Che ora è ?

domenica 31 maggio 2009

VERGOGNOSO: continuano imperterriti ad infarcirci di rifiuti

VIGLIAMO PER LA DISCARICA

ITALCAVE RADDOPPIA
Comunicato Stampa 30 maggio 2009

Negli ultimo 9 mesi la regione Puglia, con il parere favorevole della Provincia di Taranto, ha rilasciato autorizzazioni per oltre 8 milioni di metri cubi di nuove discariche e di ampliamenti, sempre per rifiuti speciali, nella sola provincia jonica.

Dopo i 2.200.000 mc. per il III lotto Ecolevante, i 2.280.000 mc. per la nuova discarica Vergine, ecco i 3.612.298 per l’ampliamento Italcave di Taranto autorizzato nello scorso febbraio, come si può leggere nel Bollettino ufficiale della regione puglia dell’8 aprile 2009.

La Italcave, quindi, aggiunge all’impianto complesso di discarica per rifiuti speciali non pericolosi con annessa piattaforma di selezione ed inertizzazione (Codd. IPPC 5.1, 5.3 e 5.4), ubicato in Taranto in contrada La Riccia-Giardinello e non ancora andato in funzione, questo secondo lotto che va oltre il raddoppio della volumetria precedentemente autorizzata.

Infatti, a un primo lotto di 85.595 mq di estensione e di 2.616.146 mc di volumetria, realizzato e ancora non attivo, si aggiunge un secondo lotto per un’estensione di 126.807 mq e una volumetria di 3.612.298 mc.

Pertanto, con questo ulteriore ampliamento, la volumetria complessiva dell’impianto Italcave di Taranto supera i sei milioni di metri cubi (6.228.444 per l’esattezza) per un’estensione di oltre 200.000 metri quadri!

Già prima dell’esaurimento, meglio, ancor prima dell’entrata in funzione di quanto già autorizzato, ci si precipita a chiedere e a rilasciare autorizzazioni per abnormi ampliamenti! E questo in perfetta sintonia con la Proposta di Piano Provinciale dei Rifiuti che, se non prevede nuove discariche, parla chiaramente di ulteriori ampliamenti!

Le cifre sono più eloquenti di qualsiasi discorso e l’affanno nel rilasciare autorizzazioni che in concreto rendono la Puglia e l’area jonica in particolare la pattumiera dell’Italia, deve far riflettere seriamente sul destino assegnato dall’imprenditoria dei rifiuti alla nostra regione e alla nostra provincia e smentisce vergognosamente qualsiasi buona intenzione presente nei programmi con i quali Vendola e Florido si sono presentati agli elettori della Puglia e della provincia di Taranto.

sabato 30 maggio 2009

L'acquedotto della regione è sforacchiato come un colabrodo e almeno 40 litri su 100 li perde per strada

Salviamo sorella acqua: la Puglia va verso la desertificazione

il geologo a bari

Mario Tozzi

Mario Tozzi

BARI - Emergenza acqua, un appello di Mario Tozzi: «Un Paese ricco d’acqua come il nostro ne butta via una quantità incredibile, soprattutto in agricoltura, e soprattutto in Puglia». Lo ha detto all'Ansa il geologo venerdì a Bari per partecipare alla sedicesima edizione della conferenza europea «H2Obiettivo2000», sul tema della «Sostenibilità ambientale e servizio idrico nel bacino Mediterraneo».

VERSO LA DESERTIFICAZIONE - «Fra l’altro - ha aggiunto il geologo - la Puglia insieme con la Calabria, la Sicilia e la Sardegna, è una delle quattro regioni d’Italia in via di desertificazione, nel senso che perde terreno utile per gli usi umani, e dal punto di vista agricolo questo è spiegabile perché la Puglia ha cambiato coltivazioni». «Una volta la Puglia - ha ricordato - era il granaio di Italia ma oggi è l’orto di Italia, e l’orto ha bisogno di molta più acqua».

L'ACQUA DALL'ALBANIA? - Per Tozzi, «la Puglia non conserva l’acqua e addirittura vorrebbe importarla dall’Albania o dall’Abruzzo». «Per quanto riguarda l’uso civile - ha proseguito - l’Acquedotto pugliese è noto per essere sforacchiato come un colabrodo e almeno 40 litri su 100 li perde per strada: la Puglia è cariata». Secondo il geologo, «andrebbe assunta una gestione responsabile di una risorsa che non deve essere ritenuta infinita, e per fare questo bisognerebbe risparmiarla in agricoltura facendola pagare agli agricoltori che sostanzialmente non versano un euro per l’acqua. Se la pagassero almeno un po' di più sarebbero portati a risparmiare». «Poi - ha proseguito Tozzi - qualche cosa si potrebbe fare anche per l’uso industriale che è sempre eccessivo. Io penso che i beni di consumo, per essere fabbricati, dovrebbero riportare le indicazioni di quanta energia, quante emissioni e quanta acqua consumano, così noi potremmo scegliere quelli che ne consumano di meno». «Questo inverno - ha concluso - le riserve idriche profonde non si sono ricaricate ed è molto difficile che lo facciano, specialmente nel Mezzogiorno. Noi, dunque, ci troveremo questa estate di nuovo di fronte a una emergenza idrica che, a questo punto, non dipende nemmeno tanto dal cambiamento climatico ma dall’uso sconsiderato dell’acqua, cioè dallo spreco che ne facciamo».


29 maggio 200

Fisicaro chiede fiducia alla gente perché andrà al ballottaggio

CANDIDATO PRESIDENTE All'attacco degli avversari Fisicaro sgomita ai lati:
«Non facciamo regali... alla gente chiediamo fiducia»
di ANGELO DI LEO
angelo.dileo@ corgiorno.i t

Fisicaro, si vota tra dieci giorni. Come procede la sua campagna elettorale?
«Mi sto scontrando con macchine elettorali ed economiche da paura...».
Credeva il contrario?
«No. Ma non ritenevo sino a questo punto... Quante promesse! Roba da non credere!».
E a Fisicaro? L'elettorato cosa chiede?
«Legalità, mi chiedono di continuare sulla linea della trasparenza. Di governare sull'esempio delle inchieste comunali: trasparenza e rigorosa applicazione della legge. Mi dicono: agisca come ha fatto in Finanza. Mi chiedono di non guardare in faccia a nessuno».
Un po' poco, non crede? La legalità dovrebbe essere la base di partenza. Amministrare strutture e territori complessi è altra cosa.
«Certo... ma se l'esigenza collettiva è questa?! Evidentemente il recente passato ha lasciato tracce ancora evidenti nell'opinione pubblica».
Si vota per la Provincia, dove scandali non ce ne sono stati.
«Credo, infatti, si tratti di un' istanza popolare che la gente avanza pensando alla politica più in generale, ad una andazzo che gli elettori non sopportano più. Ma è solo uno dei temi».
Parliamo anche degli altri.
«C'è il lavoro. Con i vecchi e i nuovi drammi familiari, dalla disoccupazione dei figli all'uscita dei loro padri dal mercato. Questo è un territorio lasciato in sofferenza sociale ed ambientale».
Lavoro e ambiente. Lei come vive questa dicotomia...
«Con serietà, senza falsa demagogia. É facile dire “chiudiamo l'Ilva!”. La diversificazione, però, passa dalla retroportualità. E non credo che per i dragaggi debba trascorrere un'eternità. Bisogna inoltre raddoppiare gli sporgenti. Dire stop all'Ilva impone un'alternativa da mettere sul tavolo. Facile dire, chiudiamo! E poi? Ecco, mi concentrerei su quel poi».
Parliamo dei suoi avversari. Cominciamo da Rana. «Rana è una brava persona. Non stimo qualcuno della sua coalizione».
Florido?
«É un sindacalista. Credo abbia una certa propensione a strumentalizzare ».
Ma è un suo potenziale alleato! Lo sa, vero? Al ballottaggio andrete insieme.
«Io non sono a conoscenza di alcun accordo».
I due centrosinistra hanno ripreso a dialogare. Il Pd ha votato il bilancio comunale. Se tanto ci dà tanto...
«Non do nulla per scontato al contrario di quanto si pensi altrove. Noi stiamo lavorando tra la gente per andare al ballottaggio. Non ci sono calcoli già pronti. Chi pensa l'opposto sbaglia».
Eppure, in Consiglio comunale...
«Stefàno amministra il Comune ma l'appuntamento con le provinciali è ben altro. La due giorni elettorale va affrontata con serietà. Io sto dicendo ai tarantini: c'è una classe dirigente che in venti anni ha rubato il vostro futuro. I calcoli politici non mi interessano».
Però i suoi candidati sono un po' assenti rispetto agli altri. Oppure no?
«Non abbiamo la forza economica dei nostri avversari. Magari sarebbe il caso di rendere pubblici i budget a disposizione».
Lei quanto ha a disposizione?
«Poco, pochissimo. Non posso fare cene e cenette. Al massimo qualche aperitivo... Forse. E non faccio regali. Alla gente chiediamo fiducia».
Mercati, piazze, strade. Che umore avverte, girando per la provincia?
«Avverto la sofferenza di una cittadinanza abbandonata a se stessa. In città più che nei paesi, dove le realtà sono diverse. C'è anche più partecipazione, perchè nei paesi il voto diventa anche un fatto personale o familiare».
I suoi detrattori dicono che una volta eletto lei sarebbe spesso fuori per impegni professionali.
«E chi lo dice? Vedrete: ci piegheremo suoi problemi del territorio. Questa è la verità!».
Cito dà la sua coalizione all'otto per cento.
«Cresco continuamente: ci davano al 2, poi al 4, al 6... all'8. Io dico che arriveremo al ballottaggio!».
Ma il Pd sta entrando in Giunta con Stefàno! Divisi alle provinciali e alleati al Comune, quindi. Si sente tradito?
«No. Stefàno mi ha garantito che non ha sottoscritto alcun accordo con Florido. Con il Comune... il voto per le provinciali non c'entra. Stefàno è persona seria e coerente».

mercoledì 27 maggio 2009

PREMIO INTERNAZIONALE "MAGNA GRECIA - CALABRIA" ALLA GROTTAGLIESE MARILENA CAVALLO

Alla GROTTAGLIESE Marilena Cavallo il Premio Internazionale “Magna Grecia – Calabria” per la saggistica e per il suo libro dedicato ai poeti della Magna Grecia.
Serata di consegna del riconoscimento 30 maggio Teatro Comunale Cassano Ionio.

Marilena Cavallo, pugliese, per il volume Sulle rive della Magna Graecia (ed. Nepapress) (sezione saggistica); il gesuita cardinal Bruno Navarrete, già rettore della Pontificia Università Gregoriana (sezione Targa Toscano) per gli studi di diritto matrimoniale canonico; Rino Labate, giornalista e docente a contratto all’Università di Messina (Giornalismo) e Carmela Maurella (sezione Ricerca) per la tesi sperimentale di antropologia culturale sono i vincitori del 23° Premio nazionale Troccoli Magna Graecia. La consegna dei riconoscimenti avrà luogo nel teatro comunale di Cassano sabato 30 maggio alle 17.30, presenti autorità istituzionali comunali, provinciali, regionali e nazionali.

Il Liceo Moscati di nuovo rinviato da un giudizio legale

LA STORIA INFINITA DEL LICEO "MOSCATI": IL TAR DI LECCE BLOCCA TUTTO

Una intervista di Carlo Vulpio che condivido in pieno perchè un po' mi appartiene

Io epurato dal Corriere combatto i banditi dell'Idv

Carlo Vulpio è un giornalista del Corriere della Sera che corre a Strasburgo con l’Idv dopo essere stato «epurato» (parole sue) dal suo giornale mentre si occupava del caso «Why Not», l’inchiesta del suo compagno di competizione Luigi De Magistris. È in treno («in seconda classe», precisa...) diretto a Roma di ritorno da Eboli.
«Ooooh, finalmente qualcuno che parla con me. Finora sono stato completamente oscurato. Scusi il calo di voce, ho parlato fino a poco fa, davanti a una piazza semivuota che si è riempita poco alla volta. Mi sono sentito un po’ come Giuseppe Di Vittorio (storico sindacalista Cgil, ndr)».
Ma è vera la storia dello scontro con Di Pietro?
«Macché. Ho sorriso e gli ho mandato un sms: “Quando è successo che non mi ricordo”?. Mi ha risposto “Ah ah ah”. Ci siamo messi a ridere...».
Però?
«Nessuno dei miei colleghi giornalisti, questi zombie che camminano, parla di me. Neanche il mio giornale, il Corriere della Sera. L’altro giorno ha fatto l’ennesimo marchettone a David Sassoli del Pd. Una mezza pagina di spottone elettorale. Gratis».
A lei niente...
«Solo il nome, quando Di Pietro ha presentato la lista alla Camera».
Ma è vero che ai comizi al Sud spara a zero contro i capibastone locali?
«Dico sempre che in certe zone del Sud siamo messi come gli altri. Se ci sono dei banditi dell’Idv, e ci sono, è meglio che si tolgano dai coglioni...».
Banditi a parte, di chi farebbe a meno?
«Pino Pisicchio ha detto di essere l’ideologo di Di Pietro. Ma è un vecchio arnese della politica, è uno di quello che ha fatto assumere 42 persone da un plenipotenziario della Sanità. L’ho scritto, nessuno l’ha mai smentito. Ci sono colonnelli anche in Calabria, in Basilicata, in Puglia che promettono voti. Tutta questa gente, se passa quest’operazione di novità “politica”, se ne andrà dalle Camere a cercarsi un lavoro, finalmente... ».
Ma Di Pietro lo sa che esistono?
«Di Pietro ha detto che vuole fare pulizia al congresso Idv. L’altro giorno ha raccontato che uno gli ha promesso 30mila voti ma l’ha mandato al diavolo...».
Che fa, il moralizzatore?
«Per carità. Ma questi quattro, cinque capibastone che oggi sono “freddi” con noi, tanto da aver disertato i nostri comizi... Ma di fronte al 9-10% che l’Idv dovrebbe prendere, quanto vale il “loro” 2-3% che portano?».
Statuto Idv. Parliamone...
«Guardi, io sto a quello che ha detto Di Pietro. È una roba amministrativa, contabile. Quando farà il congresso anche lo statuto credo sarà terreno di scontro feroce, mi auguro».
Insomma, Rifondazione Idv?
«Lui ha detto che vuole fare un congresso, senza cacciare nessuno ma “allargando” il partito. Se entra linfa nuova riusciremo - anzi riusciranno, perché io non ho la tessera Idv - a “rifondare” il partito».
Se... Altrimenti?
«Altrimenti chiude baracca anche lui e finisce come l’ultima formazione mastelliana da sottobosco politico del 3%».
Lei è ancora indagato a Matera per Toghe Lucane?
«Imputato di “concorso morale esterno”. Un unicum giuridico solo per me. Sono vittima di golpismo giudiziario».
C’è una questione morale anche nella magistratura?
«Grande come una casa. Io l’ho scritto nel mio libro Roba nostra.La vera protagonista negativa della nuova Mani pulite in corso è proprio la magistratura. Interi pezzi sono marci».
Se non venisse eletto che farà?
«Non prenderò gli antidepressivi, non picchierò mia moglie, non mi drogherò. Glielo giuro».
E al «Corriere»?
«Sono stato già stroncato ed emarginato in maniera violenta ma col sorriso sulle labbra. Se non sarò eletto tornerò a fare il mio lavoro. Altrimenti non morirò di fame. Quello che non posso scrivere sui giornali lo scrivo sui libri. Se a via Solferino vogliono che vada a Strasburgo mi voteranno in massa. Sennò vorrà dire che gli servo e mi accoglieranno a braccia aperte... ».
felice.manti@ilgiornale.it

Un libro sconvolgente su Taranto e il suo inquinamento

LA CITTA' DELLE NUVOLE di Carlo Vulpio

«Un giorno, però, qualcuno ha cominciato a guardare il cielo con una maggiore curiosità, poi con un più forte sospetto, infine con rabbia. Le nuvole non erano mai state tutte uguali come sembravano adesso, ecco qual era la novità sotto il sole di Taranto. Perché dentro quelle nuvole di cui nessuno si era mai accorto, o che nessuno aveva mai voluto vedere, si annidava un nemico che fa paura solo a nominarlo.»

Un mostro ecologico tiene sotto il ricatto della perdita del posto di lavoro una città intera. È enorme, potente e pericoloso per la salute di chi vi abita intorno. È il centro siderurgico che si innalza alle porte di Taranto, ma sarebbe meglio dire che “occupa” la città, un’anomalia tutta italiana.

Un viaggio nel territorio più inquinato d’Europa, attraverso la voce dei suoi protagonisti: inserti di una vita vissuta pericolosamente, in un clima segnato da omertà politica, rapporti occultati, vessazioni e omesse denunce. Rilevazioni contraffatte e rivelazioni scomode. E poi morti, tanti, quanti non ci si aspetterebbe, evaporati nel silenzio della città delle nuvole.

“C’è un diritto nella nostra Costituzione, che è assoluto e non accetta contemperamenti e limitazioni, ed è il diritto alla salute”. Ma Taranto non può fare a meno dell’industria, perché l’industria crea lavoro. Anche quando le sue emissioni inquinano oltre ogni misura, inondando la città con un fatale miscuglio di veleni: policlorobifenili, benzoapirene, emissioni radioattive, mercurio e, naturalmente, diossina, così tanta da far impallidire il caso Seveso. Un disastro ambientale con conseguenze dirette sulla salute di persone e animali.

Tra politici assenti – quando non troppo presenti –, sospetti e scandali annunciati, l’inchiesta di Carlo Vulpio persegue la “scellerata” ricerca della verità, supportato solo dalle attività di una società civile sempre più consapevole, nel (quasi) silenzio dei mezzi di informazione.

Perché, almeno fino a oggi, protocolli e atti d’intesa non sono serviti a chi l’acciaieria – e gli altri stabilimenti del polo industriale – la respira quotidianamente. Nonostante testimonianze, interrogazioni parlamentari, processi e condanne, il campionario delle vittime non accenna a diminuire: i malati di leucemia del quartiere Tamburi; fumatori incalliti di undici anni; donne e uomini sopraffatti dalla diossina; masserie svuotate; interi allevamenti di bestiame sterminati. Tutto questo, e altro ancora, senza troppi allarmismi.

Carlo Vulpio è inviato del Corriere della Sera, quotidiano per il quale lavora dal 1990. Si occupa di importanti fatti di cronaca e di inchieste in Italia e all’estero. Gli ultimi casi che ha trattato riguardano i magistrati Luigi de Magistris e Clementina Forleo. Queste inchieste sono state anche le ultime che Vulpio ha potuto raccontare, poiché il 3 dicembre 2008, dopo un articolo ricco di nomi e cognomi sui casi Why Not e Toghe lucane, Vulpio è stato improvvisamente sollevato dall’incarico dalla direzione del Corriere.

Ha scritto Roba Nostra (Il Saggiatore, premio Rosario Livatino 2009) e ha insegnato per diversi anni all’Università statale di Bologna, come docente a contratto, nel corso di laurea specialistica in Scienze della comunicazione pubblica, sociale e politica. Il suo blog è www.carlovulpio.it

martedì 26 maggio 2009

APERTAMENTE di martedì 26 maggio 2009

Attacchi ormai squallidi da parte di sparuti pavidi anonimi che si sprecano in immondi giudizi degni della specie squallida a cui appartengono, pochi livorici che si trincerano dietro l'anonimato, per tirare fuori tutto lo squallore di insignificanti uomini o donne, capaci solo di sparare solo su chi, per loro grande disperazione, è più pulito ed intonso di loro. Questa è tutta gente di infimo squallore che vive di squallidi espedienti per sbarcare il lunario, convinti che attraverso l'impegno politico, che è solo dettato dal proprio tornaconto da tutelare, di elevare la propria condizione di reietti della società in cui vivono, una società che ormai li tollera e nella migliore delle ipotesi non li prende nemmeno in considerazione.
A Grottaglie sono in lizza ben 40 candidati consiglieri alla provincia, più della metà di essi provocano sensazioni gastriche di grande sofferenza.
Poi quando dal palco, molti di questi predicano la loro grande esperienza politica, a molti sorge spontanea la domanda: ma che mestiere fanno nella vita questi qua?
La risposta è più che nota, mestieranti della politica capaci solo di tutelare i propri interessi, della collettività se ne impippano alla grande, basta documentarsi su cosa hanno fatto nel loro mestierare politico e si capisce lo spessore di chi si propone a "tutela" del nostro bistrattato e martoriato territorio.
C'è chi della discarica ne ha fatto un bel reddito per se e per l'enturage familiare. Poi c'è chi con l'edilizia ha fatto ponti d'oro al proprio conto corrente. Poi c'è chi si candida per la prima volta, foraggiato dal governo centrale, (berlusca), come grande difensore della coalizione del centro destra e grande operatore nel sociale, correndo per un candidato presidente, strappato al riposo pensionistico per cercare di salvare la coalizione in linea col governo nazionale.
Poi passiamo ad alcuni giovani candidati, contro i quali si è scagliato l'altra sera dal palco l'on Vico, dicendo di non affidarsi ai nuovi della politica, loro non hanno esperienza e quindi non buoni all'abbisogna, occorre gente preparata, aggiungiamo noi: mestieranti della politica che devono garantire ulteriori lotti alla discarica Ecolevante, Vergine e anche la piattaforma. Tutto questo non può essere garantito dai giovani che seppur nella loro inesperienza, di una cosa sola sono ben convinti che deve finire lo scempio ambientale, perché il loro futuro è in pericolo e di sicuro chi è stato al governo fino ad ora non sta tutelando gli interessi delle generazioni future, perché ormai al potere c'è una classe politica decotta, senza scrupoli e priva di un minimo barlume di morale.
Per tutti vale l'esempio lampante di chi negli anni scorsi ha lottato contro il terzo lotto e oggi fa campagna elettorale per Florido, il grande presidente distratto e per l'occasione elettorale "amico" di Vendola.
Che conati di vomito!!!
ps: tralascio volutamente le campagna elettorale ecclesiastica, dove nessuno osa fare commenti, ma li pensa sull'imbarazzante posizione di un prelato grottagliese, e dire che c'è chi continua a stracciarsi le vesti per la situazione dell'Italia dei valori e della sua coordinatrice. E' proprio vero laddove c'è da indignarsi sul serio si fa finta di niente e invece laddove ci sarebbe da sposare la causa, segno di vero cambiamento, si spara a zero!!!

E a proposito del Liceo Moscati, non si farà!!!

Ormai la storia del Liceo Moscati è come il gioco dell'oca, un passo avanti e tre indietro. Infatti da notizie trapelate pare che i proprietari del suolo, dove si sarebbe dovuto apporre la ennesima pietra inaugurale, abbiano vinto il ricorso contro il Comune e il Liceo per il momento non si farà.
Altra bella figuraccia di chi si appunta le medaglie e poi alla fine si rivelano medaglie di cartone.
E nonostante tutto questa gente la votano!!!
MEDITATE GENTE, MEDITATEEEE!!!

domenica 24 maggio 2009

Mercoledì 27 maggio ore 21, Michela Tombolini a BS TELEVISION

Continua con successo il tour televisivo della candidata al Consiglio provinciale, nei collegi Grottaglie e Grottaglie san Marzano, per Fisicaro presidente.
Michela Tombolini, candidata al Consiglio provinciale nella lista Moderati di Centro sarà mercoledì 27 maggio a BS television, ore 21.oo, una trasmissione che si presenta con un parterre eccezionale composta da Ciccio Voccoli ( per Florido), Giuseppe Quaranta (per Rizzello), Giancarlo Cito ( per se stesso e forse per Tarantino) e la stessa Michela Tombolini (per Fisicaro).

mercoledì 20 maggio 2009

APERTAMENTE del 20 maggio 2009

Si è entrati, si fa per dire, nel vivo della campagna elettorale, a dire il vero a poco più di 15 giorni, 16 per l'esattezza, ancora sui tabelloni delle affissioni mancano gli allestimenti utili alla identificazione degli spazi riservati alle liste dei partiti, senza contare che solo nel pomeriggio di oggi avrà luogo il sorteggio per il calendario dei comizi elettorali.
Attraverso una disamina spassionata e senza preconcetti, è evidente che c'è qualcosa che non quadra, delle due l'una: o della politica si son stancati tutti, politici, militanti e chi è preposto all'organizzazione; oppure c'è qualcuno che ha interesse affinché tutto parta in ritardo e quindi il beneficio di tutto ciò vada a chi è saldamente seduto sulle poltrone di governo.
Qualcuno lo dovrà spiegare ai cittadini, che tra l'altro ormai hanno assunto un atteggiamento di sfiducia, apatia e di schifo verso questa classe politica che è capace di generare mostri e di allevarli senza alcun imbarazzo.
Basta farsi un giro per la nostra città e la spiegazione a tali situazione si manifesta in tutto il suo squallore.
Poi girando nei vari blogs si assiste all'immonda azione anonima di chi, incapace di metterci la faccia e quindi la firma, lancia strali, guarda caso tutti in un senso, tralasciando ciò che di più sconcertante e squallido ha generato la politica in questi ultimi anni, non mi addentro nelle spiegazioni perché sarebbe troppo lungo e passibile di querele, seppur ciò che sarei portata a scrivere è sotto gli occhi di tutti.
Fatti e realtà che è meglio non vedere, da parte delle truppe cammellate dell'insulto, non si sa mai, potrebbe cadere dal tavolo ricco dei compagni di merende, come gratitudine alla campagna di insulti posta in essere, un qualche cosa che potrebbe tornare utile allo stato di bisogno che i commensali curano di mantenere saldamente nella maggior parte dei cittadini, onde far restare immutato il bottino di voti, frutto di promesse che mai saranno mantenute se non con l'elargizione di magri piatti di lenticchie.

Vengo alla mia situazione, dicevo che nei blogs si sono scatenate, come ormai vecchia e cosolidata se non squallida consuetudine, le truppe cammellate dell'insulto, che mi vorrebbero dimissionaria del partito di Di Pietro qui a Grottaglie, in quanto non è possibile che una commissaria dello stesso partito continui a ricoprire detto incarico, con la figlia candidata nella lista civica del candidato dell'Idv, alla presidenza della provincia di Taranto, Emanuele Fisicaro.
A questi attenti e squalificati personaggi, ovviamente anonimi e pusillanimi, dico solo che l'Italia dei valori a Grottaglie andrà bene, prenderà i suoi voti con o senza il mio contributo, tralascio nel fare l'inutile ipotesi se io fossi stata candidata, perché amo ragionare sulla realtà dei fatti, ma ripeto l'Idv andrà bene nonostante tutto e questo sarà, in parte, anche merito mio e del mio lavoro serio fatto in 4 anni di dirigenza sofferta, altri al mio posto avrebbero mandato all'inferno tutto, io no perché credo, purtroppo, ancora in questo partito che ha problemi derivanti dalla crescita e da una classe dirigente che ancora si deve formare e consolidare, io ho continuato a lavorare e lavoro, perché dimostrerò che si può fare politica sana, trasparente e fresca.
Mentre per ciò che riguarda mia figlia, quei pochi voti che lei prenderà, saranno voti veri, derivanti da stima per la persona capace quale ella è, e a titolo qualitativo varranno il doppio.
Qualcuno, sempre anonimo, si è preso fastidio e pare abbia scritto a Di Pietro documentandolo ( lavoro inutile, Di Pietro è informatissimo della situazione di Grottaglie! sic), sulla mia situazione particolare di commissaria del suo partito e di madre di una candidata in una lista civica che sostiene il candidato dell'Italia dei valori.
Mi auguro che Di Pietro risponda, nonostante tutto, resto fiduciosa, in attesa che qualcuno faccia qualcosa nei miei confronti, considerato che nessuno finora ha chiesto le mie dimissioni, sia la base del partito, sia i vertici, intanto io resto serena e comunque andranno per me le cose sarà sempre un successo, perché nella vita di una persona valgono molto di più i comportamenti di una vita, passata nella coerenza e l'onestà, che non le azioni subdole di chi agisce nell'ombra per distruggere e non per costruire un futuro migliore non per se stesso ma per chi verrà dopo di noi. Questo col tempo la gente lo capirà e si regolerà di conseguenza.

I morti non votano, i parenti sì!!!




Da mesi nel Cimitero di Grottaglie persiste uno stato di degrado che dire osceno è fargli un complimento.
Alcune cripte delle tombe delle Congrede sono da gennaio invase dalle acque meteoriche e i poveri resti umani sono in ammollo. Ai parenti dei defunti non è possibile accedere ai loculi degli ossai perché gli ingressi sono sbarrati da una catena o da un nastro bicolore di plastica dove campeggia un laconico messaggio scritto su un foglio bianco ingiallito che comunica l'ordinanza sindacale di divieto di accesso.
Inutile evidenziare lo stato di insalubrità degli ambienti e non osiamo immaginare cosa stia creando tanto acqua alle fondamenta e alla struttura degli immobili cimiteriali.
Ieri il sindaco ha convocato i priori delle congreche interessate, e don Ciro presidente dell'associazione La vite e i tralci, questa associazione è composta da parroci della città che hanno costruito uno loro tomba che è anche interessata dagli allagamenti. Ai convocati, il Sindaco ha detto che purtroppo quest'anno è stato un anno molto piovoso, uno dei più degli ultimi 70 anni, che l'Amministrazione non può fare nulla, l'acqua non può essere emunta, bisogna attendere che si asciughi da sola, poi si provvederà ai lavori dei marciapiedi che circondano le stesse tombe interessate dagli allagamenti.
Per chiudere, val la pena di evidenziare lo stato di degrado della tomba comunale in foto, non molto tempo fa oggetto di ristrutturazione ma che versa già in stato di degrado molto evidente e dove pare si stiano facendo, con molto rilento, degli interventi.


martedì 19 maggio 2009

Inaugurato il comitato elettorale di Michela Tombolini



Ieri sera è stato inaugurato il comitato elettorale, in Piazza Principe di Piemonte 10, di Michela Tombolini candidata nella lista civica Moderati di Centro - Fisicaro presidente.
Michela Tombolini si è presentata ai convenuti con parole semplici ma piene di entusiasmo per questa avventura politica, con grande determinazione ha sottolineato le linee guida del programma del candidato Presidente, un programma in 18 pagine che può essere visionato su www.moderatidicentro.net, un programma serio ed essenziale, senza fronzoli che va alla sostanza delle problematiche da affrontare e risolvere in un momento non facile per il nostro territorio.

sabato 16 maggio 2009

Napoli, PM chiedono rinvio a giudizio per Mastella e moglie

Venerdì 15 maggio 2009 19:01

NAPOLI (Reuters) - La procura di Napoli ha chiesto il rinvio a giudizio del leader dell'Udeur Clemente Mastella e della moglie Sandra Lonardo, presidente del consiglio regionale della Campania, coinvolti nell'inchiesta su presunti illeciti nell'assegnazione di incarichi e appalti. Lo ha riferito una fonte giudiziaria.
Nel febbraio scorso, la procura napoletana --- a cui erano stati trasmessi per competenza territoriale gli atti dai pm di Santa Maria Capua Vetere -- aveva emesso l'avviso di conclusione delle indagini, escludendo per Mastella il reato di associazione a delinquere, che era stato ipotizzato in una prima fase.
Per il capo dell'Udeur -- che si presenta alle elezioni europee di giugno nella lista del Pdl, dopo avere partecipato come ministro della Giustizia al precedente governo di centrosinistra -- sono state invece confermate le accuse di concussione, abuso d'ufficio e rilevazione del segreto d'ufficio.

E pensare che alle prossime elezioni ci sarà chi lo voterà!!! Mentre a Grottaglie c'è chi occupa un posto in giunta perché dell'UDEUR. Una vera barzelletta, considerato che lo stesso agonizzante UDEUR corre nelle prossime elezioni nel partito di Berlusconi, mentre a Grottaglie appoggia un governo di centrosinistra. E intanto il voluminoso assessore si scatena in forma anonima a discretitare gente per bene: CHE SCHIFOOOOO!!!
Andrebbe cacciato a calci nel lato b, ma questo non può essere fatto perché il soggetto riprenderebbe l'esercizio degli osposti in Procura, molto adottato prima che fosse folgorato sulla via di Damasco, causa del transito dal centro destra al centro sinistra all'ombra del campanile traballante. Da qui contemporaneamente farsi amico un geometra e candidarlo, dopo avere scaricato il vecchio e sfruttato professore di musica. Il geometra viene eletto e di conseguenza c'è una poltrona assessorile per l pegaso, ormai senza memoria ma pieno di affetto trabordante per l'ex nemico sindaco, ora grande amico.
Poverino... c'ha famiglia!!!

PERCORSO SALUTE DONNA, CONVEGNO ADOS A GROTTAGLIE

"Percorso salute donna".
E' questo il titolo dell'interessante convegno che si svolgerà domani sera, sabato 16 maggio, alle ore 18, nella sala conferenze del castello episcopio "Giacomo D'Atri".
Sul tavolo della discussione la prevenzione e il benessere della donna, al centro delle più attuali probematiche che riguardanola salute, dai disturbi cardiovascolari alle patologie oncologiche dell'apparato genitale femminile.

In apertura ci saranno i saluti del sindaco Raffaele Bagnardi e di Angela Marzoli, presidente dell' Associazione ADOS, Comitato di Grottaglie.

Questi sono gli interventi programmati: ore 18,15 il dottor Luigi My, cardiologo, parlerà dei disturbi cardiovascolari nella donna; a seguire ci sarà l'intervento del dottor Emilio Stola, ginecologo, che farà un punto della situazione sulla prevenzione e sulla cura delle patologie oncologiche dell'apparato genitale femminile.

Infine, il dottor Martino Martellotta, biologo e nutrizionista, fornirà informazioni circa l'obesità e la sindrome metabolica.

A moderare gli interventi la dottoressa Anna Annicchiarico, psicologa.

L'iniziativa è patrocinata dall'Amministrazione comunale.

L'IDV VOLA: PERDONO CONSENSI BERLUSCONI ED ESECUTIVO

http://www.idvfvg.org/images/stories/immagini/GABBIANO.png
Il sondaggio ROMA. Cala l’indice di fiducia degli italiani in Silvio Berlusconi. Il premier cala dal 56 al 53% e torna ai consensi di un anno fa, al momento del suo insediamento. E’ quanto rileva Ipr marketing nel suo sondaggio mensile per La Repubblica. E’ forse finita la luna di miele del Cavaliere con gli italiani? Tanto più che non è solo il premier a cedere terreno ma anche il suo governo, che da 46% cala a quota 44%, come a marzo scorso. Pdl e Lega restano inoltre fermi al 50%, come ad aprile. Ipr registra, invece, una lieve ma generalizzata crescita dei partiti di opposizione con il Pd che sale di due punti e si attesta al 33% di fiducia, l’Udc che sale di uno e va al 34% e Di Pietro che cresce di ben quattro punti e sale al 41%. Tra i ministri il più popolare è, con il 63%, Angelino Alfano ma nel gradimento cresce anche Giulio Tremonti con un più 3 per cento. Tutta diversa la situazione di Roberto Maroni, in calo di ben 3 punti. Ma quello di Ipr non è l’unico sondaggio da registrare. L’istituto Demopolis ne ha ha fatto uno sulle intenzioni di voto degli italiani, dopo la vicenda Lario-Berlusconi. Anche qui il Pdl perde un punto, attestandosi al 40%, mentre cresce il consenso della Lega che supera quota 10 e sale al 10,5%. Il Pd è al 25,5%. Decolla l’Italia dei valori che sale al 7,5%. L’Udc è al 6%. Sulle Europee sta lavorando anche Pierluigi Crespi, ex sondaggista di fiducia del premier. Crespi dà il Pdl al 41%, in calo di mezzo punto. Un secco 10% viene anche qui attribuito alla Lega. Il Pd è in lento miglioramento ma conquista solo il 25,5% di consensi, restando molto lontano dal 33,2% delle elezioni politiche. (m.b.)
Ultimo aggiornamento Venerdì 15 Maggio 2009 08:34

venerdì 15 maggio 2009

Presentazione dei due candidati al Consiglio provinciale di Taranto di Grottaglie 1 e Grottaglie 2





Questa sera alle ore 19.00, nella sede dell’Italia dei valori di Grottaglie, in via XI febbraio n 5 angolo via Diaz, avrà luogo la presentazione dei due candidati del collegio 4 ( Grottaglie ) Donato Trivisani e collegio 5 ( Grottaglie – San Marzano ) Ciro Petrarulo, sarà presente il candidato presidente il prof. Emanuele Fisicaro, on. Pierfelice Zazzera e il commissario provinciale Antonio Martucci.

DONATO TRIVISANI
nato a Grottaglie il 17 giugno 1966. Dipendente di Poste Italiane Spa. Sposato con Rosaria, padre di due figli, Danilo e Mirella, rispettivamente 17 e 15 anni. Dal 2001 Consigliere comunale, però dal 1982 vanta un’attività sindacale, inizialmente all’interno della Camera del lavoro, oggi eletto RSU SLC Cgil e coordinatore provinciale degli iscritti fino alla sua elezione di RSU, attualmente fa parte del direttivo sempre della stessa SLC e membro del direttivo provinciale dell’Italia dei valori. Già Presidente della vivace associazione culturale Rione Campitelli, tutt’oggi ancora in attivo. In città è ancora molto ricordato per le sue trasmissioni radiofoniche, da ultimo Delta uno stereo. È stato sempre attivo nella raccolta delle firma promosse da Antonio Di Pietro, fin dal 1998 e fino all’ultima contro il Lodo Alfano. La sua politica attiva si basa sul lavoro, sul sociale e sulla organizzazione di eventi culturali. Desidererebbe un riconoscimento da parte dell’Unesco del quartiere delle ceramiche e allo stesso tempo si batte per avere l’Igp per i prodotti agricoli, confidando nella collaborazione fra agricoltori, che dovrebbero in consorzi o coop, affinché vada a buon fine l’iter preposto.

CIRO PETRARULO nato a Grottaglie il 30 marzo del 1965, dipendente statale. Sposato con Anna e padre di tre figli, Mariachiara, Caterina e Antonio, rispettivamente 8 e sei anni e il piccolo 6 mesi. La sua prima esperienza politica è stata nelle ultime consultazioni Amministrative comunali, dove si è presentato come candidato consigliere nella lista civica Progetto Città del prof. Mimmo Annicchiarico. Attualmente fa parte del direttivo provinciale dell’Italia dei valori di Taranto.

Dopo l'interessante e ben riuscita serata il coordinamento scrive

Il coordinamento delle Associazioni e dei Comitati di Grottaglie e di San Marzano desidera ringraziare tutti coloro che hanno contribuito fattivamente e con la loro presenza alla buona riuscita del confronto pubblico avvenuto lunedì 11 u.s. sul tema del Piano Provinciale dei Rifiuti e nello specifico alla discussione di merito sulla raccolta differenziata come da progetto ATO/TA 3.
Nel contempo ci corre l’obbligo di dover rimarcare la deprecabile assenza dei responsabili dell’ARPA, consulenti tecnici ideatori del citato Piano, e si lamenta anche la mancata presenza dei rappresentanti dell’ATO/TA 1, sede dell’inceneritore-smaltitore dei nostri rifiuti, sul cui utilizzo esprimiamo fondate riserve come ampiamente relazionato nel corso della serata. Si è trattato di assenze importanti che hanno sicuramente sottratto perizia al confronto.

In merito alla partecipazione ed al contributo dato alla discussione dall’Assessore Prov.le all’Ambiente, sig. Michele Conserva, pur apprezzandone la strenua ma scontata difesa del Piano dei Rifiuti ci sembra doveroso dover stigmatizzare alcuni atteggiamenti di sufficienza dimostrata nel corso delle altrui relazioni come nel caso della dott.ssa Carla Poli del Centro di Vedelago (TV) che evidenziava l’economicità della sua tecnologia peraltro non invasiva o peggio ancora d’insofferenza nei riguardi dei medici, dr. Laghi e dott.ssa Moschetti, i cui interventi mettevano scientificamente a nudo la stretta correlazione tra la presenza di inceneritori e l’insorgere di gravi patologie negli adulti e persino tra neonati !

Il Coordinamento nel confermare che il Piano dei Rifiuti approvato in Provincia, non tiene affatto conto delle osservazioni effettuate, come invece riferito pubblicamente dall’assessore Conserva, attribuisce a questo strumento di pianificazione del territorio un’importanza capitale per il suo corretto sviluppo prossimo in fatto di eco-sostenibilità e ribadisce pertanto l’assoluta necessità per ulteriori spazi di approfondimento, di confronto e di scelte condivise onde approdare ad un consenso allargato della gestione del ciclo dei rifiuti in tutte le sue fasi. Si tratta di un concetto peraltro già espresso in quella stessa serata dall’Assessore grottagliese al ramo nonché vice-Presidente dell’ATO/3, avv. Ciro Alabrese.
Cogliamo quindi l’occasione per renderci disponibili da subito nel lanciare una proposta per un prossimo incontro pubblico, con modalità da concordare insieme, avente per tema:

‘ Una Gestione Sostenibile del Ciclo dei Rifiuti’
Informarsi sulla raccolta differenziata attraverso le esperienze consolidate a confronto.

Siamo certi che chiunque abbia a cuore le sorti del nostro territorio, dagli amministratori ai cittadini tutti, non vorrà tirarsi indietro, esponendosi a colpevoli silenzi, per il raggiungimento della più importante tra le ‘R’ virtuose ovvero quella del rispetto per l’Ambiente.

Infine il Coordinamento delle Associazioni e dei Comitati di Grottaglie e di San Marzano informa tutti gli interessati che presso la sua sede sita a Grottaglie in via San Nicola n. 6
(centro storico) si svolgono regolari incontri ogni lunedì e giovedì dalle ore 21:00, aperti a tutti coloro che vorranno confrontarsi sulle tematiche inerenti al territorio.


Il coordinamento delle Associazioni e dei Comitati di Grottaglie e di San Marzano
cell: 347 91 88 861

MARINA MILITARE: SABATO A GROTTAGLIE 30° ANNIVERSARIO STAZIONE AEROMOBILI


Roma, 14 mag. (Adnkronos) - E' in programma sabato alle 9 a Grottaglie (Taranto) il 30° anniversario della costituzione della Stazione Aeromobili della Marina Militare, denominata Mari-Staer, alla presenza dell'Ammiraglio di Squadra Luigi Binelli Mantelli, Comandante in Capo della Squadra Navale. La Stazione Aeromobili della Marina rappresenta un polo di eccellenza operativa e di tecnologia radicato nel territorio pugliese. A Grottaglie sono dislocati gli equipaggi del Gruppo Aerei imbarcati, con il velivolo AV8B II Plus, gli elicotteristi del 4° Gruppo elicotteri, con al suo interno il reparto specializzato per l'eliassalto anfibio. E' presente il simulatore di volo per i piloti da jet, che conferisce alla base un ruolo di riferimento essenziale per i reparti aeronavali.

L'aeroporto è intitolato al Tenente di Vascello Marcello Arlotta, scomparso nell'Adriatico durante un'azione bellica con un dirigibile modello A1 nel corso del primo conflitto mondiale. In occasione delle celebrazioni è prevista l'apertura al pubblico della base aerea, domenica dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 16.

giovedì 14 maggio 2009

Dal Corriere del Giorno di oggi



Osservazioni del Comitato Vigiliamo per la discarica

circa il Documento di Piano provinciale di gestione dei rifiuti (DDP 3/2009)

Il Comitato Vigiliamo per la discarica rende pubbliche, dopo averle inviate al Presidente della provincia G.Florido, le proprie osservazioni circa quello che sembra destinato a diventare il nuovo piano provinciale di gestione dei rifiuti, il cui documento è stato pubblicato sul sito della Provincia di Taranto.

In premessa, il Comitato Vigiliamo per la discarica puntualizza che, nell’affrontare le questioni correlate all’ambiente e soprattutto in ragione della grave situazione di crisi ambientale di Taranto e provincia, è sua costante attenzione rifuggire da ogni ambientalismo di maniera, meramente protestatario e completamente privo di proposte e di progettualità concrete.

E proprio in questa prospettiva sottolinea di essere in totale e critico disaccordo con il cosiddetto “documento” di piano, che sembra destinato a diventare la “proposta” di piano provinciale di gestione dei rifiuti della Provincia di Taranto.

Innanzitutto, dalla lettura di questo documento, consultabile sul sito della Provincia di Taranto, non emerge alcuna seria programmazione e/o pianificazione finalizzate al recupero, riciclo, reimpiego e riutilizzo dei rifiuti. Cioè circa quelle che devono essere, secondo le tendenze sempre più accentuate del legislatore comunitario e nazionale, le principali e imprescindibili finalità delle attività che devono caratterizzare la gestione non solo dei rifiuti urbani ma anche dei rifiuti speciali.

Sia nel documento di piano, sia nel rapporto ambientale ad esso allegato, pur essendo citati il recupero, riciclo, reimpiego e riutilizzo, non c’è alcuna concreta pianificazione e/o programmazione delle piattaforme e degli impianti preposti a questo uso e che devono avere come loro principale, se non proprio esclusiva finalità, quella di selezionare i rifiuti in vista del loro recupero, riciclo, reimpiego e riutilizzo.

Inoltre il documento, pur accennando al consorzio nazionale imballaggi (CONAI) e agli altri consorzi ad esso facenti capo, non presenta alcuna concreta programmazione volta a favorire lo sviluppo di rapporti con questi soggetti, piuttosto che con i soggetti che promuovono la termovalorizzazione, l’incenerimento e/o il deposito in discarica dei rifiuti.

E’ chiaro a tutti, infatti, che il problema fondamentale nella gestione dei rifiuti urbani e speciali, è non solo e non tanto fare la raccolta differenziata, dal momento che, senza dare alcuna prospettiva di sviluppo concreto alle possibilità di collocare sul mercato il “materiale” ottenuto dal trattamento del rifiuto e dal suo riciclo e/o reimpiego, si ricollocherebbero in discarica o si incenerirebbero rifiuti che sarebbero stati così inutilmente differenziati, con ovvio grandissimo dispendio di risorse economiche.

Ebbene, nel documento di piano provinciale di gestione dei rifiuti: non c’è una programmazione effettiva delle piattaforme e degli impianti di selezione e recupero dei rifiuti; non c’è un capitolato speciale di “appalto tipo” che possa vincolare l’attività di gestione dei rifiuti alle imprese che operano nel bacino provinciale secondo criteri volti ad accentuare la selezione dei rifiuti e il loro recupero, riutilizzo e riciclaggio; non c’è alcun serio studio dei mercati esistenti e di quelli che possono aprirsi per favorire queste attività di gestione dei rifiuti del tutto alternative alla collocazione in discarica e alla “termovalorizzazione” e/o “incenerimento”.

Inoltre, nel documento di piano, non viene valorizzata la circostanza che già oggi le pubbliche amministrazioni sono obbligate, per legge, ad acquistare beni realizzati attraverso il recupero, il riciclo e il riutilizzo dei rifiuti, e si dimentica del tutto che sempre più, a livello mondiale e comunitario, si parla di economia “verde” e di investimenti per stimolare l’economia e l’industria “verde”.

La programmazione e/o pianificazione proposta sembra pertanto nata già vecchia, apparendo ispirata e piegata a finalità meramente conservative, a sicuro beneficio di chi vuole che i rifiuti siano sempre più “termovalorizzati” o “inceneriti” o depositati in discarica.

Appare poi veramente sconcertante la disciplina relativa alla localizzazione degli impianti di trattamento e/o smaltimento dei rifiuti, e la lettura che viene proposta delle norme che regolano l’ubicazione degli impianti di smaltimento è assurda.

Ad esempio viene proposta una lettura del tutto erronea della disciplina relativa alla distanza minima che deve essere rispettata tra l’ubicazione degli impianti di smaltimento e la pista di un aeroporto. Si omette infatti a questo proposito di considerare che non possono essere collocati impianti di smaltimento, di recupero e/o di trattamento di rifiuti pericolosi e non pericolosi che smaltiscano e/o recuperino e/o trattino rifiuti organici (sia urbani che speciali) ad una distanza inferiore a 13 chilometri rispetto alla pista di un aeroporto.

Chi ha redatto il piano si è infatti sforzato non solo di omettere di considerare le norme tecniche internazionali richiamate dal codice della navigazione, ma si è altresì sforzato di interpretare in maniera del tutto erronea le linee guida dettate in proposito dall’Ente Nazionale dell’Aviazione Civile (ENAC), il quale ha espressamente previsto il divieto di ubicare impianti di trattamento, recupero e/o smaltimento di rifiuti organici (sia urbani che speciali) a una distanza inferiore a 13 chilometri dalla pista di un aeroporto. Il redattore del piano ha infatti ritenuto che bisogna valutare caso per caso, limitandosi ad evidenziare che è necessario solo ridurre quanto più è possibile, attraverso l’utilizzazione di appositi impianti di trattamento, la frazione organica dei rifiuti da depositare in discarica, salvo poi puntualizzare che gli impianti di selezione e trattamento dei medesimi rifiuti (anche organici, quindi!) debbano essere collocati vicino agli impianti di smaltimento! E sono proprio gli impianti di smaltimento di Grottaglie e Fragagnano a sorgere in violazione degli standards di sicurezza internazionale di navigazione aerea stabiliti per prevenire fenomeni di “bird strike”!

Altrettanto assurda è, poi, la possibilità di costruire gassificatori senza rispettare la distanza minima, fissata sempre dalle linee guida dell’ENAC, di 13 chilometri dalla pista di un aeroporto.

Così come assurda è la possibilità di consentire di realizzare “ampliamenti” di discariche già esistenti in quelle aree considerate “annesse” ad alcune speciali tipologie di vincoli stabiliti dal piano paesaggistico regionale; e ciò in aperto contrasto con il piano paesaggistico regionale e, al contempo, in dichiarato, aperto ed evidentissimo favore per chi già gestisce discariche in aree così tutelate.

Dunque, non solo non c’è nulla di nuovo nel cosiddetto “documento” di piano provinciale di gestione dei rifiuti, ma c’è addirittura di molto peggio rispetto alla situazione attuale. Questo documento, secondo il comitato Vigiliamo per la discarica, è meglio non sia approvato perché, in definitiva, così come è ora, appare strumentale a favorire la chiusura del ciclo dei rifiuti secondo la vecchia maniera, cioè ricorrendo a discariche, inceneritori e termovalorizzatori.

VIGILIAMO PER LA DISCARICA

comitato di cittadini e associazioni

via S. Francesco De G. n.3 GROTTAGLIE (TA) c/o Casa per la pace

www.vigiliamoperladiscarica.it vigiliamoperladiscarica@email.it

mercoledì 13 maggio 2009

Rifiuti: maxi operazione tra Brindisi e Reggio Calabria

Lecce (Salento) - Si è svolta all’alba di ieri l’operazione denominata “Leucopetra” concernente un traffico illegale di rifiuti tra Brindisi e Reggio Calabria che ha portato all’arresto di dieci persone ed al sequestro di 15 automezzi.

L’attività investigativa ha avuto inizio nel 2005 in seguito ad esposti riguardanti un presunto smaltimento di rifiuti nella provincia di Reggio Calabria. I rifiuti, provenienti da Brindisi e classificati inizialmente come pericolosi, sono stati declassificati a rifiuti non pericolosi ed avviati al recupero per la produzione di laterizi. Da successivi sopralluoghi, acquisizioni documentali ed intercettazioni telefoniche è emerso come non fosse possibile la declassificazione dei rifiuti e la miscelazione delle diverse tipologie.

E’stata accertata, inoltre, l’assenza di autorizzazione per l’emissione di fumi in atmosfera presso l’industria di laterizi calabrese, la mancata osservanza delle prescrizioni sulla quantità massima di rifiuti da smaltire, l’occultamento degli stessi attraverso la mescolamento con materiale terroso nella cava di argilla adiacente all’industria di laterizi e la coltivazione della cava in assenza di autorizzazione, essendo l’area sottoposta a vincolo idrogeologico e paesaggistico.

I mandati di arresto sono stati emessi dal Gip di Reggio Calabria e coinvolgono soggetti a vario titolo, quali funzionari della Centrale Enel di Brindisi, autotrasportatori, proprietari e dipendenti dell’industria di laterizi. Sequestrati, inoltre, 15 automezzi.

Da sottolineare come il volume dei rifiuti occultati ammonti a circa 90mila metri cubici, mentre i profitti conseguiti dai vari soggetti coinvolti sono stimati complessivamente in 6milioni e 400mila euro l’anno.

Alcuni mesi fa, vicino alla nostra città si ribalto un camion di fanghi, cliccate qui

martedì 12 maggio 2009

La città delle Nuvole


dal blog del Comitato per Taranto

«Un giorno, però, qualcuno ha cominciato a guardare il cielo con una maggiore curiosità, poi con un più forte sospetto, infine con rabbia. Le nuvole non erano mai state tutte uguali come sembravano adesso, ecco qual era la novità sotto il sole di Taranto. Perché dentro quelle nuvole di cui nessuno si era mai accorto, o che nessuno aveva mai voluto vedere, si annidava un nemico che fa paura solo a nominarlo.»

Un mostro ecologico tiene sotto il ricatto della perdita del posto di lavoro una città intera. È enorme, potente e pericoloso per la salute di chi vi abita intorno. È il centro siderurgico che si innalza alle porte di Taranto, ma sarebbe meglio dire che “occupa” la città, un’anomalia tutta italiana.

Un viaggio nel territorio più inquinato d’Europa, attraverso la voce dei suoi protagonisti: inserti di una vita vissuta pericolosamente, in un clima segnato da omertà politica, rapporti occultati, vessazioni e omesse denunce. Rilevazioni contraffatte e rivelazioni scomode. E poi morti, tanti, quanti non ci si aspetterebbe, evaporati nel silenzio della città delle nuvole.

“C’è un diritto nella nostra Costituzione, che è assoluto e non accetta contemperamenti e limitazioni, ed è il diritto alla salute”. Ma Taranto non può fare a meno dell’industria, perché l’industria crea lavoro. Anche quando le sue emissioni inquinano oltre ogni misura, inondando la città con un fatale miscuglio di veleni: policlorobifenili, benzoapirene, emissioni radioattive, mercurio e, naturalmente, diossina, così tanta da far impallidire il caso Seveso. Un disastro ambientale con conseguenze dirette sulla salute di persone e animali.

Tra politici assenti – quando non troppo presenti –, sospetti e scandali annunciati, l’inchiesta di Carlo Vulpio persegue la “scellerata” ricerca della verità, supportato solo dalle attività di una società civile sempre più consapevole, nel (quasi) silenzio dei mezzi di informazione.

Perché, almeno fino a oggi, protocolli e atti d’intesa non sono serviti a chi l’acciaieria – e gli altri stabilimenti del polo industriale – la respira quotidianamente. Nonostante testimonianze, interrogazioni parlamentari, processi e condanne, il campionario delle vittime non accenna a diminuire: i malati di leucemia del quartiere Tamburi; fumatori incalliti di undici anni; donne e uomini sopraffatti dalla diossina; masserie svuotate; interi allevamenti di bestiame sterminati. Tutto questo, e altro ancora, senza troppi allarmismi.

Carlo Vulpio è inviato del Corriere della Sera, quotidiano per il quale lavora dal 1990. Si occupa di importanti fatti di cronaca e di inchieste in Italia e all’estero. Gli ultimi casi che ha trattato riguardano i magistrati Luigi de Magistris e Clementina Forleo. Queste inchieste sono state anche le ultime che Vulpio ha potuto raccontare, poiché il 3 dicembre 2008, dopo un articolo ricco di nomi e cognomi sui casi Why Not e Toghe lucane, Vulpio è stato improvvisamente sollevato dall’incarico dalla direzione del Corriere.

Ha scritto Roba Nostra (Il Saggiatore, premio Rosario Livatino 2009) e ha insegnato per diversi anni all’Università statale di Bologna, come docente a contratto, nel corso di laurea specialistica in Scienze della comunicazione pubblica, sociale e politica. Il suo blog è www.carlovulpio.it.



Carlo Vulpio presenta il suo La città delle nuvole, prima uscita della nuova collana VerdeNero Inchieste.
Prossimi appuntamenti: 12 maggio, Carmagnola (TO), ore 18.30 (Biblioteca Comunale); Moncalieri (To), ore 21 (Auditorim liceo scientifico Majorana); 13 maggio: Cuneo, ore 10.30 (Sala della Provincia); Reggio Emilia, ore 21 (Centro Internazionale Loris Malaguzzi, via Bligny 1); 14 maggio, Biella, ore 21 (Centro Congressi Città Studi, via G. Pella 2b); 15 maggio, Torino, 18.30 (Fiera del libro); 22 maggio, Bologna, ore 18.30 (Feltrinelli di piazza Ravegnana, modera Pierangelo Sapegno).

lunedì 11 maggio 2009

Michela Tombolini candidata al Consiglio provinciale di Taranto


Michela Tombolini, nata a La Spezia, solo perché all'epoca il suo papà Oreste (ufficiale incursore della Marina Militare) e la sua mamma Lilli D'Amicis (giornalista), erano lì per motivi di lavoro dello stesso papà, oggi Ammiraglio della Marina Militare in ausiliaria.
Ma lei, Michela, è del Sud: vera, autentica e dinamica.
Dottore in Giurisprudenza, in attesa dell'esito dell'esame di avvocato, parla correntemente tre lingue: inglese, francese e tedesco, arricchite dalla conoscenza giuridica, sia scritta che parlata.
Ha all'attivo già uno stage di sei mesi a Bruxelles, presso uno studio legale, da cui è dovuta andare via per obblighi di praticantato legale in uno studio italiano.
Arbitro nazionale, molto apprezzato, di volley, quindi molto conosciuta negli ambienti sportivi.
Ha un sogno: riuscire a costruire un ponte che parta dalla nostra provincia fino a Bruxelles, onde contribuire a far fare il salto di grande città mediterranea ed europea, che traini anche la sua provincia, il tutto al fine di legare il nostro territorio a doppio filo con l'ombelico d'Europa.
L'Europa dove i suoi conterranei, della sua generazione e non solo, possano sì, formarsi lontano da casa, ma per poi tornare nella loro terra con un valore aggiunto: quello dell'arricchimento professionale guadagnato in ambito internazionale per poi essere coniugato con il territorio, per uno sviluppo sano, legale e duraturo.
Michela correrà per il candidato presidente alla Provincia di Taranto, Emanuele Fisicaro, voluto fortemente da Italia dei valori. Tra i 4 candidati alla presidenza della Provincia di Taranto, è, senza ombra di dubbio, il più credibile e il più affidabile, il resto è tutta aria fritta, gente vetusta e consunta, di cui le persone serie, ormai, ne hanno piene le tasche.

venerdì 8 maggio 2009

Lotta per l'informazione, lotta per la sopravvivenza



Autore Gianni Vattimo Gianni Vattimo
Siamo stati così abituati, dalla nostra educazione moralistica, a distinguere l’informazione dalla “formazione”, che non ci viene più nemmeno in mente di mettere in dubbio che sia così. Sarebbe ora di cominciare a dubitare che la "formazione”, cioè l’educazione che tocca profondamente la personalità, che la struttura in vista dell’assunzione i responsabilità sociali ed etiche, sia qualcosa di veramente distinto dalla informazione. Chi ha sempre sostenuto la distinzione sono quelle agenzie educative che si presentano come depositarie di un nucleo di verità – sull’uomo, l’esistenza, la vita e persino l’al di là – indipendente dalla casualità delle vicende storiche. I maestri di spiritualità, per lo più nella nostra tradizione i cristiani, hanno sempre messo in guardia dalla "curiositas" – o, come anche l’hanno talvolta chiamata,il “prurito di udire”. Dimenticando che lo stesso Vangelo è, anzitutto, lieta novella, cioè informazione, notizia.

Si può cominciare di qui una riflessione sul tema “cultura e informazione”, anzitutto per sottolineare l’importanza che l’informazione ha nella costruzione di una cultura, intesa come quel patrimonio stabile di convinzioni, credenze, valutazioni, che stanno alla base di una personalità e che sono anche il nocciolo di una “cultura” in senso antropologico, quella intelaiatura di idee, ideali, valori che distinguono una società da un’altra e che sono, in tanti sensi, la “sostanza” su cui noi tutti ci reggiamo. Il diritto a un’informazione non manipolata è dunque un diritto umano fondamentale, senza di cui non si costruisce nessuna personalità capace di sussistere nel mondo con una propria continuità e dunque anche con una capacità di progettarsi la vita.

La lotta per l’informazione è una vera e propria lotta per la sopravvivenza. Di qui la centralità che, per un programma politico, non può non avere la libertà dei flussi di informazione, la molteplicità delle voci, la lotta contro ogni monopolio informativo e contro le pretese di una verità di stato. Un politica rispettosa della cultura e del diritto all’informazione non può che essere una politica “babelica”; cioè consapevole che il modo migliore per dire e conoscere la verità è rifiutarsi di identificarla con una qualche espressione unica e definitiva. Non ci sono “fatti” ultimi su cui si possa verificare la verità di una proposizione. Possiamo solo difendere la possibilità che ci siano molte e libere interpretazioni Sarà un po’ più faticoso che aspettare che qualcuno – papi, governi, comitati centrali, scienziati – ci dica la verità. Ma senza Babele non saremmo più nemmeno umani.

Translate

ATTENZIONE! Gli articoli che non trovate qui sono su ORAQUADRA.INFO

ATTENZIONE! Gli articoli che non trovate qui sono su ORAQUADRA.INFO
Questo Blog ha subito una trasformazione, in questo spazio ci si occuperà solo di Spettacolo, Cultura, Sport e Tempo libero. Ho deciso di aprirlo agli operatori culturali e sportivi che con una mail di richiesta possono diventare collaboratori autonomi e quindi inserire liberamente prose, poesie, ma anche report di manifestazioni che riguardano il nostro territorio, oppure annunci di eventi o racconti dove la nostra gente è stata protagonista. Scrivete quindi a lillidamicis@libero.it, vi aspetto!!!

LIBERTÀ DI PENSIERO

"Io so. Ma non ho le prove. Non ho nemmeno indizi.
Io so perché sono un intellettuale, uno scrittore, che cerca di seguire tutto ciò che succede, di conoscere tutto ciò che se ne scrive, di immaginare tutto ciò che non si sa o che si tace; che coordina fatti anche lontani, che mette insieme i pezzi disorganizzati e frammentari di un intero coerente quadro politico, che ristabilisce la logica là dove sembrano regnare l'arbitrarietà,
la follia e il mistero".
Pierpaolo Pasolini
scrittore
ammazzato nel novembre del 1975

Visualizzazioni ultima settimana

EINSTEIN DICEVA SPESSO

“Il mondo è quel disastro che vedete, non tanto per i guai combinati dai malfattori, ma per l’inerzia dei giusti che se ne accorgono e stanno lì a guardare”.