Che ora è ?

lunedì 9 aprile 2012

un fumetto negli anni 50

Negli anni 50/60,nella vecchia piazza Regina Margherita, c’erano due rivenditori di giornali:
Barbalucca,un gentiluomo, coi suoi immancabili piccioni e il “greco” (Oronzo Trani),altra persona rispettabilissima.  Non molti bambini dell’epoca potevano permettersi il lusso di comprare giornaletti: il grande Blek, il Monello, l’Intrepido, Paperino, Tex, Topolino, il Corriere dei Piccoli, Akim, Nembo Kid. Poi, questi giornaletti venivano scambiati o “giocati” a mazzetto o a premiera, in qualche portone o sulla scalinata della Chiesa Matrice.

Sessant’anni, tanti ne sono passati dal 1° luglio del 1951, data in cui Capitan Miki fece il suo debutto in edicola, nella versione a strisce dell’editoriale Dardo. Tex si era fatto conoscere appena tre anni prima ma, a parte la comune ambientazione western, non avevano null’altro in comune. A cominciare dall’età. Se Tex è un uomo fatto, Miki è il primo di una nuova generazione di eroi adolescenti, nel cui sguardo acceso, intenso quanto ingenuo, brilla una concezione spirituale della vita.
Non è proprio il selvaggio West, perché vi sono numerose note di comicità ed ironia, affidate ai grandi amici di Miki e suoi fedelissimi aiutanti, Doppio Rhum e Salasso. Nelle sue numerose sparatorie e agguati contro banditi e indiani assaltatori di diligenze,i  Mescaleros, sparatorie e agguati , Miki è validamente sostenuto dai suoi simpaticissimi aiutanti.
Capitan Miki è un eroe del West, un giovanissimo ranger del Nevada. La storia è ambientata nell'Ottocento. Miki è rimasto orfano da piccolo ed affidato ad un tutore, il sergente Clem Bretton. Quando questi viene ucciso dall’Avvoltoio, il ragazzo decide di fare giustizia e si arruola nei Ranger del Nevada, riesce a sgominare la banda e riporta l'ordine a Coulwer City. Coraggioso e leale, velocissimo ed infallibile con la pistola, ben presto ottiene il grado di capitano. Viso da bravo ragazzo senza grilli per la testa e fisico non certo paragonabile a quelli, ben più possenti, degli eroi classici, Miki non può neanche contare su alcuno dei poteri dei supereroi americani che da qualche anno “bombardavano” le nostre edicole, ma solo sulla propria abilità con le pistole, una discreta conoscenza delle arti marziali e, per i suoi lunghi spostamenti nel deserto del Nevada, sul destriero nero cui ha dato il nome di Napoleone.
Per gli adolescenti degli anni Cinquanta, immedesimarsi è sin troppo facile. Ogni albo arriva a vendere 500mila copie, numeri cui nei decenni a seguire solo pochissime testate a fumetti sono riuscite ad avvicinarsi. Paradossalmente proprio perché Capitan Miki non è un mito inarrivabile. Anche se vive Oltreoceano e per di più in un lontano Ottocento, è come se fosse un fratello maggiore, il cui candore non è diverso da quello di Romolo e Salvatore, i giovani personaggi popolani di Poveri ma belli, la pellicola girata nel 1956 da Dino Risi in una Roma ancora segnata dalle cicatrici del secondo conflitto mondiale e desiderosa di lasciarsi alle spalle definitivamente delusioni e cupezze per ritrovare un po’ di sana leggerezza. 
 
I suoi grandi amici sono i fedelissimi aiutanti Doppio Rhum e Salasso, ma diventerà amici dei pellerossa, tra cui il Sakem comanche Falco Tonante e lo stregone Sake-Naga.
Doppio Rhum è il fedele aiutante di Capitan Miki; è il classico vecchietto dei film western; è anche un grandissimo bevitore, da cui il nomignolo. Il suo più tipico intercalare è "Per tutte le sbornie!".
Doppio Rhum rincontra un amico di sbornia dopo dieci anni, il Dottor Salasso, che è stato radiato dall'albo dei medici ed è un fedele frequentatore dei saloon. Salasso è assai più fedele al bicchiere che alla professione medica e presta cure alquanto approssimative ai malcapitati pazienti. Tra le sue esclamazioni più frequenti ricordiamo "Per mille appendiciti e laringiti".
La giovanissima Susy, figlia del Colonnello Brown, comandante di Fort Coulver, bionda e lentigginosa, si innamora di Miki. Coraggiosa e petulante, contribuisce a dare una nota di simpatia alle pericolose vicende affrontate da Miki. Naturalmente è assai gelosa di tutte le ragazze frequentate da Miki, in particolare della bella maestrina del paese.
Certo, rileggere ora questi albi ci dà la misura di quanto la nostra società sia irrimediabilmente cambiata. Perché se sessant’anni fa nella Coulwer City di Miki potevamo riconoscere i piccoli centri dell’Italia preindustriale e ancora contadina, diventa assai più difficile immaginare questo piccolo ufficiale dell’esercito statunitense alle prese con la criminalità organizzata o con le complesse dinamiche psicologiche degli efferati crimini di Cogne, Arce, Erba, Novi Ligure e Avetrana. Una cosa però è certa: il suo nome – così come quello dei suoi “coetanei” già pensionati: Pedrito el Drito, Tiramolla, Akim, Piccolo Sceriffo e Geppo, il diavolo buono – rimarrà scritto nella storia del fumetto italiano, quando qualcuno si prenderà la briga di scriverla.

Nel frattempo, noi che a differenza sua siamo invecchiati nel loro ricordo e nella loro nostalgia, festeggiamolo ricordando sottovoce: «Per tutta la frontiera, per tutta la contrada, garrisce la bandiera dei Rangers del Nevada!»

Nessun commento:

Posta un commento

blog culturale fondato dalla giornalista Lilli D'Amicis

Translate

ATTENZIONE! Gli articoli che non trovate qui sono su ORAQUADRA.INFO

ATTENZIONE! Gli articoli che non trovate qui sono su ORAQUADRA.INFO
Questo Blog ha subito una trasformazione, in questo spazio ci si occuperà solo di Spettacolo, Cultura, Sport e Tempo libero. Ho deciso di aprirlo agli operatori culturali e sportivi che con una mail di richiesta possono diventare collaboratori autonomi e quindi inserire liberamente prose, poesie, ma anche report di manifestazioni che riguardano il nostro territorio, oppure annunci di eventi o racconti dove la nostra gente è stata protagonista. Scrivete quindi a lillidamicis@libero.it, vi aspetto!!!

LIBERTÀ DI PENSIERO

"Io so. Ma non ho le prove. Non ho nemmeno indizi.
Io so perché sono un intellettuale, uno scrittore, che cerca di seguire tutto ciò che succede, di conoscere tutto ciò che se ne scrive, di immaginare tutto ciò che non si sa o che si tace; che coordina fatti anche lontani, che mette insieme i pezzi disorganizzati e frammentari di un intero coerente quadro politico, che ristabilisce la logica là dove sembrano regnare l'arbitrarietà,
la follia e il mistero".
Pierpaolo Pasolini
scrittore
ammazzato nel novembre del 1975

Visualizzazioni ultima settimana

EINSTEIN DICEVA SPESSO

“Il mondo è quel disastro che vedete, non tanto per i guai combinati dai malfattori, ma per l’inerzia dei giusti che se ne accorgono e stanno lì a guardare”.