Grottaglie, 29 Ottobre 2008
Segretario PD Comunale Grottaglie
"Questo blog, nasce a Grottaglie e per Grottaglie, è e sarà rispettoso delle manifestazioni dell'altrui pensiero, da qualunque parte provengano, purché espresse onestamente e chiaramente. In questo spazio ho l'onore di avere autori di spessore culturale di grande livello. Potete scrivermi su: lillidamicis@libero.it e/o su : lillidamicis@gmail.com
Stati Uniti e Inghilterra tra noi. Storie angloamericane con grottagliesi d'origini e d'adozione. Si parlerà dei grottagliesi e la lingua Inglese, del bar La Nicchia che chiude, di Kalani americano a Grottaglie, di chi ha incontrato Obama in USA, di galli cancellati, di rimpianti democristiani e tanto altro...
In tutte le edicole a 1 euro da oggi.
Come al solito ha vinto l'ignoranza e la mancanza di coraggio, il Gallo poteva anche non piacere, ma non andava cancellato subito, occorreva lasciarlo li per un po' e magari pensare di sostituirlo con un nuovo graffito.
Si è persa un'altra occasione di originalità per questa città che sta cadendo sempre più nel piattume e nel grigio dell'indifferenza.
All'autore gli offro di realizzare un graffito sul mio cancello già utilizzato per un graffito che ormai si sta disfacendo. Ovviamente metto io il materiale per la realizzazione, fatevi vivi, vi aspetto!
COMUNICATO STAMPA DELL'AVV. LUPO - 17.10.2008
L'AVV.LUPO NOTIFICA 2 RICORSI AL TAR
Comunico che martedì 14 ottobre 2008 ho chiesto la notifica di due ricorsi al TAR, - l’uno al TAR Puglia – Bari, l’altro al TAR Puglia – Lecce -, per conto, rispettivamente, del Comune di San Marzano di San Giuseppe e del Comitato Vigiliamo per la discarica, con i quali è stato chiesto l’annullamento, previa sospensiva delle autorizzazioni integrate ambientali (AIA) rilasciate dalla Regione Puglia a favore della Ecolevante, per la discarica sita nel territorio del Comune di Grottaglie, in c.da La Torre Caprarica.
I ricorsi sono fondati su sei articolati motivi: 1) la mancata valutazione unitaria e integrata dei tre lotti anche in sede di valutazione di impatto ambientale, che considerasse, inoltre, non solo la presenza della condotta idropotabile dell’Acquedotto Pugliese, del Santuario rupestre della Madonna delle Grazie e del Centro di riabilitazione per diversamente abili situato nella vicina Masseria “Amici”, mai inseriti nel progetto e negli studi di impatto precedenti; ma che considerasse, soprattutto, la sopravvenuta programmazione regionale in tema di smaltimento dei rifiuti speciali, derivante dai nuovi piani regionali; 2) la mancata valutazione del rapporto tra le dimensioni della discarica e il fabbisogno di smaltimento dei rifiuti speciali di produzione regionale, sulla cui base, secondo la nuova programmazione regionale, devono essere prevalentemente dimensionati gli impianti di smaltimento dei rifiuti speciali; 3) il previsto pagamento di roialtyes al Comune di Grottaglie, non riconosciuto da alcuna legge e disposto anche in violazione del principio di tipicità delle entrate di diritto pubblico ex art. 23 Cost.; roialtyes che non hanno potuto garantire che quell’amministrazione comunale potesse svolgere le sue funzioni in modo scevro da sintomi di sviamento di potere e quindi in modo imparziale; 4) la violazione degli standards di sicurezza internazionali stabiliti dalle norme tecniche dell’Organizzazione Internazionale dell’Aviazione Civile, le quali, per impedire i fenomeni di cosiddetto bird strike, e cioè di impatto degli aerei con volatili, impongono che tra la pista di un aeroporto e qualsiasi discarica di rifiuti, e con la sola eccezione delle discariche per rifiuti inerti, ci sia una distanza di almeno 13 Km.; nel caso della discarica Ecolevante, invece, essa dista solo 5,4 Km. dall’aeroporto di Grottaglie; 5) il fatto che è stato consentito anche all’impianto nuovo del III lotto di smaltire rifiuti secondo i vecchi criteri di ammissibilità dei rifiuti in discarica, più invasivi e inquinanti, e non secondo i nuovi criteri stabiliti da un decreto ministeriale del 3.8.2005; a questo proposito è stata sollevata la questione di legittimità costituzionale del’art. 17, 2° comma del d. l.vo n. 36/2003, che ancora consente, fino al 31.12.2008, la deroga ai nuovi parametri; e ciò in quanto tale deroga si pone in contrasto con l’art. 117, 1° comma Cost. e con la necessità di rispettare i vincoli derivanti dall’ordinamento comunitario; 6) il fatto che, anche per il I e II lotto, si sia continuato a prevedere la possibilità di smaltire secondo i vecchi parametri, nonostante sia stato approvato il piano di adeguamento della discarica, e malgrado il medesimo impianto sia stato sottoposto a sequestro penale proprio per tali ragioni; sotto quest’ultimo profilo si è inoltre riportata per esteso la motivazione della sentenza n. 37559/08 della III Sezione della Corte di Cassazione penale che, proprio nel procedimento penale a carico dell’amministratore della Ecolevante s.p.a., con una sentenza molto interessante che richiama anche una recente pronuncia della Corte di giustizia CE, ha accolto il ricorso del Pubblico Ministero presso la Procura della Repubblica del Tribunale di Taranto, confermando la piena legittimità del sequestro a suo tempo disposto.
PUGLIA/SCUOLA: LOMELO, 383 PLESSI IN REGIONE A RISCHIO ESTINZIONE |
Immersi nello splendido scenario della secolare piazza del Ferrarese a Bari, all’interno della prestigiosa Sala Murat si è svolto, il 12 ottobre, il V° Concorso d’Alta Moda organizzato dall’ “ASIM” Associazione Sartoriale Interregionale Mediterranea. Applicazioni sfavillanti, morbidi tessuti e pizzi preziosi, degni della più prestigiosa collezione d’alta moda, hanno dato vita ad un’atmosfera da sogno che ha fatto vivere ai 30 giovani protagonisti in gara il giorno più entusiasmante della loro vita, un esperienza che ognuno avrebbe voluto non finisse mai.
La gara è cominciata sin la mattina alle 10.00 momento in cui la giuria tecnica ha visionato i capi e ha dato i primi voti, che la sera si sono sommati a quelli della giuria di qualità, un momento che ha destato non poca tensione tra i partecipanti che cercavano di intravedere sulle facce dei giurati una minima espressione di consenso.
Poi alle 19.00 il momento magico, “la sfilata”, il contatto diretto col pubblico, le creazioni prendevano vita sui sensuali corpi delle modelle e si illuminavano delle calde luci della passerelle accompagnati dagli applausi scroscianti e dalle espressioni di meraviglia della gente in sala. Nell’atmosfera dell’evento intrisa di creatività ed estro duro il compito della giuria che si è trovata a giudicare capi di elevatissima qualità sartoriale e stilistica ciò nonostante, come in ogni concorso che si rispetti, non sono mancate le critiche sui vincitori sia della categoria “liberi professionisti” che della categoria “scuole” che avrebbero voluto vincitori ben altri concorrenti.
“Bisogna rivalutare l’artigianato” questo è lo scopo del concorso e del presidente dell’ASIM Felice De Damiani, che ha voluto questa manifestazione per incentivare i giovani che si affacciano nel campo della sartoria artigianale premiandoli con piccole borse di studio. “È necessario”, ha ribadito il Presidente, “creare le basi affinché i giovani non vengano lasciati soli durante il periodo di formazione anteprima di un futuro impiego nel settore. A questo scopo bisogna sensibilizzare ulteriormente le istituzioni locali affinché possano dare risposte certe e risolutive anche attraverso progetti mirati. I giovani sono il futuro della società, è nostro dovere aiutarli e trasmettere loro la fiducia e l’amore per la sartoria artigianale che negli ultimi anni ha perso di importanza soprattutto per il diffondersi delle industrie di confezione”.
La giuria, composta da vari sarti rinomati baresi e da giornalisti di varie testate nazionali, ha decretato vincitrici tre allieve dell’Accademia di Moda De Rubertis di Grottaglie: Cellamare Francesca, Floriana Marinelli e Perillo Donata. La creatività rimane comunque legata al gusto e al talento di ogni stilista, qualità che tra i giovani concorrenti non sono mancate, caratteristiche ancor più apprezzabili in una giovanissima Annalinda Piroscia che si è piazzata al settimo posto nella categoria scuole, un giovane talento, a detta del suo insegnante Maurizio De Rubertis che avrà un futuro pieno di soddisfazioni. “Sono molto soddisfatto delle mie allieve” – ha commentato il direttore dell’Accademia di Moda Maurizio De Rubertis – “continueremo a partecipare ad altri concorsi nazionali con la speranza di ottenere buoni risultati al massimo dell’impegno”.
Come sempre si scatenano due scuole di pensiero: quelli che gridano allo scandalo che non si è visto mai che esiste il “pizzo” e che ci sono i ladri, e quelli che minimizzano dicendo che tutto il mondo è paese. Una settimana di discussione e tutto ritorna come prima, l'importante è aver fatto una dichiarazione, aver mostrato la propria faccia sui giornali e alle televisioni, insomma aver dato un senso alla propria inutile esistenza.
I NORDICI, in tempo di quella divisione dei beni che si ostinano a chiamare federalismo, hanno tutto l'interesse a dimostrare che i SUDICI si meritano il nome e sono inetti, incapaci, ladri, mafiosi, fannulloni, raccomandati, e ignoranti e quindi affidare loro un qualunque bene è come dare le perle ai porci.
Sicché si INVENTA l'orda dei tifosi napoletani che distrugge i treni il 31 di ottobre scorso, (http://www.rainews24.it/ran24/rainews24_2007/fotoday/02102008/default_3.asp), si fanno i titoloni sui giornali perché alla signora Cancellieri rubano un braccialetto ad Ostuni, squilla la squilla per questa strana vicenda tarantina, e così via cantando.
Abbiamo un sacco di problemi qui al sud, il primo dei quali è capire per quale ragione un film che parla di miseria si viene a girare a Taranto e a Brindisi, e mai si gira vacanze di Natale a Otranto o a Crispiano. Ancora, di capire perché nella filmografia italiana gli eroi del Sud sono sempre magistrati e poliziotti che vengono uccisi o criminali che la fanno franca. Abbiamo un sacco di problemi al Sud ma ce li sappiamo grattare e ce li siamo grattati da soli, che i nostri amici NORDICI sanno solo raccontare che qui c'è la mafia e la camorra e intanto con la mafia e la camorra ci fanno gli affari e trafficano munnezza e subappalti, si riforniscono di cocaina e riciclano il denaro e sono felici di prendersi i voti e farsi fare da giardinieri dal sudiciume più sudicio del sud.
Non ho nessun potere se non quello di urlare e urlo il mio disprezzo per questi ipocriti che hanno occupato ogni postazione di potere, lo schifo per un paese nel quale uno scrittore del Sud deve vivere sotto la mannaia della Camorra e nessun sindaco alza la testa e gli offre ospitalità.
Un paese intero dovrebbe essere la scorta di Roberto Saviano, in un paese serio questi quattro vigliacchi di mafiosi dovrebbero essere braccati, inseguiti in ogni dove, stanati da ogni tana, dovrebbero sentire la febbre addosso. E invece sono li, a fare il lavoro sporco per garantire che “tutto cambi perché tutto sia come prima”, al soldo dei potenti che di giorno li biasimano e di notte li proteggono.
La sicurezza prima di tutto, continuano a cianciare facendo la faccia truce, prendendosela con gli ultimi fra gli ultimi, con i pezzenti e i disperati e diventando dei tappetini appena si trovano davanti ai pezzi da novanta. Bruno Contrada è tornato a casa, si fa una legge che riporta in Cassazione Corrado Carnevale, esce dal carcere Pietro Maso, Marina Petrella rimane libera in Francia e, goduria delle godurie, Nino Pecorella , pardon l'Avvocato Onorevole Gaetano Pecorella, diventa giudice della Corte Costituzionale: da Potere Operaio a Potere e basta.
E il mio carissimo amico continua a studiare la “genesi” del terrorismo degli anni '70 e i pericoli “dell'anarco-insurrezionalismo” ai nostri giorni.
Le cose di oggi possono essere solo una base per prevedere quelle di domani, ma sono una certezza per capire quelle di ieri.
Meno male che oggi ci deliziamo di nuovo con la seconda lezione del Master sulla Birra. Ascoltare Francesco Muci è un gran privilegio, si è sereni e tranquilli perché, almeno qui, si parla di cose serie. Siamo al Gruit a Brindisi, dalle 20.30 in poi. Non potete seguire il corso ma una buona birra in compagnia la potete condividere.
Come al solito anche in questa vicenda a farne le spese sono i cittadini ed in modo particolari i lavoratori.
Il Sud in Movimento offre la massima solidarietà ai lavoratori della GEA, atteso che il licenziamento non è colpa loro ma conseguenza di un compendio di cattiva gestione.
In primo luogo precisiamo che il sostegno ai lavoratori è incondizionato perché essendo loro l’anello debole della catena stanno subendo un doppio sopruso: il primo è legato a tutto quello che hanno dovuto sopportare per entrare a lavorare presso la casa di riposo ed il secondo di tutte le sofferenze e non solo, che stanno sopportando per non essere mandati a casa. Chiaramente non è tutto qui,come tutti sanno nel dicembre 2007 è stata istituita la figura degli O.S.S. (operatori socio sanitario) e che tutte le imprese, cooperative, enti ecclesiastici che gestiscono strutture come la nostra casa di riposo, dovevano dotarsi di un certo numero di queste figure, oltre ad operare ovviamente in strutture a norma, (qualità che in merito alla nostra vanno accertate).
Orbene, chiaramente essendo stata istituita da poco tale figura sembrerebbe logico pensare che qualcuno sarebbe stato inadempiente nel pubblicare i bandi per la formazione di tali figure, invece stranamente così non è stato,
Infatti, come per magia nel bando di gara pubblicato a febbraio dal Comune di Grottaglie, erano previste, a pena di decadenza, tali figure che ovviamente
A questo punto la domanda appare spontanea: i sindacati in tutto questo dove erano?
La legge era chiara, la formazione è tra le altre cose un loro cavallo di battaglia e guarda caso non sono riusciti a fare niente per evitare tutto ciò, ora invece si dannano l’anima per quei 17 lavoratori rimasti fuori, che tra le altre cose nel silenzio generale assistevano persone lungodegenti , fatto non consentito in quella struttura.
Noi del Sud in Movimento continuiamo a chiederci quali siano i criteri di selezione utilizzati per quei 22 lavoratori riammessi, e soprattutto, ci chiediamo come è stata scelta e contattata
In fine ci chiediamo, come è possibile tollerare che
Associazione politico-culturale
Si comunica che il Consiglio Comunale è convocato nella solita sala delle adunanze, presso questa sede municipale, in seduta straordinaria di prima convocazione, alle ore 17,30 del 20.10.2008 per la discussione del seguente argomento:
- PROBLEMATICHE INERENTI
Nel contempo si comunica che, ove la prima riunione dovesse andare deserta, la seduta di seconda convocazione è fissata presso la stessa aula per le ore 17.30 del giorno 23.10.2008
Distinti saluti
Grottaglie, 14 OTTOBRE 2008
Il Presidente del Consiglio Comunale
arch. Alfonso MANIGRASSO
Il principio sancito è chiaro: la professione di naturopata non è in contrasto con la professione di medico. A deciderlo sono stati, nei giorni scorsi, i giudici del tribunale penale di Martina Franca.
La sentenza nasce da un processo nei confronti di un dottore naturopata con studio in Martina Franca, difeso dall’avvocato leccese Carlo Madaro. Nei mesi scorsi, i Carabinieri hanno sequestrato lo studio di questi e lo hanno denunciato alla Procura della Repubblica che lo aveva rinviato a giudizio per esercizio abusivo della professione medica.
La naturopatia è una pratica di medicina complementare, con cui viene gestita la salute di un paziente principalmente stimolando la capacità innata del corpo di auto guarigione o di ritorno all'equilibrio che è denominato dalle scienze mediche omeostasi.
Le pratiche naturopatiche possono essere molto varie: dai massaggi, all’idroterapia, dall’aromaterapia alla somministrazione di erbe con proprietà antivirali e antibatteriche come l’aglio. Nulla o poco a che vedere quindi con le medicine chimiche tradizionali.
Il tribunale penale di Martina Franca ha sottolineato la distinzione fra medici e naturopati e ha fatto decadere l’accusa nei confronti del naturopata, abilitando giuridicamente, per la prima volta in Italia, i naturopati alla professione.
La decisione conferma, quindi, un vuoto normativo che dev’essere necessariamente colmato da una disciplina in materia, data la circostanza che la naturopatia è una pratica che negli ultimi anni ha convinto sempre più cittadini. Si stima, infatti, che nel Nostro Paese ben 7milioni di persone si curano con questi metodi.
Il Componente del Dipartimento Nazionale “Tutela del Consumatore” di Italia dei Valori, Giovanni D’AGATA, dichiara: “alla luce della citata sentenza occorre un immediato intervento normativo in materia che disciplini organicamente la professione di naturopata e le pratiche naturopatiche, anche a tutela delle prerogative della professione medica ”.
Ancora una situazione di incertezza regna sulla Casa di riposo di Grottaglie, dopo che martedì scorso ha avuto luogo l’avvicendamento fra le due Cooperative sociali,
Com’è noto tutti i 39 lavoratori sono rimasti a casa martedì e poi fino ad oggi c’è stato il progressivo assorbimento degli stessi, prima 17, poi man mano a seguire sono stato chiamati altri fino a stamani.
Ad oggi sono fuori 17 lavoratori e lavoratrici, che questa mattina, alla presenza del dirigente dell’ufficio del lavoro, il dott. Solito, i rappresentanti della Gea, per questi 17, hanno prorogato lo stato di mobilità fino al 31 dicembre, onde consentire loro di poter seguire i corsi di qualificazione e restare quindi a disposizione di eventuali ripescaggi.
Si tratta di un pannicello caldo che non smorza la guerra fra poveri che ormai è stata innescata e tra l’altro coloro i quali sono stati beneficiati dell’inserimento, non possono stare tranquilli, in quanto hanno ottenuto solo un contratto a tempo determinato di sei mesi, poi si apriranno di nuovo i giochi.
Una guerra tra poveri destinata a continuare per chissà quanto tempo ancora, in quanto le scelte fatte in merito a chi doveva restare e chi invece rimanere fuori non è molto chiara, sono stati completamente ignorate le situazioni personali di ogni lavoratore e pare che abbiano avuto la meglio chi ha saputo stare in silenzio e non fare rimostranze contro chi ha in mano la situazione.
Comunque di tutta questa storia rimangono molti punti pochi chiari e una situazione di grande confusione, a cominciare da quella logistica nella casa di riposo che sembra stentare a riprendere il ritmo e quegli anziani che dovevano essere sistemati altrove perché non deambulanti, sono ancora li, contrariamente a quanto dichiarato dall’assessore Luciano Santoro nell’incontro di mercoledì scorso con il Prefetto Tafaro.
Intanto i Consiglieri comunali di opposizione hanno inoltrato una richiesta per la convocazione d’urgenza di un Consiglio comunale monotematico sulla Casa di riposo e i suoi lavoratori, tra i consiglieri firmatari c’è il consigliere Donato Trivisani dell’Italia dei valori, che già dal primo giorno di protesta dei lavoratori aveva dichiarato che anche se uno dei lavoratori fosse rimasto a casa, lui sarebbe passato all’opposizione.
Insomma una situazione drammatica per i lavoratori che non sono entrati nella lista della benevolenza, la stessa cosa per gli anziani che stanno vivendo una situazione di precarietà nell’assistenza, inoltre anche per quelli graziati la situazione non è per niente rassicurante in quanto si tratta sempre di una situazione di estrema precarietà,
Forse qualcuno con poteri forti dovrebbe occuparsi a fondo di questa vicenda dove i conti non quadrano e dove l’Amministrazione comunale, non tarderà a vedersi presentato un conto abbastanza salato in quanto
Che San Francesco de Geronimo, patrono in seconda, il primo è san Ciro, della città delle ceramiche, accompagni tutti!
Poveretti, non è giusto, non si fa così». Nella casa di riposo di Grottaglie, in provincia di Taranto, la mattinata è scandita dalla lettura dei giornali. Oggi fra gli ospiti tiene banco la notizia che in una residenza di Latisana, vicino a Udine, 11 persone sono state arrestate perché picchiavano e maltrattavano altri e meno fortunati anziani.
Ecco un contrasto esemplare da cui partire per spiegare il viaggio da Nord a Sud che Panorama ha compiuto alla ricerca di «cinque stelle» per la terza e, soprattutto, per la quarta età. Non è stato facile. Perché nell'Italia che vince tutti i record di longevità, con uomini e donne sempre più vecchi, ma anche inevitabilmente più fragili, mancano servizi residenziali adeguati: prevalgono edifici fatiscenti e personale demotivato.
«Le regioni al massimo impongono requisiti logistici: quanti letti per metro quadrato, quanti infermieri per turno» accusa Gianfranco Salvioli, professore di geriatria all'Università di Modena, «ma nessuno prevede una valutazione della qualità dell'assistenza, il monitoraggio sull'uso di psicofarmaci, il controllo di peso e condizioni generali dei pazienti». Quando la situazione non è tollerabile interviene il Nas dei carabinieri. Da gennaio a ottobre ha chiuso 28 case di riposo e ne ha messe 8 sotto sequestro.
Eppure, alcuni casi di eccellenza ci sono. Modelli da imitare ed esempi per chi deve scegliere dove ricoverare un familiare. Il filo che unisce queste strutture è che non considerano gli ospiti come «vecchi che aspettano la rottamazione», per dirla con le amare parole di una novantenne, bensì persone ricche di sentimenti che possono, se stimolate, guardare al domani e non vivere solo di passato.
«Da quando sono qui ho un sacco di nipoti». Floriana Verone ha un diploma di assistente sociale e tanti riccioli neri. È lei, a 33 anni, a coordinare la casa di riposo San Francesco De Geronimo di Grottaglie, la cittadina pugliese famosa per le ceramiche. Ha accompagnato la «zia Pina», 81 anni, a fare degli accertamenti in ospedale. E mentre aspettavano lo specialista, «la zia» l'ha guardata negli occhi e con un filo di voce le ha detto: «Io ho 18 nipoti, ma adesso che sto nella casa di riposo ne ho molti di più».
Si sente accudita l'anziana signora. E dà conforto vedere personale giovane che (al Sud) ha trovato in questo settore lavoro e motivazione. «Dalle nostre parti l'istituto per anziani è ancora legato al pregiudizio dell'abbandono» spiega Grazia Vulpis della cooperativa Gea che gestisce la struttura, affiancata da un centro diurno e da cui si diramano servizi come lavanderia e consegna pasti agli anziani del paese che non se la sentono di lasciare casa loro. «Noi» aggiunge Grazia «stiamo tentando di rendere la casa di riposo un luogo in cui all'anziano viene restituito tutto ciò che ha dato nel corso della propria vita».
La storia dell'edificio è una tipica storia di incuria, però con un lieto fine. Da vent'anni era abbandonato, poi il sindaco diessino Raffaele Bagnardi ha deciso di mettere fine allo scempio. E adesso il San Francesco de Geronimo ha facciate color ocra che contrastano con l'azzurro del cielo che tiene lontano l'inverno.
Le stanze, dove non manca mai l'immagine di Padre Pio, sembrano monolocali: gli arredi sono stati da poco sostituiti, tutto è dipinto con i colori pastello, anche le tubazioni dell'impianto di riscaldamento. E tra corsi di danza e di cucina (le dita delle anziane sono troppo abituate a preparare le orecchiette che sarebbe un peccato farle smettere), c'è chi finalmente ha trovato tempo e modo di imparare l'italiano. «Abbiamo un laboratorio di alfabetizzazione tenuto da una maestra in pensione» spiega la giovane coordinatrice «e sono parecchi gli ospiti che hanno imparato qui a leggere e a firmare con il loro nome».
"Io so. Ma non ho le prove. Non ho nemmeno indizi.
Io so perché sono un intellettuale, uno scrittore, che cerca di seguire tutto ciò che succede, di conoscere tutto ciò che se ne scrive, di immaginare tutto ciò che non si sa o che si tace; che coordina fatti anche lontani, che mette insieme i pezzi disorganizzati e frammentari di un intero coerente quadro politico, che ristabilisce la logica là dove sembrano regnare l'arbitrarietà,
Pierpaolo Pasolini
scrittore
ammazzato nel novembre del 1975
“Il mondo è quel disastro che vedete, non tanto per i guai combinati dai malfattori, ma per l’inerzia dei giusti che se ne accorgono e stanno lì a guardare”.