Che ora è ?

giovedì 31 gennaio 2008

III Edizione Medici per San Ciro

Si è svolta, nella serata di martedì 29 gennaio la terza edizione di “Medici per San Ciro”, ad un pubblico numeroso che ha gremito la sala del castello Episcopio di Grottaglie, sono stati presentati i dati finali di un indagine sanitaria in merito al rischio osteoporosi nella popolazione di Grottaglie.
Molti i relatori che nelle loro varie specializzazioni mediche hanno saputo fare un quadro esaustivo di quella che è la tanto temuta osteoporosi.
La moderazione scientifica è stata affidata al dr. Cosimo Nume, Presidente Ordine dei Medici di Tarantoe al dr. Carlo Nozzoli, Vice Presidente Nazionale della FADOI.
Le relazioni scientifiche sono state curate per i casi clinici al dr. Salvatore Castri, Medico di Medicina Generale di Grottaglie; mentre per la prevenzione e diagnosi dell’Osteoporosi al dr Angelo Semeraro, Reumatologo dell’Ospedale di Martina Franca – Taranto; l’illustrazione del progetto QUADRO al dr Salvatore Lenti, grottagliese ma Dirigente Medico presso l’Ospedale di Arezzo, sua è infatti l’idea e la realizzazione di questa importante ricerca.
Per il trattamento ortopedico delle fratture ossee ad erudire l’attento auditorio il dr Nicola Annicchiarico, Primario Ortopedico).
Il dibattito pubblico è stato moderato dal dr Antonino Mazzone, Presidente Nazionale della FADOI. Le conclusioni sono state affidate alla prof.ssa Assunta Semeraro, Vice Gouverneur Europeo Soroptimist International.
L’interessante serata è stata aperta con i saluti dell’Assessore alle Politiche della Solidarietà, Luciano Santoro, poi da don Domenico Lorusso, Arciprete della Collegiata; seguito dal dr. Domenico Colasanto, Direttore Generale ASL TA, anche il sindaco di Grottaglie, Raffaele Bagnardi ha voluto salutare e testimoniare l’impegno dell’Amministrazione anche in futuro per questa interessanti iniziative dei Medici per San Ciro, infine la Presidente del Club di Grottaglie del Soroptimist International. Teresa Rissante Intermite ha introdotto i lavori sottolineando la disponibilità del Soroptimist Club di Grottaglie per queste iniziative mirate alla corretta informazione per quel che riguarda la salute.


Alla fine della serata è stata premiata la più giovane e meritevole laureata in Medicina di Grottaglie nel 2007, con una borsa di studio di 1000 euro, offerta dall’Amministrazione Comunale di Grottaglie: dr Valentina Cesario, nata a Grottaglie il 2 Luglio 1981 e laureata presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore in Roma il 22 Marzo 2007 con voti 110/110 e lode.
Questi i dati finali del Progetto QUADRO
Grazie alla collaborazione del libero Comitato “Medici per San Ciro”, dell’Associazione Soroptimist International del Club di Grottaglie e dell’Assessorato alle Politiche della Solidarietà di Grottaglie, con il patrocinio dell’Ordine dei Medici della Provincia di Taranto, del Ministero della Salute e della FADOI (Federazione delle Associazioni Dirigenti Ospedalieri Internisti) è nato il progetto QU.A.D.R.O. (QUestionario Autovalutazione Del Rischio di Osteoporosi) che ha portato alla somministrazione di ben 10 mila questionari anonimi di Autovalutazione) in 15 giorni (domenica 28 ottobre a domenica 11 novembre 2007), per una Campagna di Educazione Sanitaria sul rischio di Osteoporosi rivolta a tutta la cittadinanza di Grottaglie, sul rischio di osteoporosi. Ne sono stati raccolti 3990 che corrispondono al 12,2% della popolazione generale (32786 abitanti: M 16050, F 16736).
Gli abitanti sono compresi per il 66% nella fascia di età <50 style="font-weight: bold;">23% tra 50 e 70 anni ed infine la popolazione con + di 70 anni è l’11%. Le attività commerciali con il loro 40% di raccolta dei questionari hanno effettuato una buona campagna di educazione sanitaria maggiore di quella effettuata negli studi Medici che ne hanno raccolto il 26%; un altro dato interessante riguarda le associazioni e le scuole che hanno raccolto il 6% cadauno di questionari come il locale Ospedale. Hanno partecipato 3990 cittadini (M 1184, F 2806) che corrispondono: i Maschi al 7,3% della popolazione generale, mentre le Femmine al 16,7%. Nella fascia di età tra 50 e 70 anni hanno partecipato il 31% delle Femmine (1 su 3) e il 15% dei Maschi: è un dato molto interessante che sta a dimostrare come questa campagna di Educazione Sanitaria sia stata ben accolta soprattutto dalle donne e che è in linea con le percentuali di media nazionale. Per quanto riguarda il rischio legato all’età si nota come i maschi con <> di 10: è un andamento del tutto aspettato ed in linea con i dati della letteratura.
Mentre per il fumo di sigarette i dati sembrano interpretabili solo per i gradi di rischio estremo: ovvero la differenza significativa esiste solo tra chi non fuma e chi fuma + di 20 sigarette al giorno; anche se le femmine fumano meno dei maschi presentano un rischio elevato maggiore del 40%.
Un altro parametro che abbiamo analizzato è stato la frattura della madre (delle vertebre a 60 anni e del femore a 70 anni): i dati sulle fratture femorali sono altamente significativi di rischio molto elevato ed incidono, sia nei maschi che nelle femmine, in una percentuale di oltre il 50%; mentre le fratture vertebrali nella madre si distribuiscono nei vari gradi di rischio e non raggiungono mai il 30% del rischio elevato; un motivo potrebbe essere che le fratture vertebrali cliniche risultano circa il 40% di quelle che si verificano realmente, in quanto la diagnosi radiologica spesso e volentieri non le mette in evidenza e solo alla fine una donna su 5 avrà un trattamento adeguato.
Tra le fratture avute e dichiarate dai cittadini notiamo come le fratture femorali siano quelle più frequenti, mentre nelle femmine abbiamo oltre a quelle femorali molte più fratture delle estremità e delle coste. Dunque le fratture personali fanno aumentare maggiormente il rischio: questo è un altro dato importante perché di solito la prima frattura dà spesso il via ad una lunga serie di recidive: questo è il cosiddetto “effetto domino” e il rischio aumenta sempre più determinando, a secondo del numero delle fratture che si verificano a cascata, un aumento della mortalità.
Infine in coloro che hanno assunto terapia cortisonica o che la assumono ancora abbiamo notato come il rischio di osteoporosi sia elevato e ciò dipende dall’azione depauperativa del cortisone sul ricambio osseo.
Pertanto andando ad analizzare, dal punto di vista epidemiologico, la nostra coorte di popolazione si nota che il 47% dovrà attuare un corretto stile di vita con correzione dei fattori di rischio per prevenire il rischio di osteoporosi; mentre il restante 53% dovrà eseguire una Densitometria Ossea (la mitica MOC) e di questi il 19% dovrà iniziare al più presto una terapia mirata per l’osteoporosi.
Se gli oltre 2000 cittadini “QUADRO” a Grottaglie dovessero effettuare una MOC ci vorrebbero 3 anni di appuntamenti, con una media di 8 MOC a giorno lavorativo, rispetto alle 2,5 MOC al giorno che vengono effettuate attualmente in Ospedale.
Ma una mirata educazione sanitaria attraverso un ottimo rapporto Medico-paziente sulla giusta indicazione, secondo protocolli validati, dell’utilizzo della MOC, certamente renderebbe il suo uso più appropriato.
Dunque una donna su 2 ha un rischio tra il moderato e molto elevato e 1 donna su 3 ha un rischio molto elevato di osteoporosi in cui dovrà assolutamente effettuare indagini diagnostiche per iniziare una terapia specifica; mentre il 47% dei cittadini “QUADRO” dovrà correggere i fattori di rischio per prevenire il rischio di osteoporosi; un altro dato molto interessante riguarda i maschi, che nel loro 15%, sono predisposti ad un rischio elevato di osteoporosi.
Le indicazioni che emergono, se proiettate alla realtà nazionale, sono abbastanza lontane da quelle fornite dall’ultima indagine ISTAT e sono quasi simili, ma con percentuali maggiori, allo studio epidemiologico multicentrico ESOPO (Epidemiological Study On the Prevalence of Osteoporosis), secondo cui il 33% delle femmine e il 14% dei maschi ha un rischio elevato di osteoporosi.
Ed è per questo che la prevenzione svolge un ruolo fondamentale e deve cominciare in età precoce, soprattutto nell’adolescenza, quando l’apporto di calcio attraverso gli alimenti viene assorbito dall’organismo e contribuisce effettivamente al consolidarsi della densità ossea, così come è necessario che giovani e bambini partecipino regolarmente ad attività fisiche.
Il progetto ha voluto mettere in evidenzia, attraverso le domande, che vi sono fattori di rischio correggibili (fumo e peso) attraverso lo stile di vita, fattori anagrafici inevitabili ma prevedibili (età e menopausa) di cui si dovrebbe tenere conto precocemente, fattori di familiarità e/o ereditarietà inevitabili ma che dovrebbero aumentare la sensibilità al problema, fattori di rischio legati a possibili patologie associate (uso di cortisonici) che dovrebbero aiutare a considerare l’integrità delle patologie e non curare il singolo sintomo o patologia specifica e infine fratture precedenti intese come fattori di appropriatezza di intervento in prevenzione secondaria.
Sarebbe auspicabile che questi progetti epidemiologici e di educazione sanitaria servano ad evidenziare il legame tra ricerca, pratica clinica e programmazione per permettere di definire le priorità di intervento e la metodologia per valutare dove occorre cambiare l’assistenza sanitaria, mettendo al centro della propria mission la visione olistica del singolo paziente per la gestione della propria malattia.
I dati pur essendo rappresentativi solo di una popolazione del Sud del tutto circoscritta (stesso paese dove i legami familiari sono superiori alla media nazionale) sono di assoluta rilevanza e il inserimento in una visione di programmazione sanitaria può contribuire alla loro valorizzazione.

lunedì 28 gennaio 2008

PINTURICCHIO MI SCRIVE

Cara Deali,intervengo per un tuo post riferito al giornalista denunciato, e chiedo scusa se approfitto di questo spazio. Tentare di informare le persone dicendo la propria verità o quantomeno narrare i fatti per quelli che sono, in questa città, è diventata una missione alla quale anche tu contribuisci con il tuo blog. Un pò della tua storia mi è nota e anche tu sei stata vittima di chi non la pensava come te, utilizzando il potere che era dalla sua parte. Oggi le cose sono peggiorate, chi governo non compra solo i " giornalisti " ma intere testate e pertando da l'informazione che crede utile alla sua causa. Il blog dei ballerini del quale faccio parte e sul quale intervengo quando ho tempo, tra le sue finalità di svago,satira ecc... ha anche quella di dare la informazione e che sia la più rispondente alla verità. Ciò come tu sai, da enorme fastidio al governo locale che certamente non sta a guardare,e servendosi di servi sciocchi ma anche intervenendo direttamente,da vita a polemiche che servono solo a deviare l'attenzione dal problema, usando sistemi tipici di chi è arrogante.Infatti hai certamente notato, che non avendo argomenti per difendersi, usano aggredire e offendere chiunque manifesti contrarietà per il loro modo di governare. Sono convinto che sono loro stessi che rispondono alle loro offese per il semplice motivo di deviare l'informazione. Il Savoia, al quale va tutta la mia solidarietà, poteva scegliere a chi affidare il suo pensiero,e ha scelto il blog dei ballerini per farlo, e tale scelta ha le sue motivazioni delle quali credo, non debba dare conto a nessuno come ritengo, nessuno si deve sentire offeso da tale scelta. Dico tutto questo,perchè non condivido il tuo pensiero sulla scelta operata dal Savoia, che tutto sommato ha ottenuto la risonanza auspicata. Non lo condivido perchè ritengo che chi ha scelto di fare libera informazione, sia al servizio del cittadino senza primegeniture e senza concorrenza. Se come dici la causa è comune, non riesco a capire il tuo atteggiamento nei confronti dei ballerini, sopratutto ora che cominciavo ad apprezzare i tuoi interventi scevri da tentazioni di potere, ma animati da spirito di servizio per la collettività. Cordiali saluti, pinturicchio.

Gentile anonimo Pinturicchio,
è un piacere rispondere ad una persona garbata e corretta come lei, peccato che non ho il piacere di conoscerla.
Veniamo al fatto: la mia idea circa l'azione di Salvatore Savoia rimane quella che ho già enunciato, è una mia personale posizione, non voglio imporla a nessuno, ma quando si tratta di autorevolezza bisogna fare scelte chiare e mai suscettibili di interpretazioni ambigue.
Io rispetto molto il blog dei ballerini, ma non condivido l'anonimato dietro al quale si nascondono molti lestofanti, quando si fanno le battaglie si fanno a viso aperto, l'anonimato per me è mancanza di coraggio e autentica codardia.
È una mia idea che può essere condivisa ma anche criticata ed insultata.
Io son così ho sempre il coraggio di esporre le mie idee e odio i supponenti e gli animosi che sono sempre vittime della loro invidia ed inettitudine.

Lilli Ch. D'Amicis

ps: comunque sia, sono e sarò sempre dalla parte della correttezza, libera circolazione delle idee e ovviamente della libera informazione, purché firmata con nome e cognome.

ERA ORA !

Al presidente dell' Ordine dei Giornalisti della Puglia
e per conoscenza a più o meno tutte le testate giornalistiche

Gentile Paola Laforgia,
il presidio permanente No Discariche esprime solidarietà al corrispondente da Grottaglie per il Corriere del Giorno, Salvatore Savoia, querelato dalla Ecolevante Spa.
Con la scusa dell' emergenza rifiuti, a Grottaglie si sta creando una vera e propria emergenza democratica. E in tutto questo, la stampa locale è nell'occhio del ciclone.
Il corrispondente locale per il Quotidiano è addetto stampa del Comune (cosa peraltro vietata dalla legge 151 del 2000, art.9 comma 4). C'è una sistematica rimozione coatta di cronisti scomodi. Si ripetono gli atteggiamenti a dir poco equivoci di una stampa che tanto più appare ostile verso i cittadini quanto più risulta asservita a chi gestisce i poteri locali. La Gazzetta del Mezzogiorno è la più spudorata in tutto questo.
Così, è l'intera categoria dei giornalisti a uscirne screditata e malvista.
L'ultima, poi, la querela a Savoia da parte della società Ecolevante (che gestisce una discarica per rifiuti speciali) è un ulteriore atto di intimidazione volto a reprimere la libertà d'informazione.
L'articolo oggetto di querela è una mera cronaca di ciò che è accaduto in un'assemblea pubblica del Presidio Permanente. Il resoconto giornalistico di quell'incontro a tema ambientale è del tutto privo di elementi che possano far pensare alla diffamazione o al sin troppo spesso citato reato di procurato allarme. Il tutto è volto a creare una situazione di embargo mediatico su argomenti scottanti. E ciò è prevedibile, viste le commistioni tra politica, enti privati specializzati in inquinamento ambientale e redazioni locali.
Cosa prevedibile sì, ma inaccettabile.
Perciò, nel rinnovare la nostra solidarietà a Salvatore Savoia, ci auguriamo che a tutelare i giornalisti ci siano quanto meno i giornalisti.
L'Ordine Professionale non può continuare a fare finta di niente. In ballo non c'è solo la dignità di una professione ma anche la tutela della democrazia e della libertà di stampa, valori che non potrebbero mai essere oggetto di svendita.
Cordiali saluti,
Il Presidio Permanente No Discariche
Loc. La Torre-Caprarica Grottaglie-san Marzano di San Giuseppe

Quante volte ho segnalato la situazione dell'Addetto Stampa all'Ordine dei Giornalisti di Puglia, prima per Rocco Viola, la cui situazione era meno vergognosa di quella in corso (Francesco Occhibianco), poi per quella attuale che è il massimo della vergogna, ma in questa denuncia sono rimasta sempre sola e inascoltata, perché pensavano che lo facessi per invidia o per brama di quel posto. Tutte falsità e finalmente qualcuno in città si è svegliato e dato fiato alle tronbe.
Senza contare l'affissione notturna di cui fui l'artefice un anno fa, incollai per la città, perfino sulla colonna dell'ingresso del Comune, un manifesto a morte in cui si annunciava la morte della libera informazione, dopo la cacciata di Ivan Petrarulo dalla Gazzetta.
Ripeto, finalmente i giovani del Presidio hanno fatto questa mossa di grande coraggio, non so se ci saranno esiti, ma intanto ci hanno provato.
In bocca al lupo!
Lilli Ch. D'Amicis

IL FASCINO DISCRETO DEL BAVAGLIO di Francesco Piccinni

La vicenda della discarica La Torre Caprarica di Grottaglie, nel suo evolversi ha visto via via nel tempo il coinvolgimento di politici, amministratori e uomini di potere.
Ma anche di giornalisti.
Questi fondamentalmente divisi in tre categorie:
quelli che non potevano parlarne, quelli che non dovevano parlarne e quelli che ne parlavano.
Questi ultimi, a secondo di come si muovevano, potevano scegliere: rimanere nella terza categoria o finire inghiottiti in una delle prime due.
Ivan Petrarulo e Savaltore Savoia ad esempio hanno commesso l’errore di voler far parte della terza categoria, ma in modo sbagliato.
Il primo ex corrispondente della Gazzetta del Mezzogiorno per le sue critiche ed i suoi attacchi è stato fatto fuori dalla testata .
Il suo limite è stato quello di voler fare il proprio lavoro in condizioni di libertà, critico verso la gestione del potere di Palazzo di Città a Grottaglie.
Intransigente nell’opporsi ai vari progetti di ampliamento della discarica. .
Il secondo è sulla strada del primo.
Salvatore Savoia scrive sul Corriere del Giorno, cronista di Grottaglie è notoriamente un giornalista fuori dal coro.
Sulla vicenda discarica, si è già preso la prima querela qualche mese fa da parte della Ecolevante spa società proprietaria dell’impianto. In questi giorni è arrivato l’inatteso bis.
Quasi ovvia la mia solidarietà ad entrambi.
Sulle querele a Savoia voglio solo dire che nell’esprimergli solidarietà la prima volta l’ho fatto a occhi chiusi, perché anche non avendo letto il pezzo incriminato conosco il modo in cui scrive e lavora Savoia e so che quando dice determinate cose lo fa con piena cognizione di fatto.
Nel farlo questa seconda volta non posso esimermi dal manifestare stupore ma anche tristezza ed imbarazzo per non capacitarmi su come si possa fare a querelare un giornalista per un pezzo come quello (che questa volta ho letto) oggetto delle rimostranze della Ecolevante.
Querele di questo tipo si portano dietro il sospetto, l’acre odore, della intimidazione.
Non c’è assolutamente nulla di diffamatorio.
Opportunamente il Presidio Permanente No Discariche ha inviato una lettera al presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Puglia, Paola Laforgia che qui riportiamo nel suo testo integrale
e che, personalmente mi sento di sottoscrivere.

Poveri noi!

domenica 27 gennaio 2008

Da Taranto Sera di sabato 26 gennaio 2008


TARANTO - I tarantini più anziani lo ricorderanno sicuramente, ma le nuove generazioni del capoluogo jonico probabilmente non sanno che anche nella nostra città sorgeva un campo di concentramento, meglio conosciuto come Campo “S”, o campo di Sant’Andrea. Sorgeva sul territorio che si trova tra Taranto e Grottaglie, a partire dalla Masseria Sant’Andrea, da cui ha preso appunto il nome, e si estendeva nei piccoli campi interni, contraddistinti dalle lettere “R” (recalcitranti) e “T”. La particolarità di questo campo di concentramento, attivo sino al 13 aprile del 1946, e quindi dopo la fine del secondo conflitto mondiale, sta nel fatto che non accolse prigionieri ebrei, ma italiani e stranieri di ritorno dai campi di battaglia, che avevano combattuto sotto il regime fascista. Una sorta di Shoah al contrario.
Nel Campo “S” giunsero infatti, nei primi giorni del giugno del 1945, i prigionieri di guerra italiani, che arrivano dal campo campano di Afragola, stivati nei campi di bestiame senza avere servizi igienici né cibo per sostentarsi. Erano diverse migliaia di uomini, e furono sistemati dietro la recinzione di filo spinato nelle campagne di Grottaglie. A loro si aggiunsero pochi giorni dopo gli italiani che arrivavano dal campo di Algeri, già prostrati da diversi mesi di prigionia in Africa, e che in un primo momento erano stati animati dalla convinzione di tornare finalmente in patria, dopo otto anni di assenza, e riabbracciare le proprie famiglie e la comodità delle proprie case. Ed invece quei ragazzi tornarono sì in Italia, ma ad attenderli c’era un nuovo campo di concentramento, dove furono costretti ad aspettare la liberazione ancora per qualche mese.
I campi di prigionia tarantini, retti sin dagli ultimi mesi del 1945 dal comando alleato, accolsero circa diecimila prigionieri di guerra, costretti a vivere in tende malconce e sul terreno umido della campagna jonica. In particolare il Campo “S” era suddiviso in dieci grandi recinti denominato “Pen” (che in inglese significa “pollaio”), e circondato esternamente da una doppia recinzione di filo spinato. Tra le due reti scorreva un camminamento, dove spesso si avventuravano le famiglie tarantine di buon cuore per lanciare, al di là della recinzione, viveri ed indumenti che potessero essere di conforto a quegli uomini fortemente provati. La popolazione jonica si spese infatti molto per contrastare con la solidarietà questa assurda situazione. Ed un ruolo molto importante nell’operazione ebbe anche la chiesa locale, in particolare il vescovo dell’epoca Monsignor Ferdinando Bernardi ed il suo vicario don Guglielmo Motolese. Don Celestino Semeraro, parroco di Fragagnano, si prodigò invece perché le speranze di libertà dei prigionieri si trasformassero in realtà. Don Nebbiolo arrivò a sfidare le mitragliatrici inglesi, di presidio al campo, per avvicinarsi ai reticolati spinati, e creare un filo diretto tra i prigionieri e le loro famiglie. Insieme a questi uomini di chiesa, si distinsero per la solidarietà anche tanti cittadini comuni, gli uomini della Croce Rossa. La liberazione iniziò dal 10 aprile, quando i prigionieri, ormai stremati, ruppero le recinzioni e cominciarono l’esodo, aiutati dal disinteresse delle guardie inglesi, anche loro desiderose di tornare ormai in patria.
ANGELA TODARO

sabato 26 gennaio 2008

Storie che non fanno notizia


di Gabriella Gallozzi*

La sveglia alle 3 del mattino, la casa da sistemare, il pranzo da lasciare ai figli e poi verso le 7 a lavorare nei campi come bracciante nella provincia di Taranto. Poco più su, a Napoli, il «risveglio» insieme ad un impiegato di banca, le ore incolonnati nel traffico, poi il buono pasto che basta al massimo per un primo. E ancora gli operai alla catena di montaggio di Mirafiori dove un lavoratore compie lo stesso gesto 279 volte a turno, i sogni, la famiglia e i soldi che non ci sono. Insomma, storie che «non fanno notizia», ma che dicono del nostro paese molto di più di qualsiasi notiziario. Sono i servizi di Primo piano del Tg3 che fin qui ha realizzato Santo Della Volpe, deciso a proseguire il suo viaggio tra la gente che lavora - compiuto nel corso del 2007 ed approdato di recente ai contadini, La terra è bassa - con un prossimo appuntamento dedicato alla dura realtà dei pescatori. «È necessario rimettere a posto la lente deformata dell’informazione - dice il giornalista -. Guardare alla realtà non solo quando fa “notizia” ma nel suo quotidiano, attraverso la vita reale delle persone, quelle con un’esistenza comune, che lavorano, che si svegliano presto la mattina». Secondo Della Volpe quello che manca all’informazione è «l’approfondimento sulla realtà.
L’immondizia a Napoli, per esempio, se si fosse seguito da vicino il
problema, senza accorgersene soltanto quando è scoppiato il caso, magari
non si sarebbe arrivati all’emergenza. E lo stesso per gli incidenti sul
lavoro». Per questo Santo Della Volpe si dice assolutamente favorevole
all’idea di creare in Rai un laboratorio permanente dedicato all’inchiesta e al documentario, campagna che sta portando avanti Articolo 21 ed ha già raccolto un’infinità di firme, tra cui quella di Sergio Zavoli. «È necessario - conclude il giornalista - aprire spazi per il documentario e l’inchiesta anche all’interno dei telegiornali per offrire approfondimenti sul reale e guardare alle notizie che non fanno notizia».

* l'Unità - 25 gennaio 2008

Poco meno di 10 righe, utili per riflettere

Blogger DADA ha detto...

il meno peggio mi fa più paura del peggio.
L'italia è il paese dei cambiamenti a metà: liberalizzazioni(si poteva e doveva fare molto di più per rompere le rendite di posizione)- redristribuzione del reddito a singhiozzo- lotta alla precarietà sostanzialmente inutile.
la cosa più preoccupante è che tutti discutono di legge elettorale, ma dimenticano che per la seconda volta in 10 anni non si è fatto nulla per quanto riguarda LEGGE SUL CONFLITTO DI INTERESSI e RIFORMA DEL SISTEMA RADIOTELEVISIVO.
il meno peggio è complice del peggio.

Caro Dada, mi dà molto da pensare quell'Italia scritta in piccolo, io vecchia e ancora povera illusa, continuo a scriverla con la maiuscola, ma comprendo te e molti altri giovani disillusi o meglio delusi. Perdonateci!!!

venerdì 25 gennaio 2008

A chi dobbiamo credere?

È CADUTO! Di Francesco Piccinni

Con uno scarto di 5 voti (161 contro 156 ) il Governo Prodi ieri è caduto al Senato.
È caduto proprio in quel ala del Parlamento che, più volte, aveva visto l’esecutivo del centrosinistra, annaspare sulla soglia del baratro.
Ieri quella soglia è stata superata.
Per molti una giornata di festa.
Alla lettura del risultato del voto da parte del Presidente del Senato, Franco Marini, in aula sono comparse bottiglie di champagne, panettoni e mortadelle.
Ancora prima, il senatore dell’ Udeur, Nuccio Cusumano dissociandosi dalla linea del partito di Mastella, aveva votato la fiducia a Prodi, prendendosi per questo da parte del capogruppo Udeur Tommaso Barbato (vergognosi) insulti uniti (come testimoniato dalla moviola) ad uno sputo.
Il dissidente senatore Udeur Cusumano, vistosi così male aggredito è svenuto, colto da malore in aula
Tutto questo nel Senato della Repubblica.
Francamente una volgarità che disgusta.
Una volgarità trasversale che non conosce limiti di appartenenza.
Da destra a sinistra questa politica da osteria fa schifo.
Il che unito alla mia personale convinzione che quella manifestata ieri in Senato non sia altro che la punta dell’iceberg di una politica altrettanto squallida che vive e prospera trasversale tra gli schieramenti, di porcate, politiche e finanziarie, altrettanto gravi, e che ha l’unico vezzo di non mostrarsi in Parlamento a stappare bottiglie di champagne, mi induce ad una condizione di profonda tristezza.
Come cittadini il nostro assetto istituzionale, politico, economico e finanziario, non ci tutela e non ci garantisce appieno.
Non ci garantisce in molti dei nostri più semplici diritti (una scuola pubblica decente, una sanità pubblica dignitosa, uno stato sociale meno somigliante all’ombra di se stesso).
Cosa resa ancora più scandalosa se confrontata con le esamini condizioni ci versano i contribuenti dissanguati dalla pressione fiscale e, per converso, dalle ruberie (evasione fiscale compresa) perpetrate negli anni e che ancora in futuro verranno perpetrate.
Assetto istituzionale, politico, economico e finanziario che non ci garantisce nemmeno (e figuriamoci) nella sicurezza di quei più elevati livelli finanziari ed economici che trovano nell’intrallazzo con la politica le solite manfrine di casa nostra (ricordansi “Tonino” Fazio con il buon Fiorani, le scalate ad Antonveneta, BNL ed RCS, e poi le meravigliose vicende Parmalat, i bond argentini, le bufale Telekom-Serbia ed il rapporto Mitrokin e chi più ne ha più ne metta).
E ciò non vuol dire essere catastrofisti o qualunquisti, come spesso si tende a dire a mò di replica. È la realtà. Punto e basta.
In questo quadro che già nel suo profilo “serio” è deprimente, figuransi quanto, per me, possa essere coinvolgente la “gioiosa gazzarra” di ieri al Senato.
Personalmente credo che, allo stato attuale, il quadro politico ci riduce a poter scegliere solo tra il peggio ed il meno peggio.
E ieri è caduto il meno peggio. Tirate voi le somme. E buon lavoro al Presidente Napolitano, in queste ore sarà impegnato a fare delle scelte di non poco conto.
E che nell’interesse di tutti, si spera siano le più giuste.

giovedì 24 gennaio 2008

CADE, NON CADE, CADE, NON CADE ..... di Francesco Piccinni


Siamo qui, da qualche giorno, a fare da spettatori delle sorti del Governo Prodi.
Abbandonato dall’Udeur di Mastella attraverso un elegante strappo che coi minuti ha assunto toni via via più decisi (dopo le ormai note vicende giudiziarie che hanno visto coinvolto l’intero clan familiar-politico del Guardasigilli, il partito del Campanile è passato dall’appoggio esterno all’esterno e basta) l’esecutivo del Professore, incassata la fiducia alla Camera, aspetta il risultato di Palazzo Madama.
Un risultato tutt’altro che scontato. Anzi. Una situazione da vero cardiopalma. Il punto è uno solo ma fondamentale: i voti al Senato non ci sono. Ci si deve attaccare con le unghie ai senatori a vita e si sfrutterà questa ultima giornata (il voto è questa sera) per fare tutte le pressioni possibili ed immaginabili sui senatori cosiddetti out sider (Fisichella, Turigliatto).
Senatori che hanno (per il momento) detto no.
Prodi resiste e va avanti. Tutti i programmi di approfondimento giornalistico, da giorni, contano, analizzano, vivisezionano gli scranni senatoriali per capire se Prodi cadrà o non cadrà.
Cade o non cade? Cade o non cade? Un tam- tam continuo e ad un certo punto (nella sua continuità) inutile. Il margine è rappresentato da un voto o due.
E allo stato, stando alle dichiarazioni dei senatori interessati, è molto più probabile che il governo soccomba.
Ma pure volendo essere ottimisti (dal punto di vista di Prodi), mettiamo il caso che il governo ce la faccia. I questi giorni l’unica certezza (e non è certo una novità) è rappresentata dalla esiguità dei numeri di Palazzo Madama.
In quello che, ad un certo punto, potrebbe vedersi come una specie di “accanimento terapeutico” su questo governo, nella frenesia di voler portare a casa la fiducia del Parlamento, a tutti i costi e con qualsiasi numero, si trascura il dopo.
Seppure il Professore ce la dovesse fare, come farà poi a governare senza una effettiva maggioranza? Alcuni quotidiani hanno rivelato indiscrezioni sull’incontro di ieri tra Prodi ed il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.
Nel corso di questo incontro (si dice che) lo stesso presidente Napolitano avrebbe “caldeggiato” l’ipotesi di dimissioni prima del voto di questa sera.
Così facendo potrebbe ancora salvarsi qualcosa della maggioranza di centrosinistra che avrebbe (magari con l’ausilio dei settori più dialoganti del centrodestra) il tempo di tirare su un governo istituzionale per fare la nuova legge elettorale.
Già perché, per chi non se ne fosse ancora accorto, se si va al voto in primavera, così come stiamo, ci toccherebbe votare la legge “porcata” di Calderoli.
Quella stessa legge che è tra i motivi di questa esiguità di numeri senatoriali.
Insomma, se si vota senza riforma elettorale, tra un anno o due potremmo ritrovarci punto e a capo.
Sempre qui a fare le stesse considerazioni. A vedere se il governo cade o non cade. A contare i voti dell’indeciso di turno. A rassegnare le sorti dell’esecutivo nazionale a qualche sconosciuto senatore che fino a qualche ora prima non si filava nessuno.
Che tristezza pendere dalle labbra di un Turigliatto o di un Fisichella.

mercoledì 23 gennaio 2008

REGIONE: PUGLIA; UNO STUDIO PER INTERVENTI SUL TRAFFICO

La congestione del traffico in Puglia come nel resto del Paese non è diffusa ma concentrata nel tempo e nello spazio: da un lato, ad esempio, c'è la statale 100 dove circolano in media 60mila veicoli al giorno in entrata e uscita, dall'altro i 40mila della A1 tratto Firenze-Bologna. Ora la Regione, valutando i flussi del traffico nella rete stradale della Puglia cercherà di attuare investimenti mirati sulla rete viaria.
Lo studio del traffico, commissionato dalla Regione Puglia a Tecnopolis, è stato presentato oggi a Bari dagli assessori regionali all'Assetto del territorio ed ai Trasporti, Angela Barbanente e Mario Loizzo.
'Per la prima volta - hanno sottolineato - stiamo programmando in sinergia ed in modo più efficiente le infrastrutture urbanistiche e le priorità del piano regionale dei trasporti'.
'In pratica - ha detto Barbanente - i dati oggettivi ed aggiornati dello studio ci hanno permesso di elaborare un modello che mette in relazione le previsioni degli insediamenti e gli effetti che questi avranno sui flussi di traffico. Da ciòil dialogo tra la progettazione degli insediamenti e la programmazione degli investimenti sulla rete viaria'.
'La discussione dei criteri e delle priorità del piano regionale dei trasporti che stiamo per portare alla concertazione con il parternariato sociale - ha riferito Loizzo - per la prima volta sarà accompagnata da un'analisi più scientifica che supporterà anche gli investimenti. Le criticità emerse, come l'ingresso a Bari hanno bisogno di nuove scelte in modo che si possano uasre tutti i fondi a disposizione in unitarietà e condivisione con le scelte dei Comuni'.
Nel modello, che sarà a disposizione di enti locali e istituzioni, emerge che la rete stradale della Puglia funziona, ma la parola d'ordine è 'ottimizzare' e laddove ci sono punti di crisi e congestione strutturata occorre avere il coraggio di adottare una politica multimodale.(ANSA).

ANSA PUGLIA: LE NOTIZIE DEL GIORNO ORE 13.30

REGIONE: VENDOLA, CON GAIA COSTRUIAMO SQUADRA D'ATTACCO
'Costruire una squadra d'attacco, una vera e propria cabina di regia', per riorganizzare l'ente Regione Puglia ma, soprattutto, per parlare di 'moralita' pubblica' e quindi di una ricostruzione delle funzioni burocratiche-amministrative 'come strumento di servizio a tutela delle necessità dei cittadini'. Parte da questi presupposti, secondo il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, il nuovo modello organizzativo della Regione Puglia, chiamato 'Gaia' e approvato l'altro giorno dalla giunta regionale pugliese su proposta dell'assessore regionale alla trasparenza, Guglielmo Minervini.

BENI CULTURALI: CC BARI RECUPERANO OPERE IN ITALIA E ESTERO
Ci sono anche due dipinti rubati in Belgio e nell'ospedale di Carmagnola (Torino) tra le opere d'arte recuperate dai carabinieri del nucleo tutela patrimonio culturale di Bari durante indagini disposte da varie procure. A quanto si è saputo, le indagini sono state avviate dopo che i militari trovarono, in un negozio d'antiquariato in provincia di Bari, alcuni dipinti di provenienza incerta. Man mano che gli investigatori procedevano negli accertamenti - è stato reso noto - le indagini si sono estese a macchia d'olio in tutt'Italia ed è stato recuperato un ingente quantitativo di quadri, reperti archeologici, opere d'arte.

INCENDI: DISTRUTTO CALZATURIFICIO A BARLETTA
Un incendio - sulle cui origini sono in corso accertamenti - ha distrutto quasi completamente a Barletta il calzaturificio di Pasquale Sciancalepore, in via Degli Artigiani nella zona industriale. Per l'estensione del capannone, circa 1.200 mq, sono state necessarie più di sei ore per spegnere le fiamme e quattro squadre dei vigili del fuoco. Sul posto sono intervenuti anche i tecnici dell'Arpa per fugare il dubbio della presenza di sostanze tossiche nell'aria. Indagini sono state avviate dai carabinieri.

RIFIUTI: PROCURA APRE INCHIESTA SU ULTRA' VIOLENTI

I magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Napoli hanno aperto un'inchiesta su un gruppo di ultrà violenti che sarebbero stati utilizzati per provocare le proteste delle scorse settimane a Pianura. La notizia è stata confermata all'ANSA da fonti qualificate.
Dalle indagini della polizia di Stato è emerso che oltre ai tifosi, che sarebbero stati pagati per provocare gli incidenti, sarebbero stati presenti anche camorristi.
(ANSA).

Monitor, l'informazione a 360° su Radio Delta Uno Stereo


Giovedì

24 gennaio 2007

MONITOR ore 18.30 su Radio Deltauno FM 103.1 Mhz

Taranto e Provincia

Conduce Lilli Ch. D'AMICIS
ore 18.45 solito appuntamento con la finestra sul
"presidio permanente no alle discariche"
il collegamento con il presidio durerà 15 minuti

Argomento della trasmissione sarà a sorpresa in quanto siamo in attesa
della disponibilità di alcuni ospiti

In chiusura
l'angolo della poesia e del libro
Questa settimana parliamo del libro
"Cosimo Abate - un socialista del sud"
Glocal Editrice
di
LINO DE MATTEIS

giornalista del Nuovo Quotidiano di Puglia e
vice presidente dell'Assostampa Puglia

per interventi scritti, per le vostre poesie
e per segnalarci un libro da presentare in trasmissione
fax 099-5624196 sms 329 6229146
e-mail deltauno@deltauno.it ; monitor@deltauno.it
La trasmissione può essere seguita in streaming audio video su www.deltauno.it

Per lavorare con gli strumenti giusti

Quando una società impegnata da molti anni nella costruzione di macchine per la ceramica decide di realizzare attrezzature utilizzabili anche da persone con diversi tipi di disabilità, il risultato non può che essere positivo. È quanto accade a Grottaglie, in provincia di Taranto, grazie alla divisione "Diversamentehobby" della Società Tecnolom, che pensa ora anche a macchinari utilizzabili in altre strutture produttive, oltre che nella scuola o nel settore della riabilitazione

Forno ad altezza variabile prodotto nell'ambito della divisione «Diversamentehobby»
Forno ad altezza variabile prodotto nell'ambito della divisione «Diversamentehobby»

















«Un giorno - racconta Ciro Lenti, titolare della Società Tecnolom Grottaglie (Taranto), azienda di costruzioni meccaniche specializzata da circa trent'anni nei settori delle macchine per l'agricoltura e la ceramica - mi sono chiesto come le persone con disabilità potessero condurre una loro attività produttiva stando sedute in carrozzina o avendo altre problematiche fisiche. Avendo infatti contatti per il mio lavoro con le scuole dove si insegna ceramica, avevo notato che oltre alla modellazione o alla decorazione, queste persone non avevano attrezzi o macchinari per eseguire il ciclo completo della produzione. Dopo varie indagini di mercato, ho notato quindi che in commercio tali macchinari proprio non c'erano. Da qui l'idea di studiare la progettazione e la realizzazione di speciali strumenti che potessero essere usati da persone con varie tipologie di disabilità fisica».

Ebbene, quella prima idea è oggi diventata una realtà, grazie alla divisione Diversamentehobby - avviata recentemente da Tecnolom - che si occupa esclusivamente dello studio, della progettazione e della realizzazione di attrezzi e macchine per persone con disabilità, in modo tale da consentir loro di disporre di un vero e proprio laboratorio completo per la lavorazione della ceramica.
In particolare la linea attuale di produzione proposta da Diversamentehobby comprende torni per la lavorazione della ceramica di diverse tipologie, impastatrici per la preparazione dell'argilla, presse, trafile, tornielli per la decorazione, forni ad altezza variabile per la cottura delle ceramiche, scaffali con piani a scomparsa e postazioni specifiche per decoro e modellazioni.

Il tornio con comando a fiato
Il tornio con comando a fiato«L'intento - sottolinea ancora Lenti - è quello di rendere l’operatore con disabilità interamente indipendente nella gestione di un laboratorio di ceramica. Egli può quindi seguire autonomamente tutte le fasi della produzione, dalla realizzazione delle forme, partendo dall'argilla grezza, alla loro trasformazione attraverso il tornio, dalla decorazione con il torniello fino alla cottura in forno».
Brevettate, versatili e personalizzabili - sia nei colori che nelle forme - le macchine prodotte da Diversamentehobbyvarie tipologie di comando, tra le quali segnaliamo anche quella a fiato.

Un'iniziativa quanto mai interessante, dunque, proveniente oltretutto dal Sud del nostro Paese, dove non è certo sempre agevole realizzare idee all'avanguardia e dar loro diffusione. Ed è lo stesso Ciro Lenti a riscontrare tuttora un eccessivo disinteresse, dopo le grandi difficoltà incontrate per produrre e brevettare queste macchine, nonostante la pubblicità sugli organi d'informazione e i vari contatti con associazioni, scuole e istituzioni.
Siamo dunque ben lieti di fare la nostra parte in questo senso, auspicando che tanti altri imprenditori - indipendentemente dalla lora zona di provenienza - possano condividere la creatività e la concretezza dimostrata dal Progetto Diversamentehobby, senza dimenticare che quanto attuato a Grottaglie può guardare anche al di là della sola ceramica, come segnala il titolare di Tecnolom, il quale si dichiara «del tutto disponibile a studiare attrezzi e macchinari anche per altri settori produttivi, scolastici, riabilitativi, sempre con la prospettiva di agevolare l'integrazione delle persone con disabilità nella società lavorativa, consentendo loro di sentirsi autonomi e realizzati».
(Stefano Borgato)

martedì 22 gennaio 2008

Ultimo sondaggio

Secondo una ricerca del Censis, il 45,1% degli italiani è favorevole alla realizzazione di un termovalorizzatore nella propria città, a condizione che sia stata data garanzia di massima affidabilità negli impatti rispetto alla sicurezza e alla salute.(AGI)

RIFIUTI: HUBNER BOCCIA COMMISSARI E DICE NESSUNA FRODE EMERSA

Bruxelles, 22 gen. - Dal 2004, la Commissione Europea ha bloccato il pagamento dei fondi UE alla Campania perché riteneva i provvedimenti presi dal Commissario straordinario non conformi alle norme comunitarie ne' efficaci. Chi parla è la commissaria europea responsabile delle politiche regionali Danuta Hubner, nel corso di un incontro con alcuni giornalisti alla vigilia della sua visita in Puglia e Basilicata.
Nonostante ciò non ci sono fondi andati perduti.
In Campania infatti ci sono 100 comuni, con una popolazione di un milione di abitanti sugli otto milioni dell'intera regione, nei quali la gestione dei rifiuti è in regola e procede la raccolta differenziata, con un aumento dell'8,5% tra il 2000 ed il 2006. "In ogni caso, tra i progetti finanziati, non c'è alcun termovalorizzatore, ne' ci sono tanto meno le discariche, che stanno rispettivamente al penultimo ed all'ultimo posto della gerarchia fissata dall'UE per la politica dei rifiuti".
Quando si parla del rischio che corre la Campania di perdere aiuti per 330 milioni di euro, metà comunitari metà nazionali, si parla del futuro, per il quale "la Regione non ha ancora presentato un piano. Anche di questo si parlerà il 28 a Roma, nel quadro di un incontro tra funzionari comunitari ed italiani. "La palla è ora nelle mani del Governo italiano per ora non siamo soddisfatti", dice un alto funzionario che parla di "una situazione intollerabile dal punto di vista sanitario a Napoli", ed avverte che il piano dovra' essere conforme alle norme UE.
A sorpresa, la commissaria dice che "in Campania non sono emerse frodi", spiega che "c'è un sistema di controlli in particolare nelle regioni ritenute più a rischio". I controllori sono tuttavia funzionari in parte regionali, in parte nazionali ed in parte comunitari. Non a caso, spiega un altro alto funzionario, "il sistema di controllo delle frodi sara' rivisto a partire da quest'anno". (AGI)

ANSA PUGLIA: LE NOTIZIE DEL GIORNO ORE 13:30

PROSTITUZIONE: OTTO ARRESTI PER TRATTA ESSERI UMANI
Otto persone - tra presunti trafficanti di donne nigeriane da destinare alla prostituzione e presunti sfruttatori del loro lavoro - sono state arrestate a Bari da agenti della squadra mobile della questura a conclusione di indagini della procura distrettuale antimafia. Agli arrestati - sei nigeriani e due italiani - vengono contestati, a vario titolo, i reati di tratta di esseri umani, riduzione in schiavitù, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione . I provvedimenti restrittivi, emessi dal gip Giuseppe De Benedictis, sono stati notificati tra Bari, Lecce e Vicenza. In questura sono state portate anche le 'madame' o le 'maman', così come le vittime usano chiamare le loro sfruttatrici.

TRASPORTI: FITTO, PER VOLARE DA PUGLIA SETTE ORE IN OSTAGGIO 'OdisSeap.
Ore 12.45 finalmente siamo atterrati a Roma. Dalle 5.30 alle 11.45 di stamattina, insieme con centinaia di persone siamo rimasti in ostaggio della Seap e delle compagnia aeree all'aeroporto di Brindisi per un po' di nebbia che ha paralizzato il trasporto aereo in Puglia'. La denuncia è del parlamentare pugliese Raffaele Fitto, responsabile per Fi delle questioni del Mezzogiorno.

BULLISMO: ALTRA SCUOLA PRESA DI MIRA DA VANDALI NEL BARESE
Sono riusciti ad aprire una delle porte secondarie che danno accesso al piano terra dell'istituto agrario Umberto I di Andria e, una volta all'interno, hanno aperto gli estintori, presi precedentemente nel cortile interno della scuola, in località Santissimo Salvatore, e hanno cosparso i corridoi di polvere.

FORNITURA ALIMENTI MILITARI LIBANO, VERSO CHIUSURA INDAGINI
Si avvia verso la conclusione l'inchiesta della procura di Roma su presunte irregolarità legate alla fornitura di alimenti per i militati italiani di stanza in Libano. Si tratta di accertamenti riguardanti l'invio di cibi da parte della società barese 'Cianciola Montanari Work Sistem' che, per qualità e quantità, secondo una denuncia dei carabinieri che fanno parte del contingente italiano, non corrispondono a quanto previsto dal contratto di fornitura. Per l'ipotesi di reato di inadempimento contrattuale di pubbliche forniture sono indagati Massimo Cassano, amministratore unico di 'Cianciola Montanari' ed esponente di Forza Italia in Puglia, ed alcuni collaboratori: il fratello Antonio, Tommaso Medici e El Azzi Axmenic.

GIORNATA DELLA MEMORIA: INCONTRO CON NEDO FIANO A BARI
Un incontro con Nedo Fiano, che è stato prigioniero nel campo di sterminio di Auschwitz e liberato dalle truppe americane nel lager di Buchenwald, dove era stato trasferito dai nazisti in fuga, si svolgerà a Bari giovedi' 24 gennaio prossimo.
L'incontro rientra nelle iniziative per celebrare la 'Giornata della memoria' e in particolare in quelle previste dalla rassegna cinema scuola 'Le stagioni del cuore' del Nuovo Fantarca. (ANSA).

Comunicazione sindacale

AL SINDACO
DR RAFFAELE BAGNARDI

AL DIRETTORE GENERALE
DR PAOLO BALESTRA

AL SEGRETARIO GENERALE
DR. SSA PAOLA GIACOVAZZO


Le OO.SS. e la RSU prendono atto che il Comandante facente funzione della Polizia Municipale, con il consenso del Sindaco, ha posto in essere 3 provvedimenti che hanno interessato 1 ufficiale e 2 operatori della PM, senza tener conto della denuncia di inopportunità e irregolarità degli stessi, manifestata a gran voce dal Corpo di P.M., dalle OO.SS e dalla R.S.U. durante la delegazione trattante del 21.12.07

Senza troppa meraviglia, ma con sommo rammarico, le OOSS e la RSU siamo costretti a prendere atto dell’accettazione e condivisione, da parte dell’Amministrazione Comunale, di detti provvedimenti, senza che l’Amministrazione Comunale abbia sentito la necessità di tenere in considerazione quanto fermamente denunciato nella delegazione trattante del 21.12.07.

Le OO.SS e la RSU ribadiscono, pertanto, la loro contrarietà ai suddetti provvedimenti, che creano confusione sotto l’aspetto organizzativo e sono penalizzanti nei confronti dei dipendenti, che, a nostro avviso, non hanno neanche la possibilità di richiedere la differenza di trattamento economico.

Si ritiene che i suddetti provvedimenti risultino:
- irregolari, perché palesemente in contrasto con la delibera di GC n 368 del 09.08.07 oggetto di concertazione con le OOSS e sottoscritta anche dal Sindaco, che prevedeva, per chiarire ruoli e responsabilità di riferimento di tutti gli operatori di P.M., l’anzianità di servizio quale elemento fondamentale per l’attribuzione dei gradi e dei livelli di responsabilità;
- inopportuni, in quanto, caratterizzati da discrezionalità e soggettività, non tengono conto delle figure già esistenti all’interno del Corpo della PM;
- “deleteri”, in quanto generano ulteriore confusione nella individuazione delle competenze, nel rispetto dei ruoli e della gerarchia, e tale conferimento non determina alcun miglioramento reale e visibile nell’organizzazione e nell’attività della P.M..

Le scriventi rappresentanze sindacali si pongono alcune domande, alle quali gradirebbero risposta:
- cosa accadrebbe se ogni responsabile adottasse dei provvedimenti non in linea con quanto deliberato dalla Giunta, organo collegiale ad indirizzo politico - amministrativo?
- a chi dovranno fare riferimento gli operatori di P.M !!! a quelle figure individuate con nomina ad personam dal Comandante facente funzione o a quelle figure nominate nel rispetto di quanto stabilito dalla G.C. con deliberazione n 368 del 09.08.07.?

Certamente anche in questa occasione, come già accaduto nella delegazione trattante del 21.12.07, non riceveremo alcuna risposta sui tanti quesiti sollevati, ritenendo forse questa A.C. che il silenzio e l’indifferenza possa con il tempo trasformarsi in acquiescenza.
Le OO.SS. e la RSU si riservano di denunciare con tutti i mezzi a disposizione quanto accaduto.

21.01.08
CGIL CISL RSU

venerdì 18 gennaio 2008

Bassolino "graziato" al Senato, An-Lega contro Fi

Da ANSA.IT
Il centrodestra 'salva' il presidente della Regione Campania Antonio Bassolino, a Palazzo Madama, grazie alle assenze di 17 senatori, quasi tutti di Forza Italia, nelle votazioni sull'emergenza rifiuti. La mancata approvazione, per un pugno di voti, della mozione leghista ha 'salvato' anche Prodi e la maggioranza; e ha provocato uno scontro nell'opposizione tra la Lega e An da una parte e Forza Italia dall'altra, con una presa di posizione anche di Silvio Berlusconi, per la vittoria mancata. L'aula, in sostanza, ha respinto la risoluzione di Roberto Calderoli che prevedeva lo scioglimento del Consiglio regionale della Campania e la rimozione del presidente della Giunta con 144 no, 141 sì e 5 astenuti.
Nonostante il sì del diniano Giuseppe Scalera (Dini e D'Amico non hanno partecipato al voto) e del senatore dissidente della sinistra Fernando Rossi a favore della risoluzione Calderoli, sono mancati i voti di 12 senatori azzurri, 3 dell'Udc, del presidente della commissione Difesa Sergio De Gregorio, che ormai vota sempre con l'opposizione, e di Mauro Cutrufo della Dca. Se fossero stati presenti tutti i senatori del centrodestra, la richiesta di rimuovere Bassolino sarebbe passata con 158 voti a favore. Una larga maggioranza che avrebbe avuto conseguenze politiche pesanti viste le divisioni all'interno del centrosinistra nella valutazione dell'operato degli amministratori campani.

A parte il dissenso dei diniani, tra gli astenuti al documento Calderoli (il cui voto vale, comunque come un voto contrario) ci sono, infatti, i senatori dell'Idv Nello Formisano, Giuseppe Caforio e Fabio Giambrone; Franca Rame del gruppo Misto; e Massimo Villone della Sinistra democratica. Il primo a protestare è stato Calderoli che ha rivelato come, ieri sera, aveva avuto "garanzie a Palazzo Grazioli (durante un incontro con Berlusconi, ndr) che tutti i senatori erano stati precettati e sarebbero stati presenti, vista l'importanza del passaggio politico". Sono intervenuti anche il capogruppo della Lega alla Camera Roberto Maroni, che ha invitato Berlusconi a spiegare le assenze al Senato, e il capogruppo al Senato di An Altero Matteoli, che ha chiesto se "le assenze non siano la conseguenza di un accordo sulle legge elettorale tra Veltroni e Berlusconi". "Sono state assenze fisiologiche", è stata la giustificazione del presidente dei senatori azzurri Renato Schifani, che ha polemizzato con Matteoli: "Quando in passato ci sono state notevoli assenze in An nessuno ha mai ipotizzato l'esistenza di un patto Prodi-Fini...". Schifani, comunque, ha chiamato in causa il presidente del Senato Franco Marini che, "con una forzatura", ha fatto votare "un'ora dopo l'orario fissato per la fine della seduta" dalla capigruppo. A dar manforte al suo capogruppo, è intervenuto anche Berlusconi, che con sdegno ha respinto "i pensieri meschini" di chi insinua un possibile salvataggio di Bassolino e dello stesso Prodi da parte di Forza Italia, addossando la sconfitta "a chi ha pervicacemente voluto votare oggi la mozione". Secondo la versione del leader di Fi, Calderoli era stato avvertito del rischio delle assenze. E a nulla sarebbe valso il tentativo in extremis di Schifani di far slittare il voto a mercoledì prossimo perché la seduta si era protratta dopo le 13. Castelli non ha appoggiato la richiesta e Marini, viste le divisioni dell'Aula sul proseguire o meno, ha deciso di andare avanti. (di Corrado Sessa)

giovedì 17 gennaio 2008

DISCARICA LA TORRE CAPRARICA: OGGI LE COMICHE di Francesco Piccinni

Un colpo di scena di questa portata proprio non se lo poteva aspettare davvero nessuno.
Da anni, ormai, a Grottaglie, si discute della discarica di La Torre Caprarica.
Si è discusso (prima) della sua opportunità, mentre (oggi) la discussione si è allargata anche alla sua legittimità.
Processi dibattuti, processi in corso, sequestri dei lotti, (messi e poi tolti), denunce, comitati, querele ai giornalisti (Salvatore Savoia del Corriere del Giorno) una vicenda che negli anni si è vieppiù complicata e ramificata.
Sviluppata in contorsionismi legali, politici e burocratici di una floridezza quasi barocca.
Una vicenda ormai complessa anche e solo da seguire nella sua integralità, smembrata e scomposta in mille rivoli.
Anche essi legali, politici e burocratici.
In tutta questa complessità, tuttavia, una certezza ce l’avevamo: l’oggetto del contendere.
In gioco era la legittimità o meno della presenza della discarica La Torre Caprarica in quella zona. Eravamo certi che la potenziale condizione di illegittimità riguardasse la discarica.
Invece no.
Ci hanno tolto anche questa certezza.
Da qualche giorno sappiamo, infatti, che se c’è qualcuno o qualcosa di abusivo non è la discarica. È il presidio di chi non la vuole.
Ci hanno tolto l’unica certezza che avevamo in tutta questa storia.
Gli abusivi sono quelli che sostengono che è la discarica ad essere abusiva.
E per questo sono stati sfrattati.
Con una ordinanza a firma del responsabile dello Sportello Unico per l’Edilizia dell’Ufficio Tecnico (responsabilità politiche nemmeno a parlarne) settore Urbanistica del Comune di Grottaglie, Michelangelo D’Errico.
Le tende devono essere tolte perché ci sono…
VINCOLI IDROGEOLOGICI E FORESTALI!
Dal testo della ordinanza:
“Per tutte quante le strutture in precario dinanzi descritte (le tende del presidio n.b.) non risultano essere stati richiesti all’Ufficio scrivente titoli autorizzativi di nessun tipo … al riguardo si precisa che secondo le disposizioni del vigente Piano Regolatore Generale, il fondo nell’ambito del quale insistono i manufatti innanzi iscritti (sempre le tende) ricade in Area Omogenea Tipizzata Zona E, ricompresa in area sottoposta a vincolo idrogeologico e forestale”
Quindi LE TENDE DI CHI PROTESTA PER LA DISCARICA NON POSSONO STARE LÌ PERCHÉ L’AREA SULLA QUALE SI TROVANO È SOTTOPOSTA A VINCOLO IDROGEOLOGICO E FORESTALE. LA DISCARICA INVECE SI!
Siamo alle comiche!
Di seguito riportiamo il comunicato del Comitato Vigiliamo per la Discarica di Grottaglie:

“L’ordinanza del Comune di Grottaglie di rimozione per le tende da campo del Presidio Permanente No Discariche ripugna al più elementare senso di giustizia.
E’ infatti in corso un processo penale in cui l’amministratore della Ecolevante spa è imputato “del reato previsto e punito dall’art.51,c. 3° del d.l.vo n.22/97 perché, quale responsabile della Ecolevante spa, gestiva abusivamente una discarica di rifiuti speciali”. La prossima udienza è stata fissata per il 19 marzo e il Comitato Vigiliamo per la discarica si è costituito parte civile.
Inoltre, in sostituzione del Comune di Grottaglie e della Provincia di Taranto -rimasti inerti- alcuni cittadini di Grottaglie hanno proposto un’azione popolare costituendosi parte civile anche per il Comune di Grottaglie e la Provincia di Taranto.
Nelle indagini sono stati acquisiti i certificati di destinazione urbanistica delle aree del I e II lotto della discarica dove risulta la presenza di vincoli paesaggistici. A causa di questi vincoli il PUTT/P stabilisce che su tali aree è vietata la realizzazione di discariche di qualunque tipo nonché qualsiasi insediamento produttivo.
Inoltre, nel corso delle indagini, è stato accertato persino uno sconfinamento di duemilacinquecento metri rispetto al catino della discarica come esso era stato già in origine illegittimamente autorizzato.
Ebbene, nonostante ciò, il paradosso evidente agli occhi di chiunque è che mentre la discarica continua a ricevere rifiuti, si ordina lo sgombero di tende per la presenza di vincoli! Questa è un’altra profonda e inaudita ingiustizia nei confronti della nostra comunità!”
Che altro aggiungere? Nulla. Meglio il silenzio.
Muti, come le comiche, appunto.

GirWebTV: la prima televisione della Città di Grottaglie.

Informazione, cultura, costume, cronaca, tradizioni, politica, attualità, sociale: saranno questi gli argomenti e i temi su cui verteranno i servizi, i video, le interviste della prima televisione della Città delle Ceramiche direttamente on line su internet.

Un taglio informale, diretto, chiaro e semplice.

La città di Grottaglie, i suoi cittadini, il suo territorio, le sue tradizioni, i suoi costumi.
Saranno questi i protagonisti della televisione on line.

GirWebTv non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001.

GirWebTv è apartitico. Non è collegato a nessuna corrente politica ne di pensiero.
L'amore per la nostra terra e lo spirito e la volontà di offrire un servizio alla cittadinanza sono le uniche fondamenta di questo nuovo progetto.

Nasce in via sperimentale e gradualmente cercherà di diventare un punto di riferimento per l'informazione audiovisiva on line.

Dai moduli "segnala" e "contattaci" chiunque avrà la possibilità di richiedere, in occasione di eventi, manifestazioni, presentazioni: l'intervento delle videocamere della GirWebTV.

Inoltre un servizio SOS Informa, permetterà sempre alla cittadinanza di segnalarci eventi contestuali quali: un evento improvviso, un problema immediato, una circostanza da filmare subito.

I contenuti, le riprese, la direzione saranno curati esclusivamente dalla Comunità on line di Grottaglieinrete (www.grottaglieinrete.com) e dai suoi utenti.

Sitoweb: www.girwebtv.it
Email: info@girwebtv.it

N.B. si informano gli enti, le associazioni, i privati e tutti a invitarci in caso di conferenze stampa, comunicati, news e affini.

PRECISAZIONI VICESINDACO SULL'ORDINANZA S.U.E 12/2008

Dal portale del Comune di Grottaglie apprendiamo e divulghiamo:

In merito alle strumentalizzazioni sollevate da alcuni settori sull’Ordinanza n. 12 dell’8 gennaio scorso di ingiunzione alla rimozione di opere abusive, a firma del Responsabile dello Sportello Unico per l’Edilizia, è opportuno fare alcune precisazioni.

1. L’Ordinanza ha chiaramente un carattere tecnico ed è conseguente a precisi e doverosi accertamenti eseguiti dall’Ufficio Tecnico e dal Comando di Polizia Municipale dopo una richiesta della Procura della Repubblica di Taranto.
2. L’Ordinanza non è stata notificata al presidio permanente ma al proprietario dell’area su cui insistono i manufatti abusivi.
3. La contestazione al proprietario non è riferita ai vincoli presenti nella suddetta area, ma agli interventi edilizi realizzati abusivamente e senza alcuna autorizzazione. L’elenco dei vincoli ambientali riportati nel provvedimento è solo una doverosa precisazione delle previsioni, per l’area su cui insistono i manufatti abusivi, del vigente Piano Regolatore Generale.
4. Il proprietario ha a disposizione 90 giorni di tempo per rimuovere le opere abusivamente realizzate e per il conseguente ripristino dell’originario stato dei luoghi.
5. Come per tutte le Ordinanze la legge prevede ampie garanzie per i destinatari i quali hanno la possibilità di proporre ricorso al T.A.R o ricorso straordinario al Capo dello Stato.
6. Pertanto e conclusivamente non vi può essere alcuna pretestuosa interpretazione da parte di chicchessia, né tantomeno, la predetta Ordinanza, può essere messa in relazione alle attuali vicende relative all’emergenza Campania o alla Conferenza di Servizi in atto.

VICESINDACO FRANCESCO DONATELLI.

INCHIESTA MASTELLA: QUANDO L'UNICA CERTEZZA È IL DUBBIO di Francesco Piccinni



Ieri mattina il Ministro di Grazia e Giustizia, Clemente Mastella, si è dimesso. Motivo dell’eclatante gesto il coinvolgimento della moglie, Sandra Lonardo, coinvolta nella inchiesta campana su presunti episodi di concussioni avvenuti nell’ambito della gestione della sanità locale.
Solo più tardi lo stesso Mastella deve aver avuto contezza della reale portata della inchiesta che ha praticamente decapitato i vertici dell’UDEUR campano chiamandolo in causa in prima persona.
23 ordini di custodia cautelare.
7 i reati contestati al ministro: concorso esterno in associazione a delinquere, due episodi di concussione, uno di tentata concussione, un concorso in abuso di ufficio e due concorsi in falso.
Delicato. Delicatissimo questo momento, anche per potersi fare un opinione. Gli spunti di perplessità sono tanti.
Non è certo cosa da tutti i giorni vedere il Ministro di Grazie e Giustizia andare in Parlamento, dimettersi ed attaccare le “frange estreme della magistratura che lo vedono come un nemico da abbattere”, con il Parlamento quasi unanime ad applaudirlo.
In un contesto normale un ministro coinvolto dovrebbe semplicemente dimettersi ed andare celermente ad appurare la propria posizione con la giustizia. Così come fece Di Pietro da ministro nel primo Governo Prodi nel 96. Invece no.
Il dubbio in politica non è concesso ed ecco quindi che (quasi) tutto l’arco parlamentare esprime a priori fiducia e solidarietà. Mastella si dimette, Prodi gli chiede di restare, lui ci pensa ed oggi (giovedì 17 gennaio) alle ore 12 conferenza stampa nel corso della quale scioglierà la propria riserva.
Ieri sera guardando Matrix (il programma di approfondimento giornalistico di Enrico Mentana su Canale 5) si poteva notare come l’impressione (o il parere) che ad un certo punto ci si poteva fare della vicenda era quello di un ridimensionamento della portata dell’inchiesta.
Più volte si è detto (o fatto maliziosamente cogliere) che nelle 400 pagine di cui si componeva l’ordinanza, l’unico episodio veramente serio era l’intercettazione di una telefonata della moglie di Mastella che parlava di un “uomo morto” in relazione alla (non gradita) nomina di un primario all’ospedale di Caserta.
Gli applausi del Parlamento all’intervento di Mastella, gli allusivi passaggi di Matrix (ad un certo punto è stato lo stesso ex ministro Castelli a dire: “A questo punto fermiamoci qui” per stoppare quella consueta tendenza televisiva a fare processi ed istruttorie fuori dai loro luoghi deputati ) e poi la (quella oggettivamente) macchiettistica conferenza stampa del Procuratore della Repubblica di Santa Maria Capua a Vetere, Mario Maffei, titolare dell’inchiesta che, furente per le appena pronunciate parole di attacco alla magistratura di Mastella, ha convocata una affollata conferenza stampa, nel corso della quale ha inscenato deliziosi duetti con alcuni cronisti che gli chiedevano di Luigi Annunziata, direttore dell’Ospedale di Caserta, oggetto delle pressioni dei Mastella e politicamente vicino al presidente della Provincia di Caserta, Sandro De Franciscis.
De Franciscis è nipote del titolare dell’inchiesta Maffei.
Insomma tanti elementi da un versante e dall’altro, che quantomeno dovrebbero indurre alla prudenza.
L’inchiesta avrà anche i suoi punti deboli, ma è pur vero che a parte le accuse dei PM, un’ordinanza cautelare non parte, ad esempio, se non c’è anche l’avvallo di un Giudice per le Indagini Preliminari. Ciò quanto meno dovrebbe fare credere che un minimo di riscontro questa inchiesta dovrebbe averlo. Invece di prudenza, se ne vede davvero poca, soprattutto in una fase preliminare che richiederebbe più rigore e meno sceneggiate.

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Questo Blog ha subito una trasformazione, in questo spazio ci si occuperà solo di Spettacolo, Cultura, Sport e Tempo libero. Ho deciso di aprirlo agli operatori culturali e sportivi che con una mail di richiesta possono diventare collaboratori autonomi e quindi inserire liberamente prose, poesie, ma anche report di manifestazioni che riguardano il nostro territorio, oppure annunci di eventi o racconti dove la nostra gente è stata protagonista. Scrivete quindi a lillidamicis@libero.it, vi aspetto!!!

LIBERTÀ DI PENSIERO

"Io so. Ma non ho le prove. Non ho nemmeno indizi.
Io so perché sono un intellettuale, uno scrittore, che cerca di seguire tutto ciò che succede, di conoscere tutto ciò che se ne scrive, di immaginare tutto ciò che non si sa o che si tace; che coordina fatti anche lontani, che mette insieme i pezzi disorganizzati e frammentari di un intero coerente quadro politico, che ristabilisce la logica là dove sembrano regnare l'arbitrarietà,
la follia e il mistero".
Pierpaolo Pasolini
scrittore
ammazzato nel novembre del 1975

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EINSTEIN DICEVA SPESSO

“Il mondo è quel disastro che vedete, non tanto per i guai combinati dai malfattori, ma per l’inerzia dei giusti che se ne accorgono e stanno lì a guardare”.