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lunedì 30 gennaio 2012

Don Giuseppe Petraroli...chi era costui?

Foto Ciro Quaranta
Credo che sia interessante, nonché doveroso, preannunciare l'imminente festa di San Ciro a Grottaglie, attraverso gli scritti di un grottagliese illustre,il prof. D.Giuseppe Petraroli, studioso e fecondo oratore, nato a Grottaglie il 27 agosto 1874 e morto nel 1953.
Da una delle sue tante opere del 28.8.1938 traggo:

"Tenera,commovente e grande è la divozione con la quale Grottaglie onora la memoria del martire S.Ciro, perché è il pegno dolcissimo del patrio amore di un Santo concittadino Francesco De Geronimo e il prezioso legato del suo tenero affetto.........la divozione a San Ciro dovunque essa si ritrova, venne introdotta da Francesco De Geronimo, che nel suo apostolato la riteneva efficacissimaper ottenere dal cielo qualunque grazia e favore.






Aggiungi didascalia
Nell'anno 1707 la raccomandò per la prima volta ai suoi concittadini,consigliò l'erezione di una cappella e promise loro di inviare da Napoli una statua del Santo. Studiosissimi i Grottagliesi nel recare ad affetto ogni desiderio del glorioso loro concittadino,auspice la confraternita del Rosario,misero mano alla desiderata cappella. Ma il barone di quel feudo di notte demoliva quanto di giorno si edificava, perché il sacro edificio offendeva per poc la prospettiva del suo palazzo che sorgeva accanto alla chiesa matrice.



Nel 1709, reduce da Napoli, Francesco seppe della grave difficoltà e recatosi sul luogo vi fissò di propria mano quella pietra che la baronale audacia non potè più smuovere. Fu condotta cosi per miracolo a termine quella cappella



che forma ancora la parte piu' ricca e piu' artistica del Duomo di Grottaglie,per la preziosità dei dipinti (velette della cupola di Paolo de Matteis e il bellissimo quadro della vergine del Rosario) nonchè per l'armonia dell'architettura, nonostante che un vandalismo pietoso,per una incuria deplorevole, abbia dissipato questi ricchi e delicati lavori.



Una lapide murata dalla parte dell'attuale Piazza Regina Margherita nel 1709 così ricorda l'avvenimento:







D.O.M.



DIVUS FRANCISCUS DE HYERONIMO


UT INTER SUOS CONCIVES CULTUM


ERGA SANCTUM CYRUM CHRISTI MARTIREM


CONFOVERET


SACELLUM HOC E FUNDAMENTIS EREXIT


ET PRIMUM HANC LAPIDEM


CRUCE OBSIGNATA


AD HOSTES PROFLIGANDOS


SUA MANU POSUIT MDCCIX






(trad) A DIO L'OTTIMO IL MASSIMO




PER PROMUOVERE TRA I SUOI CONCITTADINI


IL CULTO DI SAN CIRO,MARTIRE DI CRISTO,


SAN FRANCESCO DE GERONIMO


ERESSE QUESTO TEMPIETTO DALLE FONDAMENTA


E PER PRIMO POSE DI SUA MANO


QUESTA LAPIDE,


DOPO ESSERSI FATTO IL SEGNO DI CROCE


PER SCONFIGGERE I NEMICI 1709






L'idea di rimetterla nel pristino splendore è degno di ogni encomio e ai Grottagliesi se non manca il buon volere,non faranno difetto i mezzi. Questa cappella fu abbellita per opera dell'arciprete D.Tommaso De gironimo,fratello del Santo, col concorso dei cittadini e della congregazione del Rosario,della quale S.Francesco era confratello................



................Le modalità della festa furono stabilite per pubblico istrumento rogato dal notaio Tommaso Giurì al 1 agosto 1722........."











Questo quanto scritto da Don Giuseppe Petraroli, sacerdote ed autore di numerose studi su personaggi e monumenti locali, sul quale e' sceso l'ingiusta dimenticanza della Storia e dei suoi conterranei. Ma, poichè "il tempo è anche galantuomo, e rimette ogni cosa al suo posto", spero che questo personaggio, dotato di cultura e amore della sua terra, possa un giorno non lontano rivivere attraverso le parole che i posteri di buona volonta' vorranno spendere per riportarlo alla luce del sole, certi che quanto da lui scritto possa dare la stessa calda fiamma di una lucerna antica sottratta all'affettuoso e criptato abbraccio della madre terra.




1 commento:

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