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martedì 10 aprile 2012

A 100 anni della morte di Giovanni Pascoli Manifestazione a Roma 12 aprile


Il Ministero per i Beni e le Attività Culturali presenta il Giovanni Pascoli di Marilena Cavallo e Pierfranco Bruni, nel Centenario della morte del poeta, a Roma il 12 aprile prossimo con relazioni di docenti universitari, esperti e personalità istituzionali

 Giovedì 12 aprile, 2012 ore 17.30, nella Sala convegni Santa Marta piazza del Collegio Romano 5, Roma verrà presentata l’opera di Marilena Cavallo e Pierfranco Bruni:Nel mare di Calipso. La dissolvenza omerica e l’alchimia mediterranea in Giovanni Pascoli”, Pellegrini Editore, 2012. Prefazione di Maurizio Fallace. 
Saluti di Maurizio Fallace, Direttore Generale del Ministero. Intervengono Annamaria Andreoli, Sandro Dell’orco, Francesco Mercadante. Coordina Angela Benintende.
Lo studio rientra nelle fasi di ricerca del Progetto sul “Plurilinguismo in Pascoli” del MiBAC, curato da Pierfranco Bruni.

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La figura e l’opera di Giovanni Pascoli a Cento anni dalla morte, (1855-1912), vengono inquadrate, all’interno del contesto del Novecento, alla luce di una chiave di lettura che pone in essere la metafora dell’Ulissismo come percorso centralizzante.
Il saggio di Marilena Cavallo e Pierfranco Bruni, attenti studiosi dell’opera pascoliana e della letteratura italiana del Novecento (Bruni cura, come esperto, il progetto del “Plurilinguismo in Pascoli” del Ministero) dal titolo: “Nel mare di Calipso. La dissolvenza omerica e l’alchimia mediterranea in Giovanni Pascoli”, con saggio introduttivo del direttore generale Maurizio Fallace, propone, con una coraggiosa originalità l’intreccio di tematiche letterarie attraverso parametri esistenziali e mitico -simbolici.
Uno scavo nell’estetica dei contenuti e nell’intreccio delle tematiche che Pascoli ha sottolineato e a volte sottaciuto. Tra le pagine di questo libro vengono alla luce stimoli e lampi di grande poesia capaci di suscitare un interesse che nasce da una critica completamente originale e autonoma rispetto ai parametri storiografici di questi anni.
Il Pascoli moderno è certamente nella struttura linguistica della sua poesia e del plurilinguismo che si legge tra i suoi versi ma soprattutto nelle metafore che hanno come riferimento il mare e il viaggio. Proprio per questo il mito di Ulisse viene ad essere ridiscusso grazie ad un processo non solo culturale ma simbolico letterario.
Infatti sono i “Poemi Conviviali” a proporre non solo il Pascoli della tradizione ma anche il Pascoli moderno. Ulisse che viene trasportato morto tra le braccia di Calipso è l’immagine che rende straordinario uno spaccato poetico che rompe la tradizione omerica: ecco dunque la dissolvenza per creare una frattura tra il tempo, la sua continuità e l‟immortalità di Calipso. Proprio su queste immagini il saggio propone delle pagine di stupenda bellezza. Non è Ulisse – cerchio che primeggia. Ovvero, viene ad essere superato il concetto di Nostos, dunque si va oltre il ritorno ad Itaca perché insiste l’esistenza dell’uomo mito - Ulisse e della sua magia indefinibile di Calipso. Ciò, comunque, richiama la geografia del sentire che è quella del Mediterraneo o meglio di un Mediterraneo in cui hanno il sopravvento l’alchimia dello sguardo di Calipso e la consistente metafora non di un infinito viaggio ma dell’ultimo viaggio. L’originalità  che assume una forma sublimale è il richiamare alle voci della poesia la cultura islamica con gli echi di un poeta Sufi qual è Omar Khayyam, evocato dal Pascoli nel poemetto “L’Immortalità”. Un elemento affiorato in qualche altra circostanza critica ma qui i due studiosi insistono per testimoniare un modello mediterraneo che vede Pascoli protagonista di una lettura letteraria tra Oriente ed Occidente.
Questo lavoro di Marilena Cavallo e Pierfranco Bruni su Giovanni Pascoli ha una sua logica nel progetto complessivo perché oltre a seguire le linee marcanti c’è il Pascoli della tradizione fine Ottocento e inizio primo Novecento che va da “Myricae” a tutti i “Poemetti” fino alla sua presa di posizione sulla guerra nel Nord-Africa con il suo discorso ,”La Grande Proletaria si è mossa”. Si riporta sulla pagina del dibattito letterario la funzione di una metafora che nell’immaginario simbolico diventa metafisica dell’anima e che si ritrova nella classicità greco - latina certamente ma anche in quella biblica con i versi dedicati alla “Buona Novella”, in cui l’Occidente e l’Oriente si incontrano.
Il Pascoli che attraversa i “Canti di Castelvecchio” è dentro questo itinerario ma nel mare di Calipso resta l’allegria – ironia tragica più pregnante di una ferita che vive dentro la classicità e ci porta proprio alla dissolvenza omerica, perché, in fondo, è come se lo stesso poeta si fosse innamorato di Calipso e si identifica completamente nel personaggio di Ulisse. L’Ulisse abbracciato a Calipso nel mare dei mediterranei è un tagliare il conformismo critico grazie ad una proposta non provocatoria ma perfettamente incanalata in interpretazione, in cui i punti di riferimento sono dati da un Pascoli moderno, che riesce a danzare nella contemporaneità con quei temi che hanno come destinazione l’orizzonte del viaggio, la problematica del tempo, la visione del mito.  Il saggio è parte integrante del Progetto sul “Plurilinguismo in Pascoli” del MiBAC, curato da Pierfranco Bruni.

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I relatori sul saggio di Marilena Cavallo e Pierfranco Bruni

Annamaria Andreoli, è Professore ordinario di Letteratura italiana moderna e contemporanea nella Facoltà di Lettere dell’Università della Basilicata, ne è stata Direttore del Dipartimento di Studi Letterari e Filologici fra il 1987 e il 2001. E’ stata Presidente della Fondazione “Il Vittoriale degli Italiani” dopo averne curato l’Archivio personale del poeta. Ha fatto parte della Commissione preposta a promuovere studi e ricerche sulle Biblioteche dei principali scrittori italiani, nell’ambito del Ciclo espositivo “Da libro a libro. Le Biblioteche degli Scrittori”. Fa parte di una Commissione istituita per “promuovere, valutare e coordinare tutte le attività promozionali riguardanti il Settore dei Beni Librari, le Istituzioni Culturali e l’ Editoria”. Fa parte del Comitato scientifico della Fondazione Pascoli, dei Comitati Nazionali per le edizioni delle Opere di d’Annunzio e di Pascoli, del Comitato Nazionale per le celebrazioni del bicentenario della nascita di Parini.

Sandro Dell’Orco, scrittore e saggista,  ha lavorato presso il Centro per il libro e la lettura occupandosi di promozione della lettura in Italia. È  stato redattore del bimestrale “Libri e riviste dItalia”. Ha pubblicato i romanzi “I Benefattori” finalista al Premio Feronia, e “Delfi”, vincitore in Italia del Premio Speciale Rhegium Julii per la narrativa, e in Grecia del Premio Ekemel 2011 quale migliore traduzione di opera letteraria italiana in lingua greca. Nel 2009 ha pubblicato “La dimora unica”. In uscita: “Esperienze di lettura nel Novecento. Il piacere del romanzo”.

 Francesco Mercadante, è professore Emerito dellUniversità di Roma “La Sapienza”. Redattore di “Teoresi” 1946 -1953. Libero docente in Filosofia teoretica; professore incaricato allUniversità di Messina, Scienze politiche; ordinario nellUniversità di Roma La Sapienza (1969-1998). È  stato professore straordinario e Preside della facoltà di Giurisprudenza a Teramo . Presidenze: Fondazione Nazionale “Giuseppe Capograssi”, dal 1996; Sindacato Libero Scrittori Italiani dal 1998; Fondazione – Centro Studi Del Noce dal 2002 al 2006; Centro Internazionale di Comparazione e Sintesi, dal 1999. Opere principali: “Il problema della verità e la dialettica”; “Il Terremoto di Messina, corrispondenze, testimonianze e polemiche giornalistiche”; “La democrazia plebiscitaria”; “Il regolamento della modalità dei diritti”; “Factio miserorum”; “Giorgio La Pira, un intellettuale cattolico tra le due città”; “Eguaglianza e diritto di voto. Il popolo dei minori”.

 Angela Benintende, è vicedirettore di  “Accademie e biblioteche” rivista specialistica della direzione generale biblioteche, istituti culturali e diritto dautore. Ideatrice e coordinatrice dei lavori per la pubblicazione del volume “ Brani di storia”. Responsabile di progetto per la mostra virtuale “La Storia e le storie- i 150 anni dell’unità d’Italia attraverso i documenti delle biblioteche pubbliche statali” presentata tra laltro a San Francisco - California - e presso la Portland State University – Oregon. Già dirigente presso il ministero dellIstruzione Università e ricerca. Dirige il settore “patrimonio bibliografico e istituti culturali” del MiBAC.  Autrice anche  di due volumi in materia scolastica: “Da Preside a Manager”  e “Breve storia della Scuola”.

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Io so perché sono un intellettuale, uno scrittore, che cerca di seguire tutto ciò che succede, di conoscere tutto ciò che se ne scrive, di immaginare tutto ciò che non si sa o che si tace; che coordina fatti anche lontani, che mette insieme i pezzi disorganizzati e frammentari di un intero coerente quadro politico, che ristabilisce la logica là dove sembrano regnare l'arbitrarietà,
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Pierpaolo Pasolini
scrittore
ammazzato nel novembre del 1975

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