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venerdì 24 febbraio 2012

I Cavalieri del Santo Sepolcro

Breve storia dell' Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme a cura del comm. Alberto Gentile e del cav. Roberto Burano. Il 27 Novembre 1095 viene indetta da papa Urbano II la prima Crociata. Dopo alterne vicende, dall'appello di Clermont del papa, al carisma di Pietro l'eremita con le sue truppe dal motto "Deus lo vult", alle vicende tristi di Ugo de Vermandois ed infine alle lotte tra i vari nobili cristiani, si giunge finalmente al 17 giugno del 1099 quando l'esercito dei crociati, dopo aver conquistato le città di Nicea e Antiochia, arrivano a Gerusalemme, governata a quel tempo da Iftiker ad Daula, a capo di una guarnigione di arabi e sudanesi [1].
Gerusalemme era ben fortificata, i crociati avevano scarse riserve d'acqua e non erano abituati al caldo della Palestina, che peraltro affrontavano vestiti di pesanti armature. Per poter espugnare la città i crociati dovettero costruire delle enormi macchine da guerra in legno [2] che consentirono loro di penetrare in Gerusalemme tra il 14 ed il 16 luglio. Il 17 Luglio i principi cristiani [3] , una volta conquistata la città, si riunirono per designare il governatore di Gerusalemme. Dopo lunghe discussioni, la scelta cadde su Goffredo di Buglione [4] che accettò ma volle prendere solo il titolo di “Advocatus Sancti Sepulcri” [5] e non quello di re. Non assistette alla conquista di Gerusalemme papa Urbano II [6] , che nel frattempo era deceduto. I crociati trovarono la Chiesa del Santo Sepolcro incustodita, in seguito all'allontanamento della comunità di cristiani, rendendo così necessario creare un corpo di guardia per il Santo Sepolcro, per rendervi onore in pace e difenderlo in guerra. La Chiesa che custodiva il Sepolcro che aveva ospitato le spoglie mortali di Gesù Cristo diventava il simbolo della vittoria del cattolicesimo e non poteva restare incustodita: fu così che Goffredo di Buglione affidò ad un gruppo scelto di cavalieri la custodia di quel luogo. La tradizione racconta che questo compito fu assegnato a cinquanta uomini [7] che furono distaccati dall'esercito che aveva conquistato Gerusalemme alla cristianità per dedicarsi esclusivamente a questo servizio: il nucleo di cavalieri destinato a tale scopo ebbe sin dalle origini un rapporto vincolante con l'autorità ecclesiastica. Con buona probabilità si fa risalire la data dell'istituzione dell'Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme fra il 18 luglio ed il 12 agosto del 1099, cioè tra l'elezione di Goffredo di Buglione e la battaglia di Ascalona, alla quale presero parte anche i Cavalieri del Santo Sepolcro (Miles Jherusalem). Il primo Statuto assegnato all'Ordine - probabilmente redatto prima dell'istituzione dell'Ordine - era composto da 31 articoli [8] , e si deve al nuovo Patriarca di Gerusalemme, eletto il primo agosto del 1099 dal clero presente in Terrasanta nella persona di Arnolfo Malecorne di Rohesnolfo , già cappellano di Roberto di Normandia [9] , l'intuizione di istituire anche dei Canonici ai quali affidare la gestione religiosa della Chiesa del Santo Sepolcro. Goffredo fece sua l'idea del Patriarca ed istituì un Capitolo di venti Canonici [10] conferendo loro l'incarico di provvedere all'accoglienza dei pellegrini, alla celebrazione dei riti religiosi e alla raccolta delle elemosine, donando loro anche una rendita. Da quel momento all'interno della Chiesa del Santo Sepolcro coesistevano due realtà, una laica ed una religiosa. Il Patriarca Arnolfo nel 1114 decretò la trasformazione del Capitolo in Ordine Canonicale Regolare, ponendolo sotto la regola agostiniana, e la guida di questo nuova realtà fu affidata ad un Priore alle strette dipendenze del Patriarca. Dopo la nascita dell'Ordine Canonicale Regolare, i Cavalieri del Santo Sepolcro si assoggettarono spontaneamente al Priore dell'Ordine canonico. Da questa fusione scaturì l'Ordine Religioso-Militare del Santo Sepolcro di Gerusalemme. Successivamente, nel 1122, papa Callisto II approvò l'Ordine, rendendolo ufficiale. Ben presto il numero dei membri si moltiplicò e sembra che nel 1155 fossero 136. Lo stemma dell'Ordine gerosolimitano [11] esprime un forte ricchezza simbolica: al centro campeggia la croce di Goffredo, formata in realtà da cinque croci, cinque come le piaghe di Cristo, una grande centrale e quattro piccole inserite nei quarti delimitati dai quattro bracci. Il colore è rosso sangue per ricordare la crocifissione, ed è contornato dall'oro radioso della resurrezione. Il motto, in un latino medievale popolare, è quello della crociata: "Deus lo vult". A lato, due angeli, l'uno con il bastone del viandante e l'altro con la lancia del crociato. Entrambi hanno sul petto la “conchiglia dei pellegrino”, simbolo secolare del viaggiatore diretto a venerare il Sepolcro. Sormonta lo scudo un trofeo di guerra, un elmo da cavaliere, che ricorda la natura militare dell'Ordine, ma ornato da una corona di spine. La croce di Goffredo di Buglione è certamente l'emblema cavalleresco cristiano più antico. Comparsa già sulle insegne della prima crociata, sventolò sulle torri di Gerusalemme nel 1099, nello stesso giorno della conquista cristiana. Nel 1103 il re Baldovino [12] , primo sovrano dei regno latino di Gerusalemme, apparve in pubblico circondato da una guardia di cavalieri del Santo Sepolcro, conosciuti all'epoca con la denominazione di “Cavalieri del Regno Crociato”. I cavalieri gerosolimitani ottemperavano così ad una funzione rappresentativa ed onorifica come la guardia al Sepolcro, e nello stesso tempo, sul campo combattevano strenuamente contro i saraceni fino alla perdita definitiva di Gerusalemme. In quell'epoca i cavalieri del Santo Sepolcro erano soldati di prima linea in difesa della fede, quindi operanti per la Chiesa, ma non ancora nella Chiesa ed è difficile stabilire a che punto della storia dell'Ordine la “collazione” pontificia sia divenuta effettiva, formalizzando il vincolo originario in un'appartenenza regolare al sistema istituzionale ecclesiastico. Alla fine del XIII sec. e più precisamente nel 1291, dopo la caduta del Regno Latino di Gerusalemme per mano degli eserciti musulmani, ebbe inizio il lento declino degli Ordini militari di Terrasanta. I Cavalieri superstiti rientrarono nei loro Priorati in Europa dove l'Ordine si sviluppò ulteriormente e benché la sua missione istituzionale fosse terminata, aveva assunto altrettanti doveri caritatevoli e di propagazione della Fede, restando sempre fedele alla Chiesa: tali impegni dell'Ordine furono oggetto nei secoli successivi di ripetuti e prestigiosi riconoscimenti di Pontefici e Sovrani. L'Ordine godeva del privilegio reale di battere moneta con il proprio stemma e nel 1341, Alfonso I, re di Aragona e Navarra, affidò un terzo del regno di Spagna all'Ordine che ne assunse così la sovranità. I Cavalieri avevano il diritto di grazia per i condannati a morte, ed erano esonerati dal pagamento di ogni tassa e tributo, sia al Re, che alla Chiesa, e nelle cerimonie avevano la precedenza su tutti gli altri Ordini cavallereschi, prerogative solitamente riservate alle famiglie regnanti ed ai grandi feudatari. Il potere decisionale della Chiesa sulle questioni dell'Ordine acquista un particolare peso sul finire del XV secolo, quando addirittura Innocenzo VIII lo unifica con quello di Rodi, cioè con gli Ospitalieri, ed Alessandro VI lo separa nuovamente, assumendone il titolo di gran maestro, trasferibile ai suoi successori. In tale circostanza, tuttavia, il papa delega al “guardiano” del Monte Sion, francescano, il diritto di armare nuovi cavalieri “sulla pietra del Sepolcro”, secondo una tradizione legata alla più pura simbologia cavalleresca. L'assunzione della gran maestranza da parte del pontefice non trovò concordi tutti i sovrani d'Europa, per cui l'Ordine continuò a sopravvivere in maniera autonoma. Bisogna aspettare il 1847, quando Pio IX ribadì l'ecclesialità dell'Ordine del Santo Sepolcro, rinnovandone le funzioni nel quadro dell'emergenza determinata dalle grandi mutazioni in atto: perfettamente inserito nel moderno sistema cavalleresco ecclesiastico, l'Ordine fu, al pari degli altri, destinato al “conferimento di premi ed onorificenze alle virtù”, come disse Pio IX, “di quanti erano stati infiammati a bene meritare ogni giorno vieppiù dalla cristiana società”. Nel 1888 Leone X aprì l'Ordine alle donne; nel 1907 Pio X si proclamò Gran Maestro; nel 1928 Pio XI restituì il magistero al Patriarca di Gerusalemme; nel 1949 Pio XII gli conferì personalità giuridica, mentre gli ultimi statuti del 1977 voluti da Paolo VI si limitarono all'istituzione di nuove decorazioni. L'Ordine, nei secoli addietro, possedeva un cospicuo patrimonio immobiliare, sparso in tutta Europa: oggi se ne è completamente spogliato per aiutare la Terra Santa, oggi è “Ordine mendicante”, e conserva solo il cinquecentesco Palazzo della Rovere, in via della Conciliazione a Roma, sede dell'Ordine, palazzo donato dalla Santa Sede. Attualmente, i ventiduemila Cavalieri e Dame presenti nel mondo, organizzati in cinquantaquattro Luogotenenze in Europa, America, Asia ed Australia, provvedono ad inviare, con offerte personali, circa dieci milioni di euro ogni anno al Patriarcato Latino di Gerusalemme, per la realizzazione degli interventi programmati dall'Ordine, d'intesa con il Patriarca (che è Gran Priore dell'Ordine stesso) curando, se necessario, anche l'invio di tecnici. La guida ed il coordinamento delle attività dell'Ordine sono affidati attualmente al Gran Maestro, il Cardinale Carlo Furno, nominato dal Papa, assistito dal Gran Magistero a composizione internazionale. L'Ordine è persona giuridica di diritto canonico e persona giuridica vaticana, con sede legale nello Stato della Città del Vaticano. Bibliografia: - Sergio Bracco, I Cavalieri del S. Sepolcro, La Rosa Editore 1992. - Errico Cozzo e Jean-Marie Martin, Cavalieri alla conquista del Sud, edizioni Laterza 1998. - Militia Sancti Sepulcri. Idea e istituzioni. Atti del Colloquio Internazionale tenuto presso la Pontificia Università del Laterano, 10-12 aprile 1996, a cura di Kaspar ELM e Cosimo Damiano Fonseca. Città del Vaticano 1998, 521 pp. - Franco Cardini, Gli Ordini Cavallereschi – una grande epopea che ha origine in Terrasanta, Medioevo Dossier, De Agostini - Rizzoli Periodici, n° 3/2000. - Giovanni Napolitano, Salerno e l'Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme, De Luca Salerno – Editore, Aprile 2004. - Franco Cuomo, Gli Ordini Cavallereschi – Nel Mito e nella Storia di ogni Paese, editore Universale Storica Newton, gennaio 2004. Note: [1] In Gerusalemme non c'erano più i Turchi Selgiuchidi che con il loro atteggiamento ostile nei confronti dei cristiani erano stati una delle motivazioni addotte dal papa Urbano II per indire la prima crociata, ma nuovamente quegli arabi che avevano garantito negli anni precedenti una discreta convivenza tra i credenti delle tre religioni monoteistiche. Nel 1077 i Turchi Selgiuchidi, provenienti dall'estremo oriente islamico, conquistano e saccheggiano Gerusalemme. Nei 25 anni che seguano, gli ebrei e i cristiani subiscono ogni sorta di ostilità da parte dei nuovi dominatori. [2] Macchine da Guerra: Arieti, e grandi torri di legno su ruote più alte delle mura della città, castelli con catapulte su ruote. [3] Tra i principi cristiani presenti in Terrasanta ricordiamo: Goffredo di Buglione, Boemondo d'Altavilla (figlio di Roberto il Guiscardo, conte di Taranto e di Bari), Tancredi d'Altavilla, Roberto di Normandia e Raimondo di Sant Gilles. [4] Goffredo di Buglione, duca della Bassa Lorena (1089-1095), “difensore” del Santo Sepolcro (1099-1100), figlio di Eustachio, conte di Boulogne, e di Ida, figlia di Goffredo II il Barbuto, duca della Bassa Lorena. Benché erede designato dello zio materno, Goffredo III il Gobbo, duca della Bassa Lorena († 1076), ottenne dall'imperatore Enrico IV solo il marchesato di Anversa, comprendente la terra di Bouillon, eretta poi in ducato nel 1093. Ciò nonostante, sostenne Enrico IV nella lotta contro il papa Gregorio VII, e nel 1089 fu pertanto riconosciuto duca della Bassa Lorena. Fra i primi ad aderire alla crociata (1095), vendette il ducato di Bouillon per sopperire alle spese della spedizione. Importantissima la sua partecipazione alla prima crociata (1096-1099): più politico che pellegrino, si preoccupò dei rapporti tra i crociati e l'Impero bizantino, e nel 1097 rese omaggio ad Alessio I Comneno. Eletto dai baroni re di Gerusalemme (22 luglio 1099), dopo la presa della città, si limitò a intitolarsi “difensore del Santo Sepolcro”. Dedito alla conservazione e all'organizzazione del regno più che a nuove conquiste ispirò le ordinanze dette Assise di Gerusalemme. Nell'agosto 1099 sconfisse gli Egiziani ad Ascalona. Morì l'anno dopo, forse avvelenato da un musulmano. Gli succedette il fratello Baldovino, che assunse il titolo di re di Gerusalemme (Baldovino I, 1100-1118). [5] Difensore del Santo Sepolcro e non re di Gerusalemme perché il clero che accompagnava i crociato sosteneva che nessun cristiano poteva chiamarsi re nel luogo dove Gesù Cristo era stato coronato di spine ed aveva sofferto. [6] Papa Urbano II, eletto nel 1088, bandisce la prima crociata il 25 novembre 1095, nel corso del Concilio di Clermont. [7] Torquato Tasso fa riferimento a questi cavalieri nel canto IX, 92° della Gerusalemme Liberata: “Son cinquanta guerrier, che in puro argento spiegan la trionfal Croce”. [8] Dall'antico statuto dell'Ordine: “Di più abbiamo preso visione e decretato di fondare l'Ordine del Santo Sepolcro della nostra città di Gerusalemme, in onore e riverenza della SS. Risurrezione e al nostro nome cristianissimo abbiamo aggiunto la dignità di Primate di detto Ordine e abbiamo voluto che dette croci rosse, in onore delle piaghe inflitte a N.S. Gesù Cristo, fossero portate dai Cavalieri del detto Ordine. Molti altri ne abbiamo insignito ed essi pure contraddistinti con dette croci, affinché potessero essere riconosciuti da noi e dagli infedeli nel caso in cui fossero stati sbandati o impossibilitati a rimanere nel servizio dell'esercito“. [9] Roberto di Normandia, era il primogenito di Guglielmo il Conquistatore. Non sopportava l'autorità paterna ed era amante dell'indipendenza, dopo avergli fatto guerra per regnare in Normandia, non si preoccupò di succedergli al trono d'Inghilterra. Dopo aver perso il suo patrimoni si mostrò pronto a partire per la Terrasanta alo scopo di liberala dai Selgiuchi che l'avevano conquistata a scapito degli arabi. [10] Secondo lo storico medievista Franco Cardini , l'Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme, sarebbe nato in ambito Vaticano sviluppandosi da un Ordine canonicale e solo in data recente avrebbe rivestito insegne cavalleresche, probabilmente tale ipotesi fa riferimento a questi Canonici che furono affiancati ai Cavalieri laici. [11] Molto probabilmente i cavalieri del Santo Sepolcro inizialmente portarono la croce dei canonici e non quella potenziata di Goffredo di Buglione. Quella dei canonici era una croce a doppio bracco, il superiore più corto di quello inferiore. Solo dopo la caduta di Gerusalemme per mano del Saladino, i Cavalieri del Santo Sepolcro iniziarono a fregiarsi della croce di Goffredo. [12] Baldovino I (re di Gerusalemme) (1058-1118), fratello di Goffredo di Buglione, lo seguì alla I crociata, partecipando all'assedio di Nicea; successe a Goffredo come re di Gerusalemme nel 1100.

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