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lunedì 12 marzo 2012

Il coraggio di chiedere Perdono.



Il 12 marzo 2000 si celebrò a Roma "la Giornata del Perdono", in concomitanza del Giubileo del 2000, per far vivere con maggiore intensità l'insigne grazia voluta fortemente dall' allora Papa e caratterizzante il Giubileo del 2000 "La purificazione della memoria". Per l'occasione il grande, e mai dimenticato, Papa Giovanni Paolo II, abbracciò un Crocifisso e supplicò il perdono di Dio per i peccati commessi dalla Chiesa Cattolica. Sette prelati lessero alcune speciali preghiere.


Uno di questi prelati era l'allora Cardinale Ratzinger, ora Papa Benedetto XVI, prefetto della Congregazione per la dottrina di Fede, che chiese perdono per l'uso di metodi non evangelici attuati da cristiani, nel servizio della Fede, come ad esempio la Sacra Inquisizione. Un atto che ha riscattato ed elevato il Cristianesimo. Per l'occasione il Papa Giovanni Paolo II terminò così il suo discorso: " Come successore di Pietro, chiedo che in questo anno di misericordia, la Chiesa, forte della santità che riceve dal suo Signore, si inginocchi davanti a Dio e implori il perdono per i peccati passati e presenti dei suoi figli ... tutti i cristiani sono invitati a farsi carico, davanti a Dio e agli uomini offesi dai loro comportamenti, delle mancanze da loro commesse . Lo facciano senza nulla chiedere in cambio, forti solo dell''amore di Dio che è stato riversato nei nostri cuori". In continuum con questo modo di pensare e di agire, ora il Vaticano ha reso pubblici, attraverso una mostra che è in corso di svolgimento a Roma, tutta una serie di documenti originali conservati nei suoi archivi e sino ad ora secretati. Quello che troverete in allegato, certo di farvi cosa gradita, è invece un'opera del 1559 stampata in Italia e riguardante un processo con condanna al rogo di 15 luterani a Valladolid in Spagna nel1559. Le copie e la scrittura del testo talvolta risultano non sempre intellegibili per cui vi allego anche uno stralcio: "E poi che arrivorno Sue Altezze, venne la processione delli prigionieri penitenti, con il clero e la croce coperta di tela nera, e con la bandiera del santo Officio, tutti ordinatamente... Arrivati tutti al Palco, si affrettarono e subito predicò il maestro fra' Melchior Cano, il vescovo che fu di Canaria, dell'Ordine di santo Domenico, e fece una predica molto dotta, prudente e solenne, come in tal tempo e luogo si ricercava. Finita la predica, l'Arcivescovo di Siviglia andò dove stavano Sue Altezze, e li fece giurare sopra una croce e un messale, sopra che posero sue regali mani in questo modo. Perché, per decreti apostolici e sacri canoni è ordinato che li Re giurino di favorire la santa fede cattolica e religione cristiana, pertanto conforme a questo, vostre Altezze giurano per Dio, per santa Maria, per li santi Evangeli e per il legno della croce, dove han posto sue reali mani, che daranno tutto il favore necessario al santo Officio dell'Inquisizione e ai suoi ministri contro gli heretici e apostati e contra tutti quelli che li favoriranno e difenderanno e contra qual si vogliano persone che dirette o indirette impediranno le cose di questo santo Officio e che costringeranno tutti i suoi sudditi ad obbedire..... Sue altezze risposero: così giuramo, e l'Arcivescovi li disse: e per questo nostro Signore prosperi per molti anni le Real persone e stati di vostre altezze. ...et allhora cominciarono a leggere le sentenze dei condannati [Segue la lista dei nomi, per ognuno dei quali si specifica:] "... abbrusciato in persona per lutherano, con confiscation de' beni" .

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