui luce sarà Cristo. Questa visione... costituisce la forza e la promessa che possono riaccendere nell'uomo la fede, quindi la speranza che è intimamente legata alla forza di sognare.
Solo coloro che sono capaci di sognare cambiano il mondo.
Famoso  il discorso del pastore della Chiesa battista Martin Luther King jr., pronunciato a Washington D.C., nella più imponente manifestazione per i diritti civili che gli Stati Uniti avevano mai visto dalla loro fondazione, il 28 agosto 1963, davanti al Lincoln Memorial. Il discorso passò alla storia con la frase che King aveva usato ripetutamente e che infiammò le centinaia di migliaia di afro-americani, giunti da ogni parte della nazione, e che si estendevano lungo tutta l'area racchiusa fra il Lincoln Memorial e il Monumento a George Washington. "I have a dream"... "Io ho un sogno". Il discorso fu pronunciato in un momento storico critico per la storia degli Stati Uniti. In una stagione segnata ancora dalla discriminazione razziale e dalla violenza contro gli afro-americani negli Stati del sud, Martin Luther King fu uno di quegli uomini carismatici capaci di tenere aperto il sogno di un popolo oppresso, cento anni dopo l'abolizione della schiavitù, conquistata al prezzo della vita e di una sanguinosa guerra civile, dal presidente Lincoln.
Questo discorso ci ricorda che una umanità senza conoscenza del passato e senza ambizione del futuro è una umanità destinata lentamente a spegnersi; secondo, perché in un mondo attuale segnato proprio dall'appiattimento e dallo svuotamento dello spirito umano, dalla perdita degli ideali e dal ripiegamento su una vita di mera sussistenza, la forza del sogno e la memoria di coloro che hanno dato la vita per riaccenderla diventa un messaggio profetico. Martin Luther King era cristiano e portò avanti la battaglia per la conquista dei diritti civili degli afro-americani spinto non da ideologie, ma dalla fede che in Cristo tutto era possibile. Egli stesso disse, proprio la notte prima di morire assassinato, quasi profeticamente: "Molti si preoccupano di preservare la loro vita in questo mondo di violenza. Per me tutto questo è passato. Non ho più paura della morte e di coloro che possono uccidermi, perché io ho avuto il dono della fede e il dono di vedere la montagna di Dio! Forse io non vivrò per vedere il giorno della vostra liberazione, ma voi e i vostri figli vedrete la luce quel giorno, come io oggi ho visto la montagna di Dio e sono proto a raggiungerlo".

A questo sogno ho sempre accumunato, nelle mie lezioni di Storia, due altri personaggi: Giovanni XXIII, il “Papa buono” e  John Fitzgerald Kennedy, il Presidente americano  assassinato a Dallas.Una triade, sulla quale milioni di giovani e di derelitti avevano appuntato le loro speranze di redenzione per un mondo migliore.

Il sogno di un solo uomo è solo un sogno, il sogno di molti uomini può cambiare il mondo.

1 commento:

  1. caro Elio grazie per questo articolo, voglio condividere con te e con i lettori questo pensiero di M.L.King che da anni mi guida:
    "Oggi, nella notte del mondo e nell'attesa della buona Novella, io affermo con forza la mia fede nel futuro dell'umanità.Rifiuto di credere che nell'attuale situazione gli uomini non siano capaci di migliorare la terra. Rifiuto di credere che l'essere umano sia un fuscello di paglia trasportato dalla corrente, senza la possibilità di influire minimamente sul corso degli eventi. Credo che la verità e l'amore senza condizioni avranno l'ultima parola..." M.L.King

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blog culturale fondato dalla giornalista Lilli D'Amicis

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