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giovedì 20 gennaio 2011

“Giustizia: misura minima della carità”


 di Loredana Russo

 “La giustizia sociale è fatta di restituzione, non di beneficenza: mons. Bregantini – affettuosamente, padre Giancarlo – ha calamitato immediatamente l’attenzione dei numerosissimi partecipanti alla serata organizzata il 19 gennaio scorso dal “Gruppo settimane sociali dei cattolici” in collaborazione con la Vicaria di Grottaglie – Montemesola presso il Teatro Monticello. In prima fila, l’arcivescovo di Taranto, mons. Benigno Papa; insieme a lui, numerosi sacerdoti diocesani ed i gesuiti della comunità di Grottaglie. Al tavolo dei relatori, oltre all’illustre prelato, il giudice Morelli, presidente del tribunale di Taranto.


Alla prof.ssa Arcandela Galiandro, il compito di introdurre la serata. “I cattolici hanno il dovere di impegnarsi attivamente per gli altri” – ha sottolineato la docente, a nome del Gruppo – “non possono rimanere estranei o indifferenti a quanto accade nella società”.

Il giudice Morelli – presenza sempre gradita nelle occasioni culturali della nostra città – si è soffermato sui tre principi della giustizia: honeste vivere (comportarsi in modo decoroso, avere il senso del dovere nell’espletamento delle proprie attività lavorative, sentire lo scandalo dell’eccessiva povertà di tanti di contro all’eccessiva ricchezza di pochi); alterum non laedere (non solo, non fare del male al prossimo, ma, soprattutto, fare il bene dell’altro); unicuique suum tribuere (mettere nelle condizioni tutti di ottenere i propri diritti, abbattere gli ostacoli che impediscono di realizzare il principio dell’uguaglianza tra gli uomini).

La parola è passata poi a padre Giancarlo, l’arcivescovo che non ha mai esitato nel condannare le intimidazioni mafiose in Calabria; il presule che, all’indomani della faida di San Luca, si è recato in pellegrinaggio a Duisburg, per incontrare le famiglie delle vittime. In coerenza con lo stile evangelico, con una parabola, mons. Bregantini ha spiegato i passaggi della giustizia: accogliere l’altro, gioire ed avere riconoscenza per i doni ricevuti, vivere nella reciprocità con i doni degli altri, impegnarsi per rendere migliore la società.

La serata, condotta da Ciro Cafforio, ha visto, infine, il coinvolgimento del pubblico in sala. I sacerdoti presenti hanno condiviso la fatica dell’impegno nel sociale nelle condizioni di criticità (cappellani nel carcere o del lavoro). Particolarmente apprezzato l’intervento della prof.ssa Etta Ragusa, del Comitato “Vigiliamo per la discarica”, che ha evidenziato come la tutela dell’ambiente costituisca per tanti cattolici un impegno concreto per il sociale, oltre che un’occasione di dialogo tra cattolici e persone non credenti o credenti di altre fedi.

Al termine della serata, il saluto di mons. Papa ha dato voce all’apprezzamento dei presenti per gli organizzatori. L’arcivescovo di Taranto ha auspicato che i cattolici si coinvolgano sempre di più nella vita della polis ed ha incoraggiato gli organizzatori a programmare altri incontri di approfondimento sociale.

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