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giovedì 19 aprile 2012

Il Musichiere di Mario Riva

C’era una volta un ‘Italia più  semplice, più vera, più sognatrice: un’Italia in cui si  viveva il "boom economico" e in cui  famiglie cominciavano a comprare i primi televisori e i primi figoriferi.Erano gli anni delle sfide tra Coppi e Bartali, di Claudio Villa e Luciano Tajoli, del meraviglioso fondoschiena di Marisa Allasio, del seno prorompente di Brigitte Bardot, del mitico “Lascia e raddoppia” di Mike Buongiorno, della 500 e della desiderata 600. La radio Rai, nel gennaio del 1951, si collega, per la prima volta col Salone delle Feste di Sanremo, dove inizia una gara di canzoni.

In sala c’è un pubblico abbastanza tiepido; i giornalisti sono pochi e distratti. Vince la cantante bolognese Nilla Pizzi con la canzone "Grazie dei fiori". Il presentatore della serata è Nunzio Filogamo, che saluta il pubblico con una formula poi diventata famosa: “Miei cari amici vicini e lontani, buonasera ovunque voi siate. Dal salone delle feste del casinò di Sanremo, il festival della canzone italiana”.
Un’Italia che vuol sognare: semi – analfabeta, contadina e coi denti guasti (solo 2 italiani su cento hanno i denti sani), un’Italia che mangia poca carne, parla in dialetto ma va al cinema, anzi al cinematografo, dove per spalancare gli occhi sul sogno spende 93 miliardi di lire l’anno. E’ un’Italia che acquista dischi (nel 1951, anno del primo Sanremo se ne venderanno oltre 3 milioni; nel ’58 si arriverà a venderne 18 milioni), che si ritrova al bar, che beve Coca Cola e che si nutre delle immagini dei rotocalchi scoprendo che a Roma (ma anche a Capri, Taormina o piuttosto a Portofino) fascino, bellezza, divismo, celebrità e pettegolezzo sembrano essere al centro di tutto. Al centro di un mondo da sognare. Sta per nascere la “Dolce vita”, e quella che Fellini racconterà nel 1960 sarà solo la parabola discendente di un mondo che con l’ingresso nel decennio successivo, non sarà mai più così. Il sabato sera casa mia, si riempiva di gente, amici e parenti,tra le quali due bambine e i loro genitori:tutti seduti sul vecchio divano ad aprire occhi e bocche per vedere Mario Riva e il suo Musichiere. In quella occasione si poteva,anche, sforare, il mitico orario delle 21.00(dopo Carosello,per intenderci),tanto il giorno dopo non si andava a scuola.
 Il Musichiere ando’ in onda sulla Rai dal 1957 al 1960, per un totale di 90 puntate. La trasmissione scritta da Garinei e Giovannini e prodotta da Gorni Kramer, Antonello Falqui, Gianni Ferrio, andò in onda dalla produzione Rai di Via Teulada a Roma e venne condotta dall’attore romano Mario Riva.Inizialmente la trasmissione fu pensata con un differente titolo, Conosci questo motivo, ripreso di pari passo al titolo della famosa trasmissione USA Name that Tune, ma, una settimana più tardi, venne dato il nome Il Musichiere.Era il 7 dicembre 1957 quando andò in onda per la prima volta, preceduta dalla storica sigla Domenica è sempre Domenica.
Il gioco era facile e semplice, come l’animo degli italiani in quel periodo: dei concorrenti seduti, all’attacco di un brano musicale dovevano correre a suonare la campanella, distante da loro circa 10 metri, per poter dare la risposta esatta del titolo della canzone. Il montepremi finale se lo aggiudicava chi riusciva ad indovinare il motivo mascherato, che suonava all’apertura della cassaforte contenente il premio in gettoni d’oro.
 A suonare i motivi musicali c’era l’Orchestra di Gorni Kramer e due cantanti, Paolo Bacilieri e Nuccia Bongiovanni. Al conduttore, vennero affiancate delle vallette, che cambiarono durante le varie edizioni e furono: Lorella De Luca, Alessandra Panaro, Carla Gravina, Patrizia Della Rovere, Patrizia De Blanck, Marilù Tolo, Brunella Tocci.
Durante la trasmissione arrivavano in studio numerosi ospiti, dal mondo  del cinema, ma anche dello sport e del teatro, costretti anch’essi a cantare. Louis Armstrong venne come ospite e cantò in diretta C’est si bon, Mastroianni insieme al Quartetto Cetra si esibì con una cover dei Platters, infine, all’interno del programma vennero inseriti gli Urlatori, cioè dei cantanti che uscivano da un grande Juke Boxe cantando, tra loro fa capolino una giovane Mina, Adriano Celentano, Giorgio Gaber,Tony Dallara e molti altri. Ricordo ancora ,come ospiti, Perry Como,Gary Cooper, Toto’.
Alla fine della trasmissione, Mario Riva, il povero Mario Riva morto all’apice del successo per una banalissima caduta,chiudeva la trasmissione  salutando tutti i telespettatori.Poi la tv veniva spenta, gli ospiti andavano via e noi tutti a letto a fantasticare prima di dormire:la mattina dopo avrei comprato e letto ,come al solito, “il Corriere dei Piccoli” e il pomeriggio al cinema,normale iter comportamentale per un rampollo di una famiglia borghese.
Non si chiedeva di piu’!

…..domenica e' sempre domenica
se sveglia la citta con le campane
al primo din don del gianicolo
sant'angelo risponde din don dan
domenica e' senpre domenica
e appena ognuno si risvegliera'
felice sara' e spendera'
sti' quattro soldi de felicita'…

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Io so perché sono un intellettuale, uno scrittore, che cerca di seguire tutto ciò che succede, di conoscere tutto ciò che se ne scrive, di immaginare tutto ciò che non si sa o che si tace; che coordina fatti anche lontani, che mette insieme i pezzi disorganizzati e frammentari di un intero coerente quadro politico, che ristabilisce la logica là dove sembrano regnare l'arbitrarietà,
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Pierpaolo Pasolini
scrittore
ammazzato nel novembre del 1975

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